Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica

Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica 25/04/2024 - La «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica ricorda la liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista. Una data importante per adulti e bambini, da non dimenticare per dire 'no' ai totalitarismi e a tutte le guerre. Sempre e in  ogni luogo, «meglio fiori che armi». «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica

VULCANO ISLANDA: PERCHÉ CONFRONTARLO CON L'ETNA

20/04/2010 - Perchè si mette a confronto l'attività del vulcano islandese con quella dell'Etna? Perchè anche l'Etna ha spesso un'attività simile, consistente in ripetute fasi di emissione di ceneri che creano disagi alla circolazione aerea.
Rispetto al vulcano islandese negli ultimi anni l'Etna ha prodotto emissioni di ceneri che hanno raggiunto una minore altezza e pertanto i disagi sono stati limitati allo spazio aereo circostante e in particolare agli aeroporti di Catania e Reggio Calabria.
______________
Il rischio vulcanico all'Etna

Il tipo di attività dell'Etna è tale da rendere assolutamente improbabile la perdita di vite umane per gli effetti di un'eruzione.
Le eruzioni dell'Etna infatti sono caratterizzate prevalentemente da attività stromboliana, effusione di colate laviche ed emissioni di ceneri.
Le eruzioni possono avvenire dai crateri sommitali o da bocche che si possono aprire sui fianchi del vulcano, dando luogo in molti casi a coni avventizi come quelli che si ritrovano in gran quantità sulle pendici dell'Etna. L'attività stromboliana interessa generalmente un'area limitata intorno alla bocca eruttiva e normalmente non rappresenta un agente di rischio per i centri abitati.
Le emissioni di cenere non costituiscono un fattore di rischio per la vita umana, sebbene possano causare notevoli disagi alla circolazione aerea e stradale, danni economici e, in caso di esposizione prolungata senza opportune precauzioni, patologie all'apparato respiratorio.
Le colate laviche dell'Etna, a causa della loro viscosità e della conseguente bassa velocità con la quale si muovono, non sono tali da costituire un pericolo per l'incolumità delle persone.
Nel caso in cui la fuoriuscita di lava avvenga da bocche poste ad alta quota, raramente i flussi raggiungono i centri abitati. Solamente nel caso di eruzioni di lunga durata, si può presentare tale eventualità. La lava in tali casi può anche formare dei tunnel e scorrere al loro interno, per poi fuoriuscire più a valle formando le cosiddette bocche effimere.
Nel caso in cui le colate giungano a minacciare un centro abitato, è comunque normalmente possibile attuare interventi di condizionamento del loro percorso, mediante tecniche differenti che possono consistere nella costruzione di barriere in terra, nella brecciatura degli argini dei canali per provocarne il deflusso in direzione diversa, nell'escavazione di canali artificiali, ecc., come già è stato fatto nel corso delle eruzioni del 1983, 1992, 2001 e 2002. E' bene sottolineare che, negli ultimi due casi, gli interventi erano volti a proteggere infrastrutture turistiche poste ad alta quota, ben lontane dai centri abitati.

Il rischio maggiore si ha quando l'effusione di lava avviene da bocche poste a bassa quota: in tal caso il tempo per effettuare interventi di condizionamento dei flussi sarebbe chiaramente ridotto e più probabilmente si dovrebbe ricorrere all'evacuazione della popolazione dalle aree minacciate, in conformità ai piani d'emergenza.

Occorre comunque considerare che il sistema strumentale di monitoraggio di cui l'Etna è provvisto, è tra più avanzati al mondo e consente di prevedere con buon anticipo l'inizio di un'eruzione. In particolare le eruzioni laterali, per le loro caratteristiche, vengono normalmente precedute da sequenze sismiche ben identificabili che permettono di individuare con buona precisione in che zona si aprirà la bocca eruttiva.
___________________
Lo sapevate che...

- L'Etna, con i suoi 3350 m di altitudine e i 35 km di diametro alla base, è il vulcano attivo più grande d'Europa.

- L'Etna presenta quattro crateri sommitali denominati: Bocca Nuova, Voragine, Cratere di nord-est e Cratere di sud-est, aventi ciascuno un diametro di circa 200 metri. Inoltre sulle sue pendici si trovano centinaia di coni avventizi, formatisi durante le eruzioni susseguitesi nel corso dei millenni.

- La struttura morfologica forse più caratteristica dell'Etna è la Valle del Bove, una depressione che si apre verso il mare sul fianco orientale del vulcano. La valle è larga circa 5 km e lunga 8, mentre la scarpata, nella sua parte più scoscesa è alta 1200m. L'origine di questa depressione è da imputare ad una o più frane verificatesi sul fianco del vulcano probabilmente nel corso di eruzioni esplosive.

- La prima fase eruttiva dell'Etna è iniziata circa 300 mila anni fa con eruzioni sottomarine. Durante questo tipo di eruzioni, la lava che fuoriesce da fratture del fondale, essendo sottoposta alla pressione idrostatica e alle basse temperature, si raffredda repentinamente attorno alla bocca di emissione dando luogo a morfologie molto caratteristiche chiamate lave a cuscino (pillow lavas). I prodotti di tale fase eruttiva dell'Etna sono visibili tuttora sulla rupe di Aci Castello.

- La maggiore eruzione dell'Etna in tempi storici fu quella del 1669, che vide l'apertura di una bocca eruttiva in prossimità di Nicolosi, a soli 800 m di quota, con un'attività di tipo stromboliano che produsse i coni dei Monti Rossi. L'attività effusiva iniziò l'11 marzo e la colata lavica raggiunse la città di Catania il 16 aprile e ne distrusse una buona parte prima di riversarsi in mare.

- In occasione dell'eruzione del 1669 venne effettuato il primo rudimentale tentativo di deviazione di una colata lavica da parte dell'uomo. Fonti storiche riferiscono che un gruppo di persone, armate di pale e picconi, riuscì a creare una breccia nel canale lavico in prossimità di Nicolosi e a far defluire parzialmente la colata verso ovest. Gli abitanti di Paternò tuttavia, che si videro minacciati dalla nuova direzione presa dal flusso, insorsero e obbligarono i primi a desistere dall'impresa, cosicché la breccia creata nel canale originario si rimarginò e la colata continuò il suo cammino verso Catania.

- Trascurando il tentativo fatto nel 1669, il primo reale intervento al mondo di deviazione di una colata lavica da parte dell'uomo venne realizzato dal Dipartimento della Protezione Civile durante l'eruzione del 1983. Successivamente tale tipo di intervento è stato ripetuto (con modalità differenti e con maggior successo) in occasione delle eruzioni del 1992, 2001 e 2002.

- Secondo la mitologia, nelle viscere dell'Etna e nelle isole Eolie si trovavano le fucine del dio Vulcano, fabbro degli dei che, aiutato dai ciclopi, forgiava le folgori per Giove.

- La località detta Torre del Filosofo che si trova sul versante sud a 2900 m di quota, dove sorgeva l'omonimo rifugio distrutto dall'eruzione del 2001, deve il suo nome al filosofo greco Empedocle (462 a.C.) che, secondo la tradizione, da quel punto si gettò nei crateri dell'Etna.

http://www.protezionecivile.it

Commenti