Appalti pubblici, Antoci dopo il caso Palermo: "La digitalizzazione degli appalti non diventi una nuova zona grigia del malaffare”

SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO.  Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile.  La digitalizzazione degli appalti   deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa.”   Bruxelles, 11/04/2025 – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza. Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adotta...

Matrimoni: calano al Sud (- 4,5), aumentano in maniera decisa le seconde nozze

Istat. Matrimoni in lieve crescita, unioni civili in aumento quasi di un terzo. Nel 2022 sono stati celebrati in Italia 189.140 matrimoni, il 4,8% in più rispetto al 2021 e il 2,7% in più in confronto al 2019, anno precedente la crisi pandemica (durante la quale molte coppie hanno rinviato le nozze). I matrimoni religiosi, pressoché stabili rispetto al 2021 (-0,5%), diminuiscono sensibilmente (-5,6%) rispetto al periodo pre-pandemico. Nei primi otto mesi del 2023 i dati provvisori indicano una nuova diminuzione dei matrimoni (-6,7%) rispetto allo stesso periodo del 2022.

18/12/2023 - Matrimoni in lieve aumento anche rispetto al periodo pre-pandemico. Nel 2022 i matrimoni sono stati 189.140, in ripresa rispetto non solo all’anno precedente (+4,8%) maanche al 2019 (+2,7%). I dati provvisori dei primi otto mesi del 2023 mettono in luce però una nuovadiminuzione, confermando l’andamento altalenante, molto legato a fenomeni di tipo congiunturale,che negli ultimi decenni sta contraddistinguendo il numero di matrimoni.

A livello territoriale il lieve aumento dei matrimoni del 2022 è la sintesi di due situazioni contrapposte: nel Centro e nel Nord la variazione positiva è stata ben più consistente (rispettivamente 14,2% e 10,5%) mentre nel Mezzogiorno la variazione è negativa rispetto sia al 2021 (-4,5%) sia al 2019 (-2,3%).

Aumentano in maniera decisa le seconde nozze

L’aumento dell’instabilità coniugale contribuisce alla diffusione delle seconde nozze e delle famiglie

composte da almeno una persona che abbia vissuto una precedente esperienza matrimoniale,

fenomeno che genera nuove tipologie familiari. Al tendenziale aumento di questa tipologia di

matrimoni, registrato soprattutto nel biennio 2015-2016 come conseguenza dell’introduzione nel 2015

del “divorzio breve”, ha fatto seguito una progressiva stabilizzazione che si è protratta fino al 2019.


Nel 2022 le seconde (o successive) nozze sono state 42.918, finora il valore più alto mai registrato (la

quota sul totale dei matrimoni è del 22,7%). Tale percentuale solo nel 2020 era stata più elevata

(28,0%) ma tale circostanza si verificò in realtà come conseguenza di una congiuntura sfavorevole

che fece contrarre in modo più deciso i primi matrimoni e, all’interno di questi ultimi, quelli religiosi.

L’aumento delle seconde nozze è del 12,9% rispetto al 2021, del 13,1% rispetto al 2019. La tendenza

all’aumento, quindi, appare confermata mentre gli effetti congiunturali della pandemia risulterebbero

superati.


I matrimoni successivi al primo sono più diffusi nei territori in cui si registrano tassi di divorzio più

elevati, ovvero nelle regioni del Centro-nord. Le percentuali più alte di matrimoni con almeno uno

sposo alle seconde nozze sul totale delle celebrazioni si osservano in Liguria (34,5%), Friuli-Venezia

Giulia (32,6%) e Valle d’Aosta/Vallée d'Aoste (32,1%). Le incidenze più basse si rilevano, invece,

 in Basilicata (9,5%) e Calabria (10,9%). 

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