Piano rifiuti: chiediamo chiarezza sugli impianti di riciclo, non solo sugli inceneritori
Da quasi trent'anni la Sicilia è in emergenza rifiuti e vede alternarsi un commissario
straordinario dopo l'altro. L'ultimo, il presidente regionale Renato Schifani, è stato
nominato dal Governo nazionale con lo scopo dichiarato di costruire due inceneritori, uno
a Catania e l'altro Palermo, con annesse discariche per le ceneri tossiche.
Palermo, 22 marzo 2024 - Questi impianti sono stati inseriti, insieme ad altri sui quali ancora non c’è alcuna certezza,
all'interno dell'ennesimo Piano Rifiuti regionale approvato dalla Giunta, ma che ancora
deve ottenere le autorizzazioni ambientali di legge.
Il presidente-commissario, inoltre, ha già istituito un apposito "Ufficio speciale per la
valorizzazione energetica e la gestione del ciclo dei rifiuti", dichiarando apertamente che la
priorità è bruciare i rifiuti, non gestire il ciclo integrato.
Nel Piano Rifiuti appena approvato dalla Giunta si citano una serie di impianti per il
recupero dei materiali "in fase di realizzazione, già autorizzati e finanziati", ma si specifica
anche che questi impianti vanno considerati "con un discreto margine di incertezza".
Successivamente, nello stesso piano rifiuti, si parla in modo vago della costruzione di
nuovi impianti. Ad esempio si parla di costruire "da 9 a 12 biodigestori", e "almeno 2
impianti di preparazione/pretrattamento/produzione" di Combustibile Solido Secondario
per ogni provincia o città metropolitana.
Ben più preciso, invece, è il piano quando parla degli inceneritori: "2 impianti per il
recupero energetico dei rifiuti, ognuno con una capacità nominale compresa tra 250.000
ton e 300.000 ton/anno e di 25 MW elettrici".
La normativa europea e nazionale è molto chiara: il ciclo dei rifiuti deve essere progettato
(e dotato dell'opportuna impiantistica) al fine di separare e riciclare più materiale possibile,
inviando all'inceneritore solo ciò che non è effettivamente riciclabile in modo sicuro.
Nel Piano Rifiuti della Giunta Schifani, però, sembra che la priorità sia costruire e mettere
in funzione gli inceneritori prima possibile.
Federconsumatori, anche alla luce del fatto che i siciliani pagano già tariffe per i rifiuti più
alte della media nazionale, a fronte di un servizio nettamente inferiore, pretende che
questo tema delicatissimo venga gestito con la massima trasparenza, dichiarando subito
quali impianti si faranno e dove.
Per questo, la nostra associazione chiede a tutti gli organi coinvolti nella procedura di
valutazione ambientale del piano la massima trasparenza e attenzione alla salute dei
cittadini.
Inoltre, Federconsumatori chiede al Governo regionale maggiore chiarezza in
merito agli impianti di riciclo e trattamento dei rifiuti non finalizzati alla combustione.
Il rischio, infatti, è che alla fine si costruiscano solo gli inceneritori e che, in mancanza degli
altri impianti, i forni vengano usati per bruciare di tutto e di più.
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