Appalti pubblici, Antoci dopo il caso Palermo: "La digitalizzazione degli appalti non diventi una nuova zona grigia del malaffare”

SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO.  Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile.  La digitalizzazione degli appalti   deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa.”   Bruxelles, 11/04/2025 – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza. Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adotta...

LOMBARDO AI DEPUTATI ELETTI IN SICILIA: NEGATE GLI ECOINCENTIVI ALLA FIAT

Palermo, 28 gennaio 2010 – Il Presidente della Regione siciliana ha chiesto, con una lettera ai deputati eletti in Sicilia, di bocciare la proposta di legge che prevede gli ecoincentivi alla Fiat qualora il piano industriale dovesse continuare a prevedere la chiusura dello stabilimento di Termini Imerese. La posizione della Regione, che domani sera parteciperà alla prima riunione del tavolo tecnico
che valuterà il piano industriale della Fiat, è a questo punto chiara: nessun margine di trattativa nei confronti di una azienda che chiude stabilimenti, licenzia i dipendenti al sud e vara piani di cassa integrazione al nord, mentre distribuisce dividendi ai suoi azionisti.
Il polo di Termini Imerese – scrive Lombardo – è importante per l’economia siciliana. Ed è strategico nel bacino del Mediterraneo, che è già diventata area di espansione di nuovi mercati. Può giovarsi della collaborazione del polo tecnologico siciliano che, a Catania, sta già sperimentando nuovi motori ecologici. L’unico reale differenziale dello stabilimento, la distanza dai mercati mitteleuropei, potrebbe essere annullato raccordando la produzione ai trasporti via mare, attraverso il porto di Termini Imerese, che è già operativo e stranamente ignorato nelle strategie industriali del colosso torinese.
La Regione è pronta a investire oltre 300 milioni di euro per potenziare il polo industriale di Termini. Ma la Fiat non fornisce elementi di valutazione, né ha mai spiegato quante risorse siano state impiegate in Sicilia rispetto alle ingenti risorse pubbliche ricevute dallo Stato nel corso della sua storia.
Se nonostante questo contesto, la decisione di chiudere lo stabilimento dovesse essere “indiscutibile” – conclude il Presidente della Regione Siciliana – è necessario uno scatto di responsabilità e orgoglio, non votando gli ecoincentivi. Un’arma democratica, per costringere la Fiat a riaprire il confronto e il dialogo con le istituzioni e i sindacati.

Gregorio Arena

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