Gioiosa Marea: «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», una rete di collaborazione tra le Associazioni Pro Loco
Gioiosa Marea: «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», una rete di collaborazione tra le Associazioni Pro Loco
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Nebrodi e Dintorni
I l 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea. Il seminario si è avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di Scienze del turismo, della cultura e d'impresa presso l'Università di Messina. Coinvolti, oltre alle Associazioni Pro Loco territoriali, i protagonisti della filiera turistica. Gioiosa Marea, 10 luglio 2025 - Lo scorso 8 luglio 2025, presso il Circolo Roma di Gioiosa Marea si è svolto il 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea con l'intento di creare una rete di collaborazione e sinergia tra le Associazioni Pro Loco aps di prossimità. Il seminario si è avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di Scienze del turismo, della cultura e d'impresa presso l'Università di Messina e riconosciuto esperto di turismo, che ha illustrato...
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Sono un insegnante di religione. Ho letto la missiva natalizia inviata al Papa da Silvio Berlusconi. Il Presidente del Consiglio, tra le altre cose, scrive che "il messaggio di pace e di fraternità di Cristo viene dimenticato quando alla forza delle idee si risponde con la violenza", e aggiunge: "i valori cristiani sono sempre presenti nell'azione del Governo". A quale cristianità, a quale fraternità si riferisce Silvio Berlusconi? A quella anticattolica massonica o a quella anticristiana di chi respinge e seppellisce in mare gli immigrati disperati e affamati? O forse si riferisce alla cristianità, alla fraternità con cui vengono riabilitati i nostri carcerati e trattate le loro guardie? Qual è la forza delle idee di cui parla il Presidente del Consiglio? Quella che favorisce la fuga dei cervelli dall'Italia o quella che promuove la fuga dai cervelli degli italiani più deboli e più giovani, in balìa di alcolici e superalcolici, giochi d'azzardo e operatori dell'occulto pubblicizzati principalmente dai media del Presidente del Consiglio? Di quale violenza parla Silvio Berlusconi? Di quella delle sue televisioni o di quella dei suoi fraterni alleati leghisti? O forse della violenza del ministro Renato Brunetta, tanto aggressivo con i deboli, quanto inetto con i potenti? Quali sarebbero i valori cristiani dell'azione di Governo? I privilegi per le coppie di fatto riconosciuti ai parlamentari e disconosciuti al popolo o la confisca dei beni mafiosi negati al volontariato e rimessi in vendita per fare cassa? So bene che questa mia lettera aperta non avrà la stessa risonanza dello scritto del Presidente del Consiglio, ma mi chiedo com'è possibile che una persona che ha trasgredito 7 comandamenti su 10 possa rivolgersi al Pontefice con tanta superficialità ed altrettanto fariseismo, senza mostrare un minimo di ravvedimento, in particolare a Natale. Silvio Berlusconi ha nominato il nome di Dio invano? Sì. Ha osservato il giorno del riposo festivo? No. Ha commesso atti impuri? Sì. Ha commesso adulterio? Sì. Ha rubato? Sì, ha sottratto la Mondadori a Carlo De Benedetti con slealtà. Ha testimoniato il falso? Sì, ha giurato in tribunale di non essere iscritto alla loggia massonica P2. Ha desiderato la donna d’altri? Sì. Se diavolo non è, poco ci manca. E se a tutto questo aggiungiamo che ha definito "maroni", per non ripetere il suo termine triviale, coloro che vanno contro i propri interessi perché non votano lui, offendendo pesantemente il 62% degli elettori (quelli che non hanno votato, più quelli che hanno votato centrosinistra, tra cui molti cristiani e cattolici), la sua concezione della politica per fini personali è dimostrata. E nessuno venga a dirmi, dopo quel "maroni", che io non posso usare questi toni con un Presidente del Consiglio, che tra l'altro non riconosco come tale. Il motivo? Usurpa il nome e le parole di Gesù ad usum Delphini, nel silenzio universale delle Chiese cristiane. Intimorite? Interessate? O solo ricattabili?
RispondiEliminaGiovanni Panunzio, idr (Cagliari)