Stop ai cellulari nelle scuole: la circolare del ministro Valditara sull’uso degli smartphone

Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione – A.S.2024 -2025 18/06/2025 - Circolare Ministro Valditara – Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione.  Si comunica che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, sarà vietato l’utilizzo dei cellulari nelle classi delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, anche per le attività educative e didattiche.  Si prega pertanto di prendere visione della   nota prot. 5274 dell’11/07/2024   a firma del Ministro Prof. Giuseppe Valditara. Stop ai cellulari  nelle scuole, Gilistro (M5S Ars): “La circolare Valditara conferma che ci avevamo visto  giusto ”. Legge siciliana approdata in questi giorni alle Camere. Ora pressing a Roma”. PALERMO, 18/06/2025.   “La circolare del ministro  dell'Istruzione Valditara , che stoppa dal prossimo settembre i cellulari anche nelle scuole supe...

A ‘REPORT’ TUTTI I MILIARDI PER IL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA

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A 'Ballando con le stelle' scendono in pista Raz Degan e Samanta Togni
13/03/2010 - Nel nuovo appuntamento con “Report”, in onda domenica 14 marzo alle 21.30 su Raitre, sarà proposto il reportage “Il progetto” di Sigfrido Ranucci.
Una cassaforte di oltre 50 miliardi di euro.

A tanto ammonta il Fas, fondo per le aree sottoutilizzate. Il Governo l’aveva creato con una legge ad hoc nel 2002 con lo scopo di destinare finanziamenti per le zone più in difficoltà del nostro Paese, l’85% va al sud il resto al centro nord. Con l’avvento della crisi però, il governo ha cominciato a usare questa cassaforte come un bancomat e ha destinato fondi, oltre che per le ricostruzioni dopo il terremoto in Abruzzo, Marche e Molise, anche per tappare i buchi di bilancio delle amministrazioni di Roma, Catania e Palermo, pagare gli ammortizzatori sociali, l’emergenza rifiuti e la proroga della rottamazione dei frigoriferi, le multe delle quote latte, e soprattutto sono stati destinati per il G8 al centro delle cronache per l’inchiesta “Grandi Appalti”.

Anche il Ponte sullo Stretto, benché il governo abbia detto che non costerà nulla allo Stato, sarà destinatario del Fas: un miliardo e trecento milioni sono stati appena destinati per le opere propedeutiche.

Inoltre altri 4 miliardi finiranno in Sicilia nei prossimi anni. Per evitare che finiscano nelle mani della criminalità organizzata la legge ha istituito il protocollo di legalità. Nell’inchiesta si mostrerà cosa sono, come funzionano e le modalità con cui vengono spesi i fondi arrivati fino ad ora in Sicilia.

IL PROGETTO
di Sigfrido Ranucci
In onda domenica 14 alle 21,30 su Rai Tre

ECONOMIA
Una cassaforte di oltre 50 miliardi di euro. A tanto ammonta il Fas, fondo per le aree sottoutilizzate. Il Governo l’aveva creato con una legge ad hoc nel 2002 con lo scopo di destinare finanziamenti per le zone più in difficoltà del nostro Paese, l’85% va al sud il resto al centro nord. Con l’avvento della crisi però, il governo ha cominciato a usare questa cassaforte come un bancomat e ha destinato fondi, oltre che per le ricostruzioni dopo il terremoto in Abruzzo, Marche e Molise, anche per tappare i buchi di bilancio delle amministrazioni di Roma, Catania e Palermo, pagare gli ammortizzatori sociali, l’emergenza rifiuti e la proroga della rottamazione dei frigoriferi, le multe delle quote latte, e soprattutto sono stati destinati per il G8 al centro delle cronache per l’inchiesta “Grandi Appalti”. Anche il ponte sullo stretto, benché il governo abbia detto che non costerà nulla allo Stato, sarà destinatario del Fas: un miliardo e trecento milioni sono stati appena destinati per le opere propedeutiche. Inoltre altri 4 miliardi finiranno in Sicilia nei prossimi anni. Per evitare che finiscano nelle mani della criminalità organizzata la legge ha istituito il protocollo di legalità. Nell’inchiesta si mostrerà cosa sono, come funzionano e le modalità con cui vengono spesi i fondi arrivati fino ad ora in Sicilia.

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