Nota della Lega Sicilia e senatore Germanà su presenza siciliana e mozione su autonomia e infrastrutture al Congresso della Lega a Firenze (5 e 6 aprile). La mozione “Autonomia e infrastrutture per rendere l'Italia protagonista nel Mediterraneo” si basa su tre pilastri. Un piano straordinario di investimenti infrastrutturali con particolare attenzione al potenziamento dell'Alta Velocità. PALERMO, 4 apr 2025 - Sedici delegati eletti al Congresso regionale di Enna il 14 marzo scorso, dieci tra parlamentari nazionali e regionali, e nove commissari provinciali: sono i numeri dei delegati della Lega siciliana presenti al Congresso federale del partito che si terrà alla Fortezza da Basso a Firenze il 5 e il 6 aprile.
Una delegazione, quella siciliana, che ha già riportato un primo successo: la mozione depositata dai rappresentanti dell'Isola su autonomia e infrastrutture è stata sottoscritta da esponenti di partito di tutta Italia.
“Siamo orgogliosi di avere presentato un atto di indirizzo al congresso - dichiara il senatore Nino Germanà, commissario della Lega in Sicilia.
La firma di 112 delegati alla mozione è il segno del supporto raccolto in tutte le regioni. Ed anche questa è una prova del grande lavoro fatto da Matteo Salvini, che in pochi anni ha trasformato un partito concentrato solo su alcune regioni del Paese in una realtà che ascolta e si fa portavoce in Parlamento e con le istituzioni delle esigenze di tutti i territori italiani, nessuno escluso. La mozione “Autonomia e infrastrutture per rendere l'Italia protagonista nel Mediterraneo” si basa su tre pilastri: appoggiare il processo di attuazione dell'autonomia differenziata già presente nel nostro statuto garantendo che le Regioni possano gestire direttamente risorse e competenze in settori chiave come sanità, trasporti e sviluppo economico, promuovere un piano straordinario di investimenti infrastrutturali con particolare attenzione al potenziamento dell'Alta Velocità in tutto il territorio nazionale e alla realizzazione del Ponte sullo Stretto e garantire una presenza più incisiva dell'Italia nel Mediterraneo. “Insomma - conclude Germanà - puntiamo sull'autonomia concreta delle Regioni e, per noi siciliani, sull'applicazione reale del nostro Statuto, atteso dal 1946, quando diventò Legge Costituzionale”.
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