Baarìa Film Festival, a Bagheria il primo festival italiano interamente dedicato al “cinema insulare”

BAARIA FILM FESTIVAL.  “La Sicilia e le altre isole”.  Dal 2 al 6 luglio 2025.  Tra gli ospiti i premi Oscar Giuseppe Tornatore e Danis Tanovic, gli attori Luigi Lo Cascio, Enrico Lo Verso e Alessio Vassallo, il regista e direttore della fotografia Daniele Ciprì e i registi Costanza Quatriglio, Luca Barbareschi e Aurelio Grimaldi.   23/06/2025 - Il  Baarìa Film Festival  (Bagheria, PA), primo festival italiano interamente dedicato al “cinema insulare”, ha annunciato il programma, tra opere inedite o poco note in Italia e il meglio tra le 1140 iscrizioni provenienti da tutto il mondo. In  Arcipelaghi , sezione competitiva di  lungometraggi,  figurano tre film che hanno rappresentato il loro paese agli Oscar 2025:  Old Fox  del regista taiwanese  Ya-chuan-Hsiao ,  romanzo di formazione ambientato nella Taiwan di fine anni Ottanta ,  Under the Volcano  del polacco  Damian Kocur , che segue le vicende di una fam...

PIANO PAESISTICO MESSINA: UN’ANCORA DI SALVEZZA PER LA CITTÀ, CHE SI VUOLE NEGARE UN’ALTRA VOLTA

Il Ponte e le mafie: uno spaccato di capitalismo reale
Messina, 16/04/2010 - Si assiste sempre più sconcertati all’assalto di ogni angolo di terra libera della città di Messina e quando si affacciano norme e strumenti utili per fermare la deregulation che ha colpito e continua a colpire, si elevano opposizioni che non si comprendono, come sta accadendo con il nuovo Piano Paesistico che vede forti ostilità anche
dagli stessi amministratori che pure invocano a volte, nuovi strumenti urbanistici pur di non proseguire sulla “cattiva strada” di questi anni. La Zona a Protezione Speciale è rimasta solo carta e null’altro, sotto il cui regime di tutela si è avuto un sacco edilizio e un proliferare di strade, sbancamenti, fiumare alterate e distrutte, senza precedenti, ora si vorrebbe pure osteggiare il Piano Paesistico!

Anche l’annuncio di nuove linee guida del PRG e un nuovo strumento, senza fermare ciò che continua ad accadere sotto gli occhi di tutti ogni giorno, provoca solo un’accelerazione del sacco del territorio, un perfetto “effetto annuncio” che nulla impedisce e da qui al 2011 tutto si vorrebbe ancora una volta stravolgere o e distruggere.

Basterebbe veramente poco per garantire l’occupazione senza – per farlo – ipotecare il futuro di tutti i cittadini che sono giorno dopo giorno costretti a domandarsi cosa accadrà alla prossima pioggia o terremoto: recuperare l’esistente, riqualificare il territorio ferito, verificare la staticità degli edifici, sottovalutata e pertanto ancor più pericolosa in caso di sisma. L’assessore allo sviluppo, Scoglio, parla di territorio “ingessato”, dimenticando però che sta riferendosi ad un territorio gravemente ferito in ogni suo angolo e il minimo che si possa fare è fermare l’assalto che tutti criticano ma che nessuno ha impedito realmente, salvo pochi uffici e poche persone in diversi ruoli.

Fermarsi, accettare il piano paesistico senza ostruzionismo e opposizione, fare la Valutazione di incidenza non su singole opere, molte delle quali non ne avrebbero neanche bisogno, ma sul complesso dell’intera variante urbanistica e relativi piani di ogni genere, effettuare anche la VAS, dimenticata da tutti, renderebbe questa città meno pericolosa e certamente più vivibile.

NON SI PUÒ CONTINUARE A COSTRUIRE OVUNQUE, INCREMENTANDO ESPONENZIALMENTE IL PERICOLO PER LA PUBBLICA INCOLUMITÀ.

Ben venga inoltre un nuovo passaggio a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale dell’opera ponte, VIA già esitata ma ampiamente contestata nel 2003 con ben 250 pagine di osservazioni delle associazioni ambientaliste, risultata fortemente carente e contraddittoria.
Molti forse dimenticano che il ponte non sarebbe solo due piloni e un viadotto poggiati dall’alto, ma decine di cantieri, piste di servizio, sbancamenti, siti di deposito temporaneo e definitivo, via vai di mezzi da e per i cantieri, che certo non incrementano la vivibilità né la sicurezza.

Opera che drena ingenti soldi pubblici mentre le necessità di Messina e non solo, sono ben altre e certamente più serie e necessarie di un ponte che gli ambientalisti e gran parte dei cittadini ritengono inutile, antieconomico e devastante.
Tutta l’amministrazione – nessuno escluso - farebbe bene a cogliere l’occasione d’oro del piano paesistico, ottemperando anche agli obblighi di legge dello ZPS e fermare lo scempio del territorio, una volta per tutte, prima che sia troppo tardi.

Per informazioni:
WWF SICILIA

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