
Messina, 03/03/2010 - “La Fondazione Taormina arte è un bene di tutti i cittadini della Provincia di Messina e non una cosa privata di Buzzanca, Ricevuto o Strano. Le stucchevoli vicende che stanno riguardando tale realtà danno la misura di come ognuno dei protagonisti in questa vicenda considerino la cosa pubblica!
Pertanto andiamo a dire ad ognuno di essi, giù le mani da Taormina arte Che invece si rispettino le prerogative dei Consigli comunali e provinciale nell’adesione alla Fondazione. Avere espropriato i Consigli con delibere di Giunta, rappresenta la chiara volontà di sottrarre la Fondazione al ruolo di indirizzo e controllo che i Consigli devono avere e questo, probabilmente, per facilitare operazioni di lottizzazione e spartizione politica che nulla hanno a che vedere con quella che dovrebbe essere una operazione di rilancio dell’attività di una realtà prestigiosa e di rilevanza internazionale e che può essere volano di sviluppo di politiche culturali e di promozione del territorio. Già il Consiglio comunale di Taormina ed il suo collegio dei Revisori si è espresso in tal senso dichiarando illegittima la procedura di adesione del Comune con delibera di Giunta. Adesso, che il presidente Ricevuto ritiri in autotutela la propria delibera di Giunta e venga in Consiglio provinciale a spiegare il perché di una strategia che genera dubbi e sospetti non solo sull’iter procedurale ma sui reali interessi che vi sono sulla Fondazione Taormina arte e ridia al Consiglio provinciale il ruolo che deve avere a garanzia di trasparenza e del proprio ruolo di indirizzo e controllo, oltre per le prerogative che gli provengono dall’art.27 dello Statuto. Taormina arte non può diventare solo l’occasione per piazzare propri uomini affidabili nel Consiglio di Amministrazione con spese importanti per la collettività. Otto componenti, in barba tra l’altro al principio di riduzione dei componenti nei Consigli di Amministrazione nell’ottica del risparmio dei costi della politica! Se tale atteggiamento dovesse perdurare non ci sarebbe comunque esitazione ad impugnare gli atti nelle sedi adeguate. Intanto si sta lavorando ad un’eventuale ricorso chiedendo inoltre l’intervento del presidente della Regione”.
Messina 03.03.2010 Pippo Rao – consigliere provinciale
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