Centri antiviolenza, Case rifugio: in Sicilia e nelle Isole l'88,6% hanno un ente promotore privato

L’Istat e il Dipartimento per le Pari Opportunità rendono disponibile, tramite uno specifico sistema  informativo, un quadro integrato e tempestivamente aggiornato di informazioni ufficiali sulla  violenza contro le donne in Italia 2 . L’obiettivo è fornire dati e indicatori statistici di qualità che  offrano una visione di insieme su questo fenomeno attraverso l’integrazione di dati provenienti da  varie fonti (Istat, DPO, Ministeri, Regioni, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Centri antiviolenza,  Case rifugio e altri servizi come il numero di pubblica utilità Anti Violenza e Stalking. 14/04/2025 -  Nel 2023 sono state 7.731 le persone accolte nelle strutture residenziali specializzate (Case rifugio) e non specializzate (Presidi residenziali assistenziali e socio-sanitari) per motivi legati alla violenza di genere.  Sono 3.574 le donne vittime di violenza, di cui 3.054 ospiti di Case rifugio e 520 di presidi residenziali.  Sono 4.157 i minori ospiti de...

Massimo Giletti indagato per avere diffamato il mafioso Graviano?

La notizia viene anticipata da Etruria News: Massimo Giletti sarebbe indagato dalla Procura di Terni per avere diffamato il mafioso Giuseppe Graviano, attualmente detenuto nel carcere di Terni, dove sta scontando diversi ergastoli. Ma l'indagine potrebbe venire archiviata dopo le indagini. Massimo Giletti, nel corso della sua trasmissione 'Non è L'Arena' (su La7) aveva intervistato Salvatore Baiardo, considerato uomo dei Graviano, il quale, come si ricorderà, 'annunciò' l’arresto di Matteo Messina Denaro.


4 ago 2023 - Assieme a Massimo Giletti sarebbe indagata pure la giornalista Sandra Amurri, da parte della Procura della Repubblica di Terni. I due giornalisti sarebbero indagati su querela di Giuseppe Graviano, detenuto nel carcere umbro. Il fascicolo è stato secretato dal capo della Procura di Terni, Alberto Liguori e dal sostituto Giorgio Panucci.

Come pubblica l'AGI, Giuseppe Graviano, nato a Palermo 59 anni fa, ha avuto - secondo i magistrati che lo hanno condannato all'ergastolo - un ruolo centrale nell’organizzazione delle stragi del 1993 a Roma, Firenze e Milano e nell’omicidio di don Pino Puglisi.

Graviano è stato arrestato dai carabinieri di Palermo, il 27 gennaio del 1994, a Milano. Nel 1997 la Corte d’Assise di Caltanissetta lo condanna all’ergastolo per la strage di Capaci, insieme, fra gli altri, a Totò Riina, Bernardo Brusca, Leoluca Bagarella e Bernardo Provenzano.

Due anni più tardi, nel 1999, Graviano è ergastolano per la strage di via D’Amelio: secondo vari pentiti, sarebbe stato lui ad azionare il telecomando dell’autobomba che ha ucciso il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta.

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