Ponte sullo Stretto: “LiberiAmo Messina dal Ponte di Matteo Verdini"

“LiberiAmo Messina dal Ponte di Matteo Verdini”. Con questo slogan il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca dà appuntamento giovedì 25 aprile a Messina dalle 17,30 in poi a Torre Faro nei pressi del Pilone, al locale La Pinnazza.   Messina,  23/04/2024 - Presente il sindaco di Messina Federico Basile il cui intervento insieme a quello del leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, è previsto alle 19:00. “Siamo contrari al ponte di Matteo Verdini che dovrebbe essere realizzato con una rapina del Fondo Sviluppo e Coesione che appartiene alla Sicilia -afferma De Luca-. È impensabile che due miliardi di euro che servono per gli invasi, che servono per le strade, per le scuole, per i depuratori vengano scippati alla Sicilia per il ponte sullo Stretto di Messina. Noi siamo per il corridoio Berlino-Palermo che prevede l'alta velocità da Salerno fino a Villa San Giovanni, la sostituzione della monorotaia dei Borboni in Sicilia, il potenziamento del Porto di Gioia Tauro e di Augusta e c

LOMBARDO AI DEPUTATI ELETTI IN SICILIA: NEGATE GLI ECOINCENTIVI ALLA FIAT

Palermo, 28 gennaio 2010 – Il Presidente della Regione siciliana ha chiesto, con una lettera ai deputati eletti in Sicilia, di bocciare la proposta di legge che prevede gli ecoincentivi alla Fiat qualora il piano industriale dovesse continuare a prevedere la chiusura dello stabilimento di Termini Imerese. La posizione della Regione, che domani sera parteciperà alla prima riunione del tavolo tecnico
che valuterà il piano industriale della Fiat, è a questo punto chiara: nessun margine di trattativa nei confronti di una azienda che chiude stabilimenti, licenzia i dipendenti al sud e vara piani di cassa integrazione al nord, mentre distribuisce dividendi ai suoi azionisti.
Il polo di Termini Imerese – scrive Lombardo – è importante per l’economia siciliana. Ed è strategico nel bacino del Mediterraneo, che è già diventata area di espansione di nuovi mercati. Può giovarsi della collaborazione del polo tecnologico siciliano che, a Catania, sta già sperimentando nuovi motori ecologici. L’unico reale differenziale dello stabilimento, la distanza dai mercati mitteleuropei, potrebbe essere annullato raccordando la produzione ai trasporti via mare, attraverso il porto di Termini Imerese, che è già operativo e stranamente ignorato nelle strategie industriali del colosso torinese.
La Regione è pronta a investire oltre 300 milioni di euro per potenziare il polo industriale di Termini. Ma la Fiat non fornisce elementi di valutazione, né ha mai spiegato quante risorse siano state impiegate in Sicilia rispetto alle ingenti risorse pubbliche ricevute dallo Stato nel corso della sua storia.
Se nonostante questo contesto, la decisione di chiudere lo stabilimento dovesse essere “indiscutibile” – conclude il Presidente della Regione Siciliana – è necessario uno scatto di responsabilità e orgoglio, non votando gli ecoincentivi. Un’arma democratica, per costringere la Fiat a riaprire il confronto e il dialogo con le istituzioni e i sindacati.

Gregorio Arena

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