In rapida ascesa il reddito di emergenza: +56% le famiglie raggiunte nel 2021
Il reddito di emergenza (Rem), impiegato come strumento straordinario di sostegno al reddito delle
famiglie più povere durante il periodo di pandemia del 2020, mostra nel 2021 una rapida ascesa sia in
relazione al collettivo delle famiglie raggiunte (+56%) sia in termini di livello medio delle prestazioni
erogate (+49%). 14/06/2023 - Si tratta di valori in decisa controtendenza rispetto all’arretramento dei livelli di
copertura delle misure emergenziali a favore dei lavoratori, giustificato dalla ripresa economica. Tale
dinamica evidenzia come, nonostante la ripresa dell’attività produttiva, la pandemia abbia reso più
vulnerabile un segmento importante della popolazione italiana che non è riuscito a rientrare nel mercato
del lavoro o che comunque è rimasto relegato ai margini. Il 29,3% dei soggetti che vivono presso le
famiglie beneficiarie di Rem denotano, infatti, una bassa intensità lavorativa (valore triplo rispetto la
media nazionale).
Inoltre, le famiglie beneficiarie del Rem appartengono nel 53,4% casi al quinto più
povero della distribuzione del reddito familiare equivalente e nel 93,7% dei casi si collocano al di sotto
del 4° quintile della stessa distribuzione. Le famiglie titolari sono rappresentate per il 26% da coppie
con figli minori, per il 21,9% dai nuclei monogenitore e per il 21,4% da single in età matura (34-64 anni).
Più di 1,5 milioni di famiglie hanno percepito il reddito di cittadinanza
Nel corso del 2021 il reddito di cittadinanza (RdC) ha consolidato il suo ruolo come misura strutturale
di contrasto della povertà: se nel 2019 le famiglie beneficiarie del RdC erano state 970mila, pari al 3,8%
del totale delle famiglie italiane, e nel 2020 tale quota era salita al 5,3%, nel 2021 si stima siano state
circa 1,5 milioni le famiglie percettrici di RdC, il 5,9% del totale, con un beneficio annuo pari in media a
5.522 euro. Tale quota sale al 14,4% per le famiglie del quinto più povero e all’8,7% per quelle del
secondo quinto (Figura 7). L’impatto del trasferimento è stato in media di circa il 30% del reddito
familiare complessivo (e fino al 42,4% per il quinto delle famiglie più povere).
L’11,2% delle famiglie residenti nel Mezzogiorno ha ricevuto almeno una mensilità del RdC, quota di
gran lunga superiore a quella registrata nel Nord-est (1,5%), nel Nord-ovest (3,9%) e nel Centro (4,3%).
Le famiglie con 5 o più componenti hanno usufruito del RdC in misura maggiore rispetto alle famiglie
meno numerose: circa il 10% delle prime, rispetto a una quota compresa tra il 5% e il 7% per le famiglie
di dimensione inferiore. Circa l’11% delle famiglie con almeno un componente straniero ha percepito il
RdC, più del doppio della quota relativa alle famiglie formate da soli cittadini italiani.
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