Stop ai cellulari nelle scuole: la circolare del ministro Valditara sull’uso degli smartphone

Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione – A.S.2024 -2025 18/06/2025 - Circolare Ministro Valditara – Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione.  Si comunica che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, sarà vietato l’utilizzo dei cellulari nelle classi delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, anche per le attività educative e didattiche.  Si prega pertanto di prendere visione della   nota prot. 5274 dell’11/07/2024   a firma del Ministro Prof. Giuseppe Valditara. Stop ai cellulari  nelle scuole, Gilistro (M5S Ars): “La circolare Valditara conferma che ci avevamo visto  giusto ”. Legge siciliana approdata in questi giorni alle Camere. Ora pressing a Roma”. PALERMO, 18/06/2025.   “La circolare del ministro  dell'Istruzione Valditara , che stoppa dal prossimo settembre i cellulari anche nelle scuole supe...

Reddito di emergenza in rapida ascesa, 1,5 milioni di famiglie con reddito di cittadinanza

In rapida ascesa il reddito di emergenza: +56% le famiglie raggiunte nel 2021 Il reddito di emergenza (Rem), impiegato come strumento straordinario di sostegno al reddito delle famiglie più povere durante il periodo di pandemia del 2020, mostra nel 2021 una rapida ascesa sia in relazione al collettivo delle famiglie raggiunte (+56%) sia in termini di livello medio delle prestazioni erogate (+49%). 

14/06/2023 - Si tratta di valori in decisa controtendenza rispetto all’arretramento dei livelli di copertura delle misure emergenziali a favore dei lavoratori, giustificato dalla ripresa economica. Tale dinamica evidenzia come, nonostante la ripresa dell’attività produttiva, la pandemia abbia reso più vulnerabile un segmento importante della popolazione italiana che non è riuscito a rientrare nel mercato del lavoro o che comunque è rimasto relegato ai margini. Il 29,3% dei soggetti che vivono presso le famiglie beneficiarie di Rem denotano, infatti, una bassa intensità lavorativa (valore triplo rispetto la media nazionale). 

Inoltre, le famiglie beneficiarie del Rem appartengono nel 53,4% casi al quinto più povero della distribuzione del reddito familiare equivalente e nel 93,7% dei casi si collocano al di sotto del 4° quintile della stessa distribuzione. Le famiglie titolari sono rappresentate per il 26% da coppie con figli minori, per il 21,9% dai nuclei monogenitore e per il 21,4% da single in età matura (34-64 anni). 

Più di 1,5 milioni di famiglie hanno percepito il reddito di cittadinanza 

Nel corso del 2021 il reddito di cittadinanza (RdC) ha consolidato il suo ruolo come misura strutturale di contrasto della povertà: se nel 2019 le famiglie beneficiarie del RdC erano state 970mila, pari al 3,8% del totale delle famiglie italiane, e nel 2020 tale quota era salita al 5,3%, nel 2021 si stima siano state circa 1,5 milioni le famiglie percettrici di RdC, il 5,9% del totale, con un beneficio annuo pari in media a 5.522 euro. Tale quota sale al 14,4% per le famiglie del quinto più povero e all’8,7% per quelle del secondo quinto (Figura 7). L’impatto del trasferimento è stato in media di circa il 30% del reddito familiare complessivo (e fino al 42,4% per il quinto delle famiglie più povere). 

L’11,2% delle famiglie residenti nel Mezzogiorno ha ricevuto almeno una mensilità del RdC, quota di gran lunga superiore a quella registrata nel Nord-est (1,5%), nel Nord-ovest (3,9%) e nel Centro (4,3%). Le famiglie con 5 o più componenti hanno usufruito del RdC in misura maggiore rispetto alle famiglie meno numerose: circa il 10% delle prime, rispetto a una quota compresa tra il 5% e il 7% per le famiglie di dimensione inferiore. Circa l’11% delle famiglie con almeno un componente straniero ha percepito il RdC, più del doppio della quota relativa alle famiglie formate da soli cittadini italiani.

Commenti