Assegno Unico Universale: 5.986.678 i nuclei famigliari che hanno ricevuto l’assegno nel 2025, per un totale di 9.468.053 figli

ASSEGNO UNICO UNIVERSALE: nei primi due mesi del 2025 erogati 3,3 miliardi euro, con riferimento a 9,5 milioni di figli e 6 milioni di nuclei familiari Roma, 16 aprile 2025 - Nei primi due mesi del 2025 sono stati erogati alle famiglie assegni per 3,3 miliardi di euro, che si aggiungono ai 19,8 miliardi del 2024, ai 18,2 miliardi del 2023 e ai 13,2 miliardi di erogazioni di competenza del 2022. Sono i dati contenuti nell’aggiornamento dell’Osservatorio Statistico sull’Assegno Unico Universale (AUU) pubblicato oggi con riferimento al periodo marzo 2022 – febbraio 2025, che contiene al suo interno anche i dati relativi all’AUU destinato ai nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza (RdC) fino a dicembre 2023.  Sono 5.986.678 i nuclei famigliari che hanno ricevuto l’assegno nel 2025, per un totale di 9.468.053 figli: l’importo medio per figlio a febbraio 2025, comprensivo delle maggiorazioni applicabili si attesta su 175 €, e va da circa 58 € per chi non presenta ISEE o ...

S. GIORGIO DI GIOIOSA MAREA UN GIORNO... DI G. ALIBRANDI

San Giorgio, un giorno: con questa chiave narrativa lo scrittore di San Giorgio torna a proporre l’evocazione del bello che era la vita a San Giorgio quando le mavare varavano per l’isola di Spartivento e i marinai partivano per le Americhe lontane. Lo spartiacque di queste storie è tra passato e presente, tra ciò che avveniva al di qua del torrente Monaci e al di là dell’Oceano Mare, quando arrivava il fotografo ambulante Benincasa e apriva il suo atelier appendendo un lenzuolo al muro e ritraeva le aspiranti sartine del paese con le sue ricamatrici che posavano con il Mani di Fata in mano. Per le sue storie lo scrittore attinge all’archivio fotografico di famiglia ricco di foto nel formato Margherita, cartolina e biglietto da visita. Il risultato è quello di far rinvenire con l’inchiostro simpatico della memoria con i suoi riti e le mode che si ispiravano alla rivista italiana di moda e che oggi tornano a essere copiate dal pret à porter. Ciò che lo scrittore non può resuscitare sono i profumi del pane di una volta fatto col fuoco a legna di cui vengono riproposte alcune sequenze: dalla preparazione del fuoco a legna fino all’infornata. Quello del pane era un rito che evocava gli elementi fondamentali della creazione: terra, aria acqua e fuoco e coinvolgeva la comunità dei pescatori con la consegna del lievito madre da una famiglia all’altra. Al pane si accompagnava una dieta di costa che ancora sopravvive nel termine più raffinato della dieta mediterranea e i cui ingredienti continuano ad essere il pomodoro a scocca e quello secco, il cappero, il peperoncino, i fichi che maturavano sull’immancabile albero collocato accanto al pozzo. La cartolina del paese che non è cambiata mai è quella della flora marina che si autorigenera sulla gariga marina nonostante le ruspe, che preparano la stagione balneare, facciano tabula rasa d’ogni essenza. Sullo sfondo delle Eolie è possibile riprendere la fioritura del bacicci, una ombrellifera dal fiore a corolla gialla, altrimenti detta il finocchio marino o erba de lu pitittu e insieme al bacicci il papavero cornuto, la calcatreppola... Ciò che lo scrittore non potrà mai restituire alla vista sono le marine di levante scomparse a seguito della linea di costa che dopo duecento anni torna ai suoi confini antichi, quelli precedenti all’interramento del golfo di Patti avvenuto a fine ottocento. Alibrandi ripropone le marine quali le videro i viaggiatori di fine cinquecento come il Tiburzio Spannocchi e il Camillo Camilliani che censirono le torri marittime della Sicilia erette a difesa delle incursioni corsare: le torri del Calavà e di San Giorgio con la veduta di Patti, da dove partivano le guardie di pedi e di cavallo. Vengono mostrate gli schizzi dello Spannocchi e i disegni del Camilliani, insieme al testo manoscritto del Camilliani custodito alla Biblioteca di Palermo a Casa Professa. Lo scrittore chiude il percorso con i disegni del Raffaello conservati al Museo di Firenze e che servirono all’artista fiorentino da studi preparatori dei suoi due quadri a olio dedicati al san Giorgio, attualmente esposti al Museo del Louvre a Parigi e al National Gallery di New York. Al primo si ispirò il conte Cumbo Borgia per la sua etichetta del tonno in scatola prodotto a San Giorgio. Il secondo quadro del San Giorgio, con la giarrettiera al gambale sinistro, è quello caro allo scrittore di San Giorgio: Il quadro commissionato al Raffaello dal duca di Urbino eletto dal re d’Inghilterra a membro dell’ordine della giarrettiera fu portato in Inghilterra e divenne il simbolo dei cavalieri dell’Ordine della Giarrettiera della Corona che si lanciavano in battaglia al grido di Saint George for England. Alibrandi da questo proclama dei Cavalieri crociati sotto le mura di Gerusalemme e contro i nemici della corona che appestavano le lande d’Inghilterra, ha mutuato il suo proclama per il Museo del mare a San Giorgio: Saint George for Museum! e di cui ha proposto un percorso virtuale sul sito http://marebluefin.altervista.org.

Commenti