Autonomia differenziata. Fico e Di Paola (M5S), sei incontri in Sicilia, domenica e lunedì, per parlare di autonomia differenziata “che rischia di spaccare l'Italia”20/04/2024 - Sei incontri in appena due giorni per parlare di autonomia differenziata, “la riforma scellerata che rischia di spaccare l'Italia”. È il mini tour che l'ex presidente della Camera Roberto Fico, farà in Sicilia domenica 21 e lunedì 22 aprile prossimi assieme al coordinatore regionale M5S per la Sicilia, Nuccio Di Paola, per illustrare i contraccolpi del ddl Calderoli.
"L'autonomia differenziata - dice Fico - sarebbe uno schiaffo insopportabile al Sud, aumenterebbe i divari che già esistono e danneggerebbe la struttura istituzionale del Paese. E' un disegno scellerato che mira a spaccare l'Italia. In questi mesi sto girando l'Italia per parlare dei rischi dell'autonomia voluta da Calderoli ed è importante parlarne anche in Sicilia".
“Di questa riforma che rischia avere contraccolpi letali per la Sicilia – dice Di Paola - si parla troppo poco, e pochissimo ne sanno le persone, che devono essere informate e preparate per una raccolte di firme in vista di un eventuale referendum abrogativo per evitare il disastro”.
Questi gli incontri in programma:
Domenica 21 aprile
Aci Castello, ore 11,30. piazza Acicastello; Scoglitti, ore 17 piazza A.Castelli ; Gela, Ore 19:30,
lido Sport Center, lungomare Federico II di Svevia.
Lunedì 22 Aprile
Caltanissetta, 10,30, Via Piave 10; Palermo, ore 17, convegno presso l'Assemblea Regionale Siciliana organizzato dalla commissione Biblioteca di palazzo dei Normanni; Paceco, 0re 20, Centro diurno comunale.
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Lunedì 22 aprile alle ore 17,30 presso la Casa del Popolo in Via XX Settembre n 63 a Milazzo per questo incontro-dibattito sul tema dell’autonomia differenziata! #NoAutonomiaDifferenziata
No Autonomia Differenziata, i perchè L’autonomia regionale differenziata a prosegue il suo iter e nelle prossime settimane arriverà al voto del Parlamento.
Intanto nessuno ne parla, nè le istituzioni, nè la stragrande maggior parte dei media e nemmeno molte realtà della società civile, che pure ne sono a conoscenza, in una sorta di inspiegabile consegna del silenzio, interrotto solo da qualche drappello di risoluti e instancabili volenterosi, purtroppo con scarsa visibilità e, finora, scarso ascolto da parte della politica di ogni schieramento.
Così i cittadini si accorgeranno delle conseguenze solo dopo il punto di non ritorno dell’approvazione: regioni ricche del nord che potranno trattenere fino a nove decimi del proprio gettito fiscale per spenderlo nei propri territori, e che avranno competenze, come già per la sanità, per altre materie importantissime finora esclusiva dello Stato:
Tutela dell’ambiente e dell’ecosistema;
Tutela della salute;
Istruzione;
Tutela del lavoro;
Rapporti internazionali e con l’Unione europea.
Un provvedimento che confligge con il patto di solidarietà della nostra Costituzione e che accrescerà ulteriormente le disuguaglianze. E tutto questo senza nessun dibattito pubblico, che sarebbe il minimo indispensabile di fronte a scelte così impattanti.
Perchè l’autonomia differenziata non sarà solo un piccolo ulteriore scivolamento di un sistema già profondamente disuguale, sarà l’inizio di una valanga che spingerà le classi politiche e dirigenti di ogni pezzo grande o piccolo di Italia a cercare di arraffare qualcosa per il proprio elettorato e per i propri interessi, distruggendo quel patto nazionale che fino a oggi era chiamato a rispondere alle disuguaglianze sociali, a vigilare sul nostro patrimonio collettivo – i beni culturali e l’ambiente – a garantire i diritti dei cittadini, gli stessi, per tutti.
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