1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

LA RIPRESA DEL MARXISMO, IN ITALIA E IN EUROPA È POSSIBILE

Messina, 3 luglio 2010 - L’Associazione MARX XXI che si propone di riaggregare sul piano politico e culturale, con un lavoro di ricerca e di analisi, quanti guardano al patrimonio teorico del pensiero marxista e all’esperienza politica dei comunisti in Italia, in Europa e nel mondo, comunica che Mercoledì 7 Luglio 2010 alle ore 10.30, nella Sala Commissioni della Provincia Regionale di Messina, terrà una conferenza stampa di presentazione. E’ particolarmente gradita la Sua presenza.
On. Prof. Federico Martino
Quello che segue è il Documento Fondativo:
Carta costitutiva


dell’Associazione Politica e Culturale MARX XXI
Veniamo da una tradizione che ha sempre inteso la cultura come elemento decisivo della crescita civile e del progresso sociale, pilastro della democrazia, nei termini indicati dai nostri padri costituenti all’indomani della Resistenza e della Liberazione dal nazifascismo: progressiva, emancipatrice, terreno della lotta sociale e della conquista di nuovi diritti politici, economici, sociali dei lavoratori e delle classi popolari.
Oggi il terreno democratico e quello della crescita culturale e civile sono al centro di un vero e proprio scontro di classe: non può esserci uguaglianza dove si distruggono i diritti sociali, le libertà civili, la stessa rappresentanza politica, dove la consapevole partecipazione dei cittadini alla direzione della società ed alla definizione degli orientamenti di governo del Paese è ridotta al simulacro del plebiscito al leader di turno. Siamo in presenza dell’intreccio pericoloso tra antiche questioni sociali mai risolte e nuove gravi emergenze democratiche, sociali, culturali. Riemergono squilibri territoriali, nuovi fenomeni di esclusione e subalternità nel lavoro, nella formazione, nell’accesso a beni che dovrebbero essere comuni, si aggravano le disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza e si aprono pericolose fratture generazionali.

La cultura marxista, divenuta oggi ampiamente minoritaria nel paese, ha esercitato - tra il secondo dopoguerra e la metà degli anni 70, quando raggiunge il suo apogeo grazie allo sviluppo impetuoso del movimento operaio e dell’onda lunga di lotte sociali, politiche, culturali nell’intenso decennio 1967-1978 - una larga egemonia politica e ideale senza mai abbandonare l’impronta di classe e democratica, insieme all’ispirazione unitaria di tutte le forze del movimento operaio. Scrittori, registi, attori, manuali scolastici, insegnamenti universitari – soprattutto nel campo delle discipline storico-filosofiche e letterarie – erano in qualche modo influenzati dal marxismo. Una grande casa editrice collegata al PCI, Editori riuniti, pubblicava volumi importanti, dai grandi classici del marxismo, al pensiero politico contemporaneo, dalla storia del movimento operaio alle riviste, agli strumenti culturali di collegamento internazionale tra i partiti comunisti e progressisti in tutto il mondo.
La crisi del marxismo in Italia è legata alla caduta di progetto strategico nel PCI, alla sua incapacità di darsi una linea convincente dopo il fallimento del compromesso storico.

È tutta una storia da scrivere e approfondire in modo critico. E il non averlo fatto a tutt’oggi è segno inequivocabile del degrado culturale e politico in cui siamo precipitati. Alcune riviste, riunite intorno a gruppi o reti interni o esterni ai partiti comunisti, all’indomani dello scioglimento del PCI, sono state, all’interno di una generale caduta di cultura, di analisi, di riferimenti marxisti, una voce controcorrente che si collocava fuori del provincialismo nazionale, all’interno di una corrente marxista e comunista mondiale che pur tra crisi e grandi difficoltà non si era affatto estinta, lottava ed elaborava, proponendo analisi di classe, riprendendo l’elaborazione leninista dell’imperialismo nelle condizioni del mondo d’oggi, contrastando la demolizione del marxismo, ponendo in termini corretti la questione del rapporto con l’eredità comunista del 900. Meno incisiva, più debole – ma ciò rifletteva lo stato generale delle forze politiche e della pratica politica – è stata la Associazione Politica e Culturale MARX XXI – Carta costitutiva

II
Associazione Politica e Culturale MARX XXI – Carta costitutiva
ricognizione sulla società italiana, e quindi l’elaborazione di una strategia che, all’interno del più vasto contesto mondiale, sapesse ancorarsi saldamente sul terreno nazionale.
L’Associazione MARX XXI vuole recuperare e contribuire a sviluppare gli strumenti di analisi critica del marxismo, in quanto base fondamentale per la comprensione della realtà e preziosa guida per l’azione. Nella convinzione che il marxismo non possa essere ridotto ad un rigido formulario concluso in se stesso, ma sia, al contrario, strumento di indagine del processo storico e delle forme con le quali evolve e si trasforma il modo di produzione e riproduzione sociale, l’Associazione MARX XXI ritiene decisivo il ruolo dei soggetti sociali e politici concretamente impegnati nell’opera di trasformazione sociale, insieme alle nuove forze intellettuali e del lavoro in questa rinnovata iniziativa di ricerca e analisi.

