Centri antiviolenza, Case rifugio: in Sicilia e nelle Isole l'88,6% hanno un ente promotore privato

L’Istat e il Dipartimento per le Pari Opportunità rendono disponibile, tramite uno specifico sistema  informativo, un quadro integrato e tempestivamente aggiornato di informazioni ufficiali sulla  violenza contro le donne in Italia 2 . L’obiettivo è fornire dati e indicatori statistici di qualità che  offrano una visione di insieme su questo fenomeno attraverso l’integrazione di dati provenienti da  varie fonti (Istat, DPO, Ministeri, Regioni, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Centri antiviolenza,  Case rifugio e altri servizi come il numero di pubblica utilità Anti Violenza e Stalking. 14/04/2025 -  Nel 2023 sono state 7.731 le persone accolte nelle strutture residenziali specializzate (Case rifugio) e non specializzate (Presidi residenziali assistenziali e socio-sanitari) per motivi legati alla violenza di genere.  Sono 3.574 le donne vittime di violenza, di cui 3.054 ospiti di Case rifugio e 520 di presidi residenziali.  Sono 4.157 i minori ospiti de...

OPERAZIONE “ULISSE”. CONDANNATI PER ASSOCIAZIONE MAFIOSA I BARCELLONESI STEFANO COPPOLINO E ANGELO CALIRI

CALIRI ANGELO COPPOLINO STEFANO LINOCon la sentenza di ieri, il giudice ha assolto Coppolino Michele dal reato di associazione di tipo mafioso per non avere commesso il fatto, mentre ha assolto Coppolino Stefano Lino e Caliri Angelo dal reato di associazione di tipo mafioso nel periodo dal 28 marzo 2009 sino alla fine di aprile 2009 perchè il fatto non sussiste. Stefano Lino Coppolino è stato successivamente assolto con formula piena dalla Corte d'Appello di Messina


Messina, 10/07/2010 - Ieri, il Tribunale Di Messina, a seguito di giudizio abbreviato, ha emesso una sentenza di condanna nei confronti di Coppolino Stefano Lino cl. 1981 e Caliri Angelo cl. 1967, entrambi da Barcellona Pozzo di Gotto (Me), ritenuti entrambi responsabili di associazione di tipo mafioso, mentre solo Caliri Angelo è stato ritenuto responsabile anche di tentata estorsione aggravata. In particolare, mentre Coppolino Stefano Lino è stato condannato alla pena di cinque anni di reclusione per associazione di tipo mafioso, Caliri è stato condannato alla pena di cinque anni e quattro mesi per associazione di tipo mafioso ed alla pena di cinque anni di reclusione ed al pagamento di euro 2.000 di multa per il reato di tentata estorsione aggravata.Coppolino Stefano Lino e Caliri Angelo sono stati inoltre interdetti in perpetuo dai pubblici uffici nonché, durante la pena loro inflitta, legalmente interdetti e sospesi dall’esercizio della potestà genitoriale ed incapaci di contrattare con la pubblica amministrazione.

Come si ricorderà, nelle prime ore del 5 maggio 2009, i carabinieri del Comando Provinciale di Messina, in collaborazione con quelli di Asti e di Belluno, avevano dato esecuzione a cinque provvedimenti di fermo, emessi dalla procura distrettuale di messina a carico di altrettanti soggetti, tutti indiziati di appartenere ad una articolazione di “Cosa Nostra barcellonese” attiva nei territori di Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo, Pace del Mela, gia’ facente capo a Mazza Carmelo, deceduto la sera del 27 marzo u.s. in localita’ Olivarella di San Filippo del Mela in un agguato di evidente matrice mafiosa, eseguito da un agguerrito gruppo di fuoco.
Le indagini all’epoca condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Messina, avevano permesso di accertare che il Caliri ed il Coppolino Stefano Lino avevano ripreso le attivita’ criminali del gruppo, sottovalutando le progettualita’ ostili di opposte consorterie.

Il provvedimento di fermo del maggio del 2009, emesso successivamente agli omicidi di Carmelo Mazza e di Carmelo De Pasquale, era stato motivato anche dall’esigenza di infrenare