Disabilità, l’INPS diviene titolare unico del processo di accertamento

Riforma della disabilità: l’Istituto avvia la seconda fase della sperimentazione dal 30  settembre. Estensione delle nuove modalità di accertamento della disabilità in ulteriori  province, nonché nella Regione autonoma Valle d’Aosta e nella Provincia autonoma di Trento  Roma, 12 settembre 2025 - L’INPS annuncia che, a partire dal 30 settembre 2025, è prevista la seconda fase della sperimentazione della Riforma della Disabilità, prevista dal decreto legislativo n.62/2024, con l’attivazione del nuovo sistema di accertamento della condizione disabilità in ulteriori territori. Dopo il positivo avvio, il 1° gennaio 2025, della prima fase sperimentale, la nuova fase interesserà altre undici province: Alessandria, Genova, Isernia, Lecce, Macerata, Matera, Palermo, Teramo e Vicenza, nonché la Regione autonoma Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Trento. Una delle principali novità introdotte riguarda la nuova modalità di avvio del procedimento di accertamento della disabilità...

A L’AQUILA I GEOLOGI DI SICILIA ASSIEME ALLE DELEGAZIONI DEI GEOLOGI D’ITALIA PER NON DIMENTICARE

Il presidente Graziano: “Subito la mircozonazione sismica per una pianificazione urbanistica coerente con le esigenze di un nuovo governo del territorio”
Siracusa, 15/04/2010 - I geologi di Sicilia si sono ritrovati lo scorso 7 aprile, assieme ai colleghi di tutta Italia, proprio in Abruzzo per non dimenticare il devastante terremoto dello scorso anno, ma soprattutto, per sottolineare quanto sia fondamentale il concetto di prevenzione che riguarda anzitutto le costruzioni in queste aree a fortissimo rischio sismico,  come ci ha detto il presidente dei
 geologi di Sicilia Gian Vito Graziano: «Dopo il terremoto d’Abruzzo, il dibattito pubblico e il tam tam mediatico si sono incentrati sin dall’inizio sui mali del calcestruzzo, sulla quantità di sabbia e sulla sua origine, di mare o di montagna, coniando persino quel termine di “cemento depotenziato” che dall’uso giornalistico è ormai diventato di uso comune. Poco o nulla, al contrario, si è detto sugli effetti di sito di un sisma, sul fatto che certi terreni provocano un effetto di smorzamento dell’onda sismica, mentre altri, molto pericolosamente, ne provocano una amplificazione». 


Graziano alza subito il tiro e mira proprio al cuore del problema: l’effetto geologico del sito, in altre parole, la presenza di un sottosuolo geologicamente “fragile” dovuto a diversi motivi: «Pochi si sono chiesti –ha affermato il presidente dei geologi della Sicilia-, come mai edifici realizzati sullo stesso asse viario in tempi relativamente recenti, con tecniche costruttive identiche, abbiano subito danni estremamente differenziati, se non riconducendo la causa ad un diverso tipo di calcestruzzo o ai materiali impiegati o ancora ad una cattiva esecuzione. 


Il terremoto della Marsica del 1915, che colpì in particolar modo Avezzano, per restare in Abruzzo, causò danni e distruzioni immani non soltanto per l’intensità del sisma, ma anche per il fatto che i centri abitati colpiti erano costruiti sulle alluvioni palustri del preesistente Lago Fucino». Gli innegabili effetti di sito di un sisma fanno risalire alla necessità di sviluppare il concetto di “microzonazione” sismica, il cui termine per i non addetti ai lavori può sembrare incomprensibile, ma in realtà di traduce nel concetto semplice di conoscenza degli effetti differenziati di un terremoto su terreni di diversa natura e di diversa consistenza. 


«Quello che appare assolutamente necessario – ha soggiunto il presidente dei geologi isolani- è che si travasino le conoscenze scientifiche acquisite in questo ambito alle tecniche di costruzione, ed in parte si è fatto con l’introduzione della nuova normativa sulle costruzioni in zona sismica, ma soprattutto negli strumenti di pianificazione del territorio in chiave urbanistica. Una pianificazione urbanistica coerente con le situazioni di rischio sismico deve tenere conto di queste problematiche, così come di quelle di rischio idrogeologico oggi più che mai urgenti, ma in realtà anche la pianificazione urbanistica, in Sicilia soprattutto, è cristallizzata nelle procedure e nei contenuti ad una legge del 1978, appartenente ad un’epoca in cui le politiche di prevenzione dei rischi erano ancor più lontane di quella attuale. 


Sono due - ha concluso Graziano- dunque i passaggi che noi geologi riteniamo fondamentali in chiave di prevenzione sismica: l’introduzione delle metodologie di microzonazione sismica nelle normative tecniche di riferimento ed una riforma della legge di pianificazione urbanistica coerente con le esigenze di un nuovo governo del territorio».


Antonio Gallitto
Ufficio Comunicazione Geologi di Sicilia

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