Promuoviamo l’Associazione politica e culturale MARX XXI cercando di riannodare i fili di quella funzione democratica e civilizzatrice della società che storicamente il pensiero marxista, il movimento comunista e più in generale la sinistra italiana hanno svolto e che per molti decenni ha prodotto un rapporto intenso, pur se mai facile, tra il movimento operaio italiano con quanti, nella comunità scientifica, nel mondo delle arti e della cultura hanno contribuito al progresso sociale, civile e morale dell’Italia. Oggi quell’impegno va ripreso, rielaborato e nuovamente definito da forze sociali, politiche ed intellettuali decise a misurarsi, prima di tutto sul piano della battaglia culturale delle idee, contro quella che giudichiamo la distruzione dell’idea stessa di società, destinata a deperire se non sarà capace di promuovere una nuova forma di convivenza tra gli uomini fondata sull’eguaglianza e la giustizia sociale.
Con lo sconvolgimento successivo all’89 si è affermata un’ideologia e una pratica di liquidazione della storia e del patrimonio politico e ideale del PCI, con la miope convinzione che senza quell’eredità il processo di trasformazione democratica e progressista dell’Italia potesse meglio avanzare. Noi al contrario pensiamo che quella ferita, mai rimarginata, abbia aperto la strada ad un pauroso attacco reazionario ai lavoratori e alle classi subalterne, ai fondamenti della Repubblica democratica e alla Costituzione, mentre la riorganizzazione economica e industriale del sistema capitalistico, sotto l’egemonia liberista e antioperaia, avviene con una progressiva liquidazione dello stato sociale e di ogni diritto del lavoro. In Italia, patria dello Statuto dei Diritti dei Lavoratori, la precarietà selvaggia ha cancellato garanzie e tutele. La stessa democrazia politica è in pericolo, con l’affermarsi di una peculiare forma di bonapartismo, oggi fondato sulla concentrazione nelle mani di un singolo leader di un potere politico, economico e multimediale senza precedenti. Ma tale degenerazione, frutto di un disegno preciso delle forze più reazionarie del Paese, ha potuto affermarsi per i cedimenti ideali e le ambiguità culturali anche di forze democratiche: per questo non potrà dirsi esaurita con la sola sconfitta del suo attuale protagonista.

La democrazia italiana ha nuovamente bisogno di una grande battaglia ideale per la difesa e il rilancio della Costituzione e per un nuovo sistema politico, non più sottomesso ai potentati e alle oligarchie, ma fondato sulla rappresentanza della società quale essa è, e nella quale il lavoro e lavoratori tornino protagonisti e attori politici, portatori di un conflitto di classe che l’attuale sistema elettorale maggioritario mira ad annullare con l’alternanza bipolare di forze sostanzialmente omologhe rispetto al conflitto capitale-lavoro. Per questo, la fine del PCI e le difficoltà che attraversano anche le formazioni politiche che si richiamano al marxismo e al comunismo, hanno costituito un vero e proprio impedimento al dispiegarsi di una risposta democratica di massa ai rischi di svuotamento della democrazia. Nel Paese è venuta a mancare la forza di una grande comunità di uomini e donne educati alla lotta democratica e ai grandi ideali di giustizia, solidarietà e uguaglianza, oggi dispersa nella divisione e nella lacerazione della diaspora comunista e di sinistra.

III
Associazione Politica e Culturale MARX XXI – Carta costitutiva
Questa comunità va ricostruita e la ricostruzione di un rinnovato partito comunista è un'esigenza, in primo luogo, delle masse popolari e di tutti coloro che sono interessati a contrastare i processi reazionari in corso. L’Associazione MARX XXI nasce dalla volontà di favorire questo nuovo processo di unità e autonomia teorica e politica dei comunisti in Italia, nella convinzione che esso non possa essere rinviato ulteriormente né che esso possa avanzare solo con la pur giusta rivendicazione di un nome, di un simbolo, di una bandiera, ma solo con una rinnovata capacità di analisi della società italiana e del contesto mondiale.
La crisi dei partiti comunisti e della sinistra in Italia affonda le sue ragioni, oltre che negli sconvolgimenti storici dell’89, anche in una vera e propria scissione tra la teoria e la prassi politica che ha prodotto, nel corso di almeno un decennio precedente a quegli eventi, la sottovalutazione e l’abbandono sia del pensiero di Marx e delle sue categorie di interpretazione della realtà, sia di gran parte del patrimonio e delle successive acquisizioni teoriche e politiche del socialismo e del comunismo.

