
24/02/2010 - Un teatro che sia aperto a tutti, che non abbia nulla di elitario, che sia occasione di crescita per il territorio, che riesca a raccogliere attorno a sé i contributi e la voglia di operare di artisti e appassionati,
che valorizzi biblioteca, archivio storico e il patrimonio di costumi e scenografie, di cui è proprietario. Questo è l’Ente Teatro di Messina disegnato dal presidente Luciano Ordile durante la conferenza stampa in cui oggi è stato presentato il nuovo consiglio di amministrazione, finalmente insediato dopo cinque mesi di attesa. Un “ritratto” al quale si sono associati con convinzione sia la vicepresidente Daniela Faranda, sia i consiglieri Carmelo Ietto, Gustavo Ricevuto e Francesco Rizzo, in una perfetta unità di intenti programmatici.
Ordile ha anche fatto la storia dell’ente, da quando tale non era ma semplicemente un’attività del Comune fino alle legge istitutiva del 1995. Nei diversi passaggi, che hanno portato prima al finanziamento regionale delle stagioni e poi all’ente vero e proprio, Ordile, allora deputato regionale e assessore, è stato sempre in prima fila. Si può dire che proprio lui sia il “padre” dell’Ente Teatro di Messina.
Il presidente ha voluto ricordare i suoi predecessori e li ha ringraziati, insieme con il sovrintendente Paolo Magaudda e il direttore amministrativo Fernando Caudo e tutto lo staff del Vittorio Emanuele, per aver mantenuto l’ente senza debiti e perfettamente a posto con i conti. Ma dal 1991 a oggi il finanziamento regionale non è mai stato adeguato, al contrario di quello che è accaduto per altre istituzioni siciliane (si veda la tabella allegata). Ordile ha quindi annunciato che chiederà il coinvolgimento pieno di sindaco, presidente della Provincia e deputazione regionale per una battaglia comune, tesa ad aumentare il finanziamento che arriva da Palermo: oggi – ha precisato – l’Ente è fortemente a rischio sul piano finanziario se non si interviene con decisione e prontezza.
Il presidente ha anche ricordato che la Regione non nomina i revisori dei conti da tre anni e poi ha ringraziato l’on. Vincenzo Garofalo, grazie al cui intervento il Teatro ha ottenuto un contributo di 500mila euro da parte di Arcus, agenzia del ministero per i Beni Culturali. È stato poi precisato che sia il presidente sia il consigliere Ricevuto hanno rinunciato all’indennità prevista per la loro carica.
Anche il sovrintendente Magaudda ha sottolineato le attuali difficoltà economiche dell’Ente, mettendo anche in evidenza che il Teatro di Messina produce il 16% di entrate proprie rispetto al bilancio, molto di più di quanto riescono a fare gli altri teatri siciliani, attestati intorno al 6-7%.
La seconda parte della conferenza stampa è stata dedicata all’Officina performativa, ideata dal prof. Dario Tomasello, consulente per la Sala Laudamo, che partirà il prossimo 3 marzo con 36 giovani allievi (si veda il comunicato allegato).
Confronto Contributi 2003 -2009 --2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 ~.
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TEATRO MASSIMO PA 9.529.000 11.029.000 16.000.000 13.500.000 13.500.000 13.500.000 13.500.000
ORCHESTRA SINFONICA 7.000.000 9.000.000 9.000.000 13.000.000 13.400.000 13.400.000 13.400.000
.TAORMINA ARTE 3.254.000 3.254.000 3.254.000 3.254.000 3.254.000 3.254.000 3.254.000
TEATRO STABILE CATANIA 2.300.000 i 3.000.000 3.150.000 3.150.000 4.500.000 4.500.000 4.500.000
TEATRO BELLINI cr 20.659.000 21.159.000 21.300.000 21.300.000 21.500.000 21.500.000 21.500.000
TEATRO BIONDO PA 2.000.000 3.316.000 3.350.000 4.300.000 4.500.000 4.500.000 5.000.000 -
TEATRO DI MESSINA 6.700.000 6.700.000 6.700.000 6.700.000 6.700.000 7.200.000 6.600.000
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