articolo di
Bernardo Aiello, da
Agoravox

2 settembre 2009 - Lungomare di
Villafranca Tirrena, uno dei più bei tramonti del Mediterraneo, con il sole che cerca di inabissarsi nel mare, ma, sovente, nell’alternarsi delle oscillazioni dell’eclittica, non vi riesce e finisce su una delle isole Eolie.
Hanno dedicato la più bella piazza di questo lungomare a
Graziella Campagna, sfortunata diciassettenne uccisa dalla malavita organizzata per un disguido.
Graziella lavorava presso una lavanderia di Villafranca ed un noto pregiudicato latitante, nell’inviare i propri vestiti per la lavatura, si è dimenticato in uno di essi la propria agendina. Chissà cosa vi era scritto su questa agendina! Graziella è stata uccisa per il timore che ne fosse venuta in possesso e che l’avesse letta.
Un delitto apparentemente inspiegabile, ma che è stato pienamente e compiutamente ricostruito, sino all’individuazione dei colpevoli, condannati a pesanti pene detentive.
Purtroppo, il magistrato preposto non ha scritto per tempo le motivazioni della sentenza ed i colpevoli sono stati, secondo legge, scarcerati.Il Segretario Provinciale dell’Associazione Nazionale Magistrati ha spiegato che il ritardo è stato causato dall’
eccessivo carico di lavoro del magistrato.
Questa tesi non sembra aver trovato benevola accoglienza presso la Società degli Apoti, ossia di quelli che non se la bevono, Associazione che un tempo ha annoverato fra i suoi iscritti anche personaggi come Indro Montanelli e Giuseppe Prezzolini: non è proprio facile bersela.I cittadini di Villafranca Tirrena, reattivamente, dando prova di grande indipendenza intellettuale, hanno deciso di
dedicare a Graziella la più bella piazza del lungomare cittadino; e con ogni probabilità vorrebbero che discrasie del genere non si verificassero più.
Alla ripresa dopo le ferie estive, il Governo ha promesso di varare la riforma del processo penale. Purtroppo non è certo che questa riforma impedirebbe il reiterarsi di episodi similari, perché essa non fa altro che togliere potere ai Pubblici Ministeri e darlo alle Forze di Polizia. Di introdurre nell’Amministrazione della Giustizia il principio della responsabilità nella trasparenza, neanche a parlarne.
Siamo un Paese strano, dove tutti vogliono comandare e decidere senza, però, dover rispondere a nessuno del proprio operato.Sino a che ci limitiamo a fare la formazione della Nazionale di calcio nelle chiacchiere al Bar Sport sotto casa,
nulla quaestio: purtroppo abbiamo questo atteggiamento in tutto quello che facciamo. Di rispondere ciascuno del proprio operato, neanche a parlarne: non è mai successo e che nessuno si arrischi a cambiare questo andazzo !
Il risultato, nel campo dell’Amministrazione della Giustizia, è un diffuso convincimento che i colpevoli, prima o poi, in un modo o nell’altro, finiscano per cavarsela (come nel caso di Graziella Campagna); mentre gli innocenti non hanno speranza alcuna e sono inesorabilmente destinati ad essere perseguiti e condannati (come il professore Parmaliana, la cui dolorosa vicenda è riportata sul sito www.illume.it). Insomma, una Giustizia che funziona "al contrario": colpisce gli innocenti e si disinteressa dei colpevoli. Quanto ai risultati nella lotta alla corruzione ….. .Chissà perché i cittadini di Villafranca Tirrena vanno contro-corrente.
Pubblicato su: http://ilmiopaesealtrove.blogspot.com/2009/09/una-piazza-per-graziella-campagna.html
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