L’Associazione MARX XXI si pone statutariamente lo scopo di produrre elaborazioni, studi e programmi che, sul piano teorico e culturale, costituiscano le basi per il lavoro politico teso alla riunificazione in Italia delle forze che si richiamano al marxismo, al leninismo, per l’elaborazione politica e teorica dei comunisti del 21° secolo. Ciò nel quadro di una volontà di confronto e discussione con il complesso delle tendenze culturali anticapitaliste, progressive e democratiche a livello nazionale ed internazionale.
Intendiamo affrontare la sfida della ricerca in questo nuovo secolo attraverso una libera elaborazione critica dell’esperienza storica del movimento operaio, della storia del socialismo e del comunismo senza abiure e senza rimozioni di comodo, e pensiamo che questa ricerca possa e debba farsi con le categorie e gli strumenti del marxismo.
Già il Manifesto del Partito Comunista, descrivendo 160 anni fa la distruzione di ogni assetto del passato ad opera del capitale, aveva previsto come nel suo sviluppo mondiale il capitalismo avrebbe teso al monopolio dell’intera ricchezza, della forza militare, all’alienazione e alla separazione degli individui con la rottura di ogni forma di solidarietà umana. La penetrazione globale del capitale investe, pur con differenti conseguenze, ogni piano dell’esistenza di chi abita il pianeta: precarietà lavorativa e degradazione del lavoro umano a merce, sfruttamento del corpo umano, appropriazione privata dei saperi e asservimento di ogni linguaggio alla cultura dell’individualismo e dell’egoismo sociale, genocidio di popoli e culture.

Noi pensiamo che il capitalismo continui a produrre, nel suo sviluppo globale, i soggetti sociali in grado di metterlo in discussione: vediamo muoversi, pur tra mille contraddizioni e divisioni, un nuovo proletariato formato da vecchie e nuove figure dei lavoratori salariati, uomini e donne, forze intellettuali, tecnici e ricercatori, incarnazione viva della contraddizione tra uno sviluppo di forze produttive portatrici di immense potenzialità liberatorie, e i rapporti di produzione dati dal sistema del profitto. Dovunque nel mondo rinasce una nuova idea della trasformazione e questa speranza è già in movimento, perché sempre più chiara é la coscienza che il capitalismo sia ormai incapace di promuovere nuovi traguardi di civiltà umana e progresso, come sia fonte di ingiustificabili povertà e diseguaglianze e di guerre imperialistiche, mentre la sua cultura di rapina di tanti popoli, ancora sottomessi al neocolonialismo e allo sfruttamento, semina nella società i germi di un nuovo, pauroso razzismo.
Noi, promotori dell’Associazione MARX XXI, sentiamo l’urgenza di un nuovo cimento scientifico e ideale capace di indagare gli snodi centrali della nostra contemporaneità, sul piano storico ed economico, politico, giuridico e filosofico. Il compito teorico e politico che ci diamo è quello di far emergere le ragioni della centralità del lavoro umano, oggi negata ma sempre più decisiva nell’espansione globale del mercato
Associazione Politica e Culturale MARX XXI – Carta costitutiva

IV
capitalistico. La nostra finalità è quella di costruire un nuovo intellettuale collettivo in grado di produrre le idee e gli strumenti della ricomposizione sociale e politica delle forze del lavoro.
Noi promotori dell’Associazione MARX XXI, per dare vita a questo strumento di elaborazione e confronto sulle prospettive della società italiana e del contesto mondiale, ci rivolgiamo agli intellettuali e ricercatori delle diverse discipline scientifiche e sociali, scienziati dell’economia, del diritto e della politica; ai militanti appartenenti alle molteplici espressioni del marxismo italiano impegnati nel sindacato, nei conflitti sociali, nei movimenti contro la guerra; alle riviste e associazioni impegnate nella critica dell’attuale ordine capitalistico; ai docenti e agli insegnanti impegnati nella salvaguardia della scuola e dell’università pubblica, perché mettano le loro competenze, i loro saperi, il proprio talento a disposizione, nell’Italia di oggi, di un progetto teso a ricostruire un nuovo spazio democratico per la lotta di emancipazione dei lavoratori e per elaborare un nuovo pensiero sulla comune condizione umana nel 21° secolo.

Commenti