Ponte sullo Stretto: “LiberiAmo Messina dal Ponte di Matteo Verdini"

“LiberiAmo Messina dal Ponte di Matteo Verdini”. Con questo slogan il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca dà appuntamento giovedì 25 aprile a Messina dalle 17,30 in poi a Torre Faro nei pressi del Pilone, al locale La Pinnazza.   Messina,  23/04/2024 - Presente il sindaco di Messina Federico Basile il cui intervento insieme a quello del leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, è previsto alle 19:00. “Siamo contrari al ponte di Matteo Verdini che dovrebbe essere realizzato con una rapina del Fondo Sviluppo e Coesione che appartiene alla Sicilia -afferma De Luca-. È impensabile che due miliardi di euro che servono per gli invasi, che servono per le strade, per le scuole, per i depuratori vengano scippati alla Sicilia per il ponte sullo Stretto di Messina. Noi siamo per il corridoio Berlino-Palermo che prevede l'alta velocità da Salerno fino a Villa San Giovanni, la sostituzione della monorotaia dei Borboni in Sicilia, il potenziamento del Porto di Gioia Tauro e di Augusta e c

COSTO PERSONALE REGIONALE: ALLA FINE IL SUO COSTO SI RIALLINEERÀ ANCHE IN SICILIA AI PARAMETRI STATALI
- AGRICOLTURA: LOMBARDO, “ IL GOVERNO NAZIONALE CONCEDA LO STATO DI CALAMITA’


Palermo, 30 gennaio 2010 - “Ci sono volute due riforme e la reintroduzione del fondo pensioni. Ma alla fine il costo del personale regionale si riallineerà anche in Sicilia ai parametri statali. E’ vero, il dato di partenza in Sicilia è enorme: frutto di quarant’anni di politica clientelare. Ma è già cambiato tutto. Anche se per riportare i conti a posto ci vorrà un po’ di tempo”.

Raffaele Lombardo, presidente della Regione Siciliana, commenta così l’offensiva d’inverno che alcuni quotidiani “nordisti” hanno lanciato per oscurare lo sforzo in direzione delle riforme e del risanamento dei conti, che ha portato a una crisi della coalizione che aveva vinto le elezioni e alla formazione di un governo “parlamentare” fondato sulla convergenza riformista.
“E’ veramente inquietante che proprio nel momento in cui le riforme prendono forma, si alzi un vero e proprio fuoco di sbarramento mediatico. Lo scopo, evidente, è quello di non far sapere, di oscurare il nostro lavoro sotto il fuoco delle polemiche, sostenute da dati falsi o comunque ampiamente superati”.
“I costi del nostro apparato amministrativo erano fuori dagli standard. E’ vero – afferma il presidente della Regione Raffaele Lombardo - . Ma è vero anche che a passi da gigante stiamo modernizzando la nostra amministrazione. Ma nessuno sembra disposto a darne atto.”
Da due anni la Regione ha bloccato le assunzioni. L’anno scorso è stata varata la riforma della pubblica amministrazione e dal 1 gennaio è scattata la fase attuativa della più grande riforma nella storia dell’amministrazione regionale siciliana: sono state riaggregate in maniera coerente le competenze di ciascun assessorato, sono stati ridotti i dipartimenti regionali, è stato drasticamente ridotto il numero dei dirigenti.
Ieri la Corte dei Conti ha dato via libera alla ricostituzione del fondo pensioni dei dipendenti regionali: un istituto che libererà il bilancio da una serie di costi impropri che sono legati al pagamento – ad esempio – delle pensioni dai fondi ordinari.
Per non dire del costo della stabilizzazione dei precari: migliaia di persone che per anni hanno goduto, al sud, di veri e propri ammortizzatori sociali determinati con leggi statali. Un precariato durato decenni e che è stato necessario “riassorbire”. E’ accaduto così che i precari si sono trasformati in dipendenti dell’amministrazione regionale, con costi a carico dei nostri bilanci.
Anche l’autonomia ha rappresentato, in questo senso, un costo: la riforma della dirigenza varata a livello nazionale alla fine degli anni novanta è stata “calata” sul livello regionale solo a partire dal 2002. Ecco perché mentre i costi nazionali in quel periodo erano già “stazionari”, i bilanci regionali hanno subito un costo in sensibile aumento.
“Occorre onestà intellettuale anche nel leggere i dati” afferma Raffaele Lombardo. “E’ vero che i costi del personale in Sicilia hanno raggiunto cifre record. Ma a causa di una dinamica inevitabile e ampiamente prevedibile. Così come è certamente prevedibile che questi stessi costi, lentamente, adesso debbano cominciare a calare. Mentre, per contraltare, deve migliorare la qualità dei servizi erogati.”
“E’ accaduto e sta accadendo anche nel settore sanitario. I nostri costi erano spaventosamente esagerati. Al punto da provocare il taglio dei trasferimenti nazionali e l’aumento delle aliquote irpef e irap. Contro ogni previsione, a costo di fortissime lacerazioni politiche, è stata varata una riforma che sta producendo economie di scala e che porterà a una razionalizzazione dei servizi.”
Proprio ieri la sanità siciliana ha superato un altro “esame”: la verifica trimestrale dei costi è stata considerata in linea con il piano di rientro ed è stata deliberata l’erogazione della seconda tranche dei “rimborsi” nazionali: oltre trecento milioni di euro che saranno investiti nella ristrutturazione dei servizi.


Gregorio Arena

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