1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

LONGI: DOMENICA TORNA LA “PISERA”, LA FESTA DEL GRANO

Longi (Me), 15/07/2010 - Torna anche quest’anno l’appuntamento con “A Pisera” (la pesatura), una giornata dedicata al grano. La terza edizione della festa si svolgerà domenica pomeriggio, in contrada Portella Gazzana, a pochi chilometri dal cento abitato del comune di Longi, un’occasione per rivivere e osservare i riti e le usanze di un tempo. L’Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Alessandro Lazzara,
in collaborazione con l’associazione Collunatici di Demenna e con un gruppo di nostalgici ed ex contadini, ha ridato vita a un pezzo di storia che si era estinto da oltre tre decenni. L’obiettivo del progetto era quello di ripristinare una tradizione e un rito antico, quello del raccolto del grano, un modo per riscoprire il passato e un’idea per riattivare l’economia locale.

Il recupero dell’area di Portella Gazzana, un’immensa distesa di verde nel cuore del Parco dei Nebrodi, è iniziato nel 2008 con la prima semina. Così, il giallo delle spighe è tornato a colorare la zona, una volta considerata uno dei granai più importanti del messinese. La produzione intorno al Settanta entrò in crisi in seguito al mancato rinnovò del mestiere del contadino, quest’arte secolare non venne più tramandata da padre in figlio, fino all’ odierna rinascita.

Diversi gli ettari di terreno recuperati e tornati fruttuosi. Tutte le fasi, dalla semina al raccolto, sono state realizzate manualmente, senza adoperare dispositivi o macchine elettroniche, proprio come tanti anni fa. Anche l’anno scorso erano stati avviati altri progetti, intensificati ed estesi ad agricoltori dei paesi vicini: Alcara li Fusi, Frazzanò e Galati Mamertino. In molti hanno risposto per rivalorizzare un patrimonio prezioso che rischiava di scomparire per sempre.

Per l’occasione, un imprenditore edile del posto, Antonino Corrao, ha restaurato anche una vecchia trebbiatrice che è stata rimessa in funzione dopo tantissimo tempo. Oggi gli ettari coltivati sono stati raddoppiati e sono state introdotte altre varietà di grano.

Durante la festa verrà lavorato il frumento raccolto poche settimane fa. I covoni di spighe sono stati lasciati al sole per maturare ulteriormente e domenica pomeriggio si provvederà alla pesatura. I cavalli traineranno un macigno nell’aia, effettuando dei giri circolari. Questo passo servirà a separare il frumento dalla spiga. Una volta pulito, sarà portato al mulino per essere macinato, la pesatura è infatti l’ultima fase del processo. Poi, grazie all’antico mulino a pietra di Longi, il frumento sarà macinato in paese e sarà utilizzato per realizzare i prodotti tipici, dal pane ai dolci, tutto all’insegna del biologico, una filiera produttiva in loco per promuovere le tradizioni.

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