Presentazione del Rapporto Nazionale INVALSI 2023. Rapporto Nazionale INVALSI 2023. Il 2023 ha segnato il ritorno alla normalità pre‐pandemia sia per le modalità di svolgimento delle prove sia per
la compiuta entrata a regime del D. Lgs. N. 62/2017 che – dopo alcuni periodi caratterizzati da misure
normative straordinarie – prevede quale requisito di ammissione all’esame di Stato la partecipazione alle
rilevazioni nazionali per gli studenti rispettivamente dell’ultimo anno del primo ciclo d’istruzione e dell’ultimo
anno della scuola secondaria di secondo grado. 13/07/2023 - Quest’anno le prove hanno coinvolto oltre 12.000 scuole per un totale di oltre 1.000.000 di allievi della scuola
primaria (classe II e classe V), circa 570.000 studenti della scuola secondaria di primo grado (classe III) e oltre
1.000.000 di studenti della scuola secondaria di secondo grado.
Le rilevazioni si sono svolte regolarmente su tutto il territorio nazionale con percentuali di partecipazione
molto vicine al raggiungimento di tutta la popolazione studentesca coinvolta.
Il quadro che emerge quest’anno dalle Prove risente ancora in maniera evidente delle conseguenze post‐
pandemiche sugli apprendimenti degli studenti italiani.
Il confronto nel tempo degli esiti della scuola primaria mostra un indebolimento dei risultati in tutte le
discipline osservate e in entrambi i gradi considerati (II e V classe).
In II primaria i risultati di Italiano e di
Matematica sono più bassi di quelli registrati nel 2019 e nel 2021 e, sostanzialmente, in linea con quelli del
2022. In V primaria i risultati del 2023 sono più bassi di quelli degli anni precedenti, compreso il 2022, in tutte
le discipline, incluso l’Inglese, sia lettura (reading) sia ascolto (listening).
Pur se in misura ridotta, già dalla II primaria cominciano ad evidenziarsi leggeri
divari territoriali, più marcati nella V classe rispetto alla II e soprattutto più evidenti
per la Matematica e l’Inglese-listening.
II primaria:
o In Italiano circa il 69% (era il 72% nel 2022) raggiunge almeno il
livello base (dalla fascia 3 in su). Molise, Basilicata e Umbra sono le
regioni con quote più elevate di allievi almeno al livello base, la
Calabria e la Sicilia quelle con le quote più basse;
o In Matematica circa il 64% (era il 70% nel 2022) raggiunge almeno
il livello base (dalla fascia 3 in su). Molise, Provincia Autonoma di
Trento e Basilicata sono le regioni con quote più elevate di allievi
almeno al livello base, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna quelle con
le quote più basse.
V primaria:
o In Italiano circa il 74% (era l’80% nel 2022) raggiunge almeno il
livello base (dalla fascia 3 in su). Molise, Umbria, Abruzzo e Friuli-Venezia Giulia sono le regioni con quote più elevate di allievi almeno
al livello base, la Sicilia è quella con la quota più bassa;
o
In Matematica circa il 63% (era il 66% nel 2022) raggiunge almeno
il livello base (dalla fascia 3 in su). Umbria, Molise, Provincia
Autonoma di Trento e Friuli-Venezia Giulia sono le regioni con quote
più elevate di allievi almeno al livello base, la Calabria, la Sicilia e la
Sardegna quelle con le quote più basse;
Anche i risultati d’Inglese sono in calo rispetto al 2022. L’ 87% (era
il 94% nel 2022) degli allievi raggiunge il prescritto livello A1 del
QCER nella prova di lettura (reading), mentre nella prova di ascolto
(listening) è l’81% di allievi (erano l’85% nel 2022) a raggiungere il
prescritto livello A1 del QCER. Calabria, Sicilia e Sardegna sono le
regioni con le quote più elevate di allievi che non raggiungono il
prescritto A1 sia nella prova di Reading sia in quella di Listening.
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