Plastica, per saturazione degli stoccaggi rischiano di saltare raccolta differenziata e riciclo

PLASTICA, RISCHIO STOP ALLA DIFFERENZIATA IN SICILIA: ANTOCI PORTA IL CASO A BRUXELLES E CIMINNISI INTERROGA IL GOVERNO REGIONALE.  Antoci: “Basta scaricare sui Comuni e sui cittadini, serve una filiera nazionale che funzioni”.  Cimminisi: “Senza interventi immediati, la raccolta differenziata si blocca: la Regione dica cosa sta facendo”. Bruxelles, 1 dicembre 2025 - In Sicilia alcuni impianti di selezione avrebbero ridotto o sospeso il ritiro degli imballaggi in plastica per saturazione degli stoccaggi e per l’alto costo della plastica riciclata rispetto a quella vergine. Per far fronte a questa emergenza, in diverse aree si moltiplicano le ordinanze comunali che starebbero limitando la raccolta. Il quadro si inserisce in una criticità più ampia, segnata dalla disomogeneità della rete impiantistica tra Nord e Sud del Paese, dai trasferimenti verso altre regioni e dai maggiori costi per gli enti locali. Per questo l’eurodeputato Giuseppe Antoci ha depositato un’interrogazione ...

Case rifugio e vittime di violenza: nel Nord-ovest il 36,4%, nelle Isole il 13,8%

LE CASE RIFUGIO E LE STRUTTURE RESIDENZIALI NON SPECIALIZZATE PER LE VITTIME DI VIOLENZA, Anno 2023. La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e contro la violenza domestica (Istanbul, 2011) prevede che gli Stati aderenti predispongano “servizi specializzati di supporto immediato, nel breve e lungo periodo, per ogni vittima di un qualsiasi atto di violenza che rientra nel campo di applicazione” della Convenzione.

15 apr 2025 - A partire dalla ratifica in Italia della suddetta Convenzione i Piani nazionali contro la violenza hanno segnato un importante cambio di passo nella conoscenza del sistema della protezione delle donne vittime di violenza. L’Istat ha iniziato dal 2017 a rilevare dati sul Sistema della Protezione delle donne vittime di violenza. Nel 2018 sono state avviate le Indagini sulle prestazioni ed erogazioni dei servizi offerti dai Centri antiviolenza e analoga rilevazione sulle Case rifugio, nel 2020 è stata realizzata la rilevazione statistica sull’Utenza dei Centri antiviolenza, nonché la diffusione dei dati del numero di pubblica utilità Anti Violenza e Stalking 1522.

Nel 2023 sono state 7.731 le persone accolte nelle strutture residenziali specializzate (Case

rifugio) e non specializzate (Presidi residenziali assistenziali e socio-sanitari) per motivi legati alla

violenza di genere.

 Sono 3.574 le donne vittime di violenza, di cui 3.054 ospiti di Case rifugio e 520 di presidi

residenziali.

 Sono 4.157 i minori ospiti delle strutture: 2.875 sono i figli delle donne vittime di violenza accolte in

Casa rifugio, che potrebbero avere assistito o subito a loro volta la violenza, mentre 1.282 sono i

minori vittime di violenza ospiti in strutture non specializzate.

 Nel 2023 è aumentata del 3,1% rispetto al 2022 l’offerta delle Case rifugio (sono 464), raddoppiate

rispetto al 2017 primo anno della rilevazione Istat.

 Il tasso di copertura delle Case rifugio è tuttavia ancora basso (0,15 ogni 10mila donne in Italia)

con differenze territoriali importanti (si va dallo 0,21 del Nord-ovest allo 0,09 al Centro e al Sud).

 Sono aumentate anche le donne ospiti delle Case rifugio, da circa 1.800 nel 2017 a oltre tremila

nel 2023.

 Sono di più le donne ospitate nel Nord-est (1,5 per 10mila donne), nel Nord-ovest (1,2 per 10mila

donne) e nelle Isole (1,0), rispetto al Centro e al Sud (entrambe 0,7 per 10mila donne), rispetto al

valore di 1,0 del totale Italia.

 In aumento anche i figli accolti, circa 2.900 nel 2023 (erano 2.670 nel 2022). Soltanto 10 Case non

accolgono i figli delle donne.

 Il 97,6% delle Case rifugio riceve fondi pubblici, il 2,4% invece attinge solo a fondi privati.

Aumenta il numero delle Case rifugio

Nel 2023 è cresciuta l’offerta delle Case rifugio (CR), anche grazie all’aumento dei finanziamenti erogati

negli anni da parte del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio: le donne vittime

di violenza possono contare su 464 CR, il 3,1% in più rispetto alle 450 attive nel 2022, il doppio delle Case

attive nel 2017 (primo anno di riferimento dell’Indagine).

La distribuzione territoriale delle Case rifugio non è omogenea sul territorio nazionale. Nelle regioni del

Nord-ovest si trova il 36,4% delle Case, il 23,7% nel Nord-est, il 14,0% al Sud, il 13,8% nelle Isole e il 12,1% nel Centro.

Se si rapportano le strutture alla popolazione femminile cui potenzialmente sono rivolte, l’offerta delle Case

rifugio è pari a 0,15 per 10mila donne residenti in Italia; considerando esclusivamente le donne vittime di

violenza, l’offerta sale a 1,99 ogni 10mila vittime.

Le differenze territoriali risultano ancora più marcate quando si tiene conto della numerosità della

popolazione femminile nelle varie aree geografiche: l’offerta delle Case nel Nord-ovest (0,21 per 10mila

donne residenti), nelle Isole e nel Nord-est (rispettivamente 0,20 e 0,19 per 10mila donne residenti) è circa il

doppio dell’offerta al Centro e al Sud (0,09 in entrambe le aree).

I gestori sono in prevalenza soggetti privati

Le Case rifugio che hanno risposto alla Rilevazione 4 si caratterizzano per la natura privata del loro ente

promotore. Quattro Case su cinque (78,1% nel 2023; 82,1% nel 2022) hanno un ente promotore privato

qualificato nel sostegno e nell’aiuto alle donne vittime di violenza; il valore massimo si registra nelle Isole

(88,6%).

Le quote più elevate di promotori di natura pubblica, nella forma di enti locali in forma singola o associata,

sono invece al Centro (33,3%).

Inoltre, nella maggior parte dei casi (82,1%) l’ente promotore e quello gestore che fornisce il servizio

coincidono. Nei casi in cui il gestore è un ente diverso dal promotore (67 su 375), si tratta per lo più di un

promotore pubblico che delega a un ente privato l’erogazione dei servizi (86,6%).

Immagine di repertorio Amnesty International

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