Gioiosa Marea: «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», una rete di collaborazione tra le Associazioni Pro Loco

I l 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea. Il seminario si è  avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di  Scienze del turismo, della cultura e d'impresa  presso l'Università di Messina. Coinvolti, oltre alle Associazioni Pro Loco territoriali, i protagonisti della filiera turistica. Gioiosa Marea, 10 luglio 2025 -  Lo scorso 8 luglio 2025, presso il Circolo Roma di Gioiosa Marea si è svolto il 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea con l'intento di creare una rete di collaborazione e sinergia tra le Associazioni Pro Loco aps di prossimità. Il seminario si è  avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di Scienze del turismo, della cultura e d'impresa presso l'Università di Messina e riconosciuto esperto di turismo, che ha illustrato...

NIZZA, SARA’ CONSEGNATA AL MUSÈE INTERNATIONAL “ANATOLE JAKOVSKY” L’OPERA DEL MAESTRO ANTONINO MANCUSO FUOCO “LA MIETITURA”

22/03/2010 - Lunedì 29 marzo 2010 verrà consegnata al Musée International d'Art Naïf “Anatole Jakovsky” di Nizza (Côte d'Azur-Francia), l’opera di Antonino Mancuso Fuoco dal titolo: “La mietitura”, olio su tela (1987). Lo stesso Jakovsky ebbe modo di apprezzare l’arte di Mancuso; presente, infatti, nella commissione selezionatrice delle opere ammesse a partecipare alla Prima Biennale
nazionale d’Arte Naïve e Popolare, tenutasi a Palazzo Braschi di Roma dal 15 novembre al 31 dicembre 1975, scelse, unitamente agli altri esperti, una sua opera: “La tosatura siciliana”, 1974.

“Recentemente gli eredi di Antonino Mancuso Fuoco, artista naïf di Capizzi (Messina) già presente nel primo catalogo dei Naїfs Italiani (Torino, 1973), il cui patrimonio pittorico ammonta a circa milletrecento opere” – commenta Sergio Todesco, antropologo, nonché direttore del Museo Regionale silvo-pastorale di Mistretta – “hanno manifestato il loro interesse per la realizzazione di iniziative volte a valorizzare la memoria della figura paterna e della sua vicenda artistica ed esistenziale. A tale proposta la direzione del Museo ha prontamente aderito, elaborando un progetto relativo alla creazione di un eco-museo a Capizzi, strettamente collegato al museo mistrettese, con l’obiettivo di contribuire a far conoscere la peculiarità di tale produzione artistica, che ha avuto come soggetti i personaggi, gli ambiti culturali, le forme del lavoro e i contesti territoriali cui lo stesso Museo è dedicato, ossia le tradizioni agro e silvo-pastorali ed i loro storici protagonisti. Nella casa di Capizzi, opportunamente restaurata e rifunzionalizzata a contenitore museale, i visitatori potranno ammirare alcuni quadri originali e numerosi cimeli di famiglia dell’artista e saranno posti in grado, attraverso un articolato percorso multimediale, di compulsare l’intera sua produzione, visionabile su megaschermo collegato a una banca dati. Si ritiene che, attraverso tale iniziativa” – conclude Sergio Todesco – “potranno in futuro innescarsi processi di sviluppo e valorizzazione del territorio capitino, di cui la produzione artistica di Mancuso Fuoco, di grande pregnanza testimoniale, ha contribuito a delineare l’identità”.

Per l’oriundo capitino l’opportunità di lasciare espatriare, attraverso i suoi crepitanti colori, la cultura nebroidea; i suoi segni eterogenei si fondono con cromie “siciliote” e si assemblano in unità: è l’amore per la sua terra la radice prima dell’espressività mancusiana.

Un diaframma pigmentario lascia dialogare le forme nella ricomposizione intuitiva di spazi che ritaglia lasciando vibrare il pennello. Spessori ed intrighi materici, insistentemente carezzevoli, fanno delle sue opere un capolavoro d’arte senza confini, che aggredisce le sensazioni con smagliature e colori individuali. Il senso connettivo della sua spazialità è la naturalezza la quale trova giustificazione nell’istintivo e bruciante desiderio di scavare dei motivi carpiti dal cuore pulsante dell’estrosità che allaccia e slaccia a suo piacere in un opus naïf.

Ambizioso artisticamente, denuncia attraverso la sua espressività visiva il conformismo artistico, mettendo in evidenza il talento tsunamico manifestato mediante una pittura a volte dai pigmenti anche marcati ma che porta l’osservatore ad un passo dalle sue opere; come dire, tutti i colori del mondo e tutto il mondo in un colore, quello dell’amata Sicilia, che sciaborda, incandescente, dai sensi in intime emozioni.

Foto: il pittore Antonino Mancuso Fuoco e il dipinto “La mietitura”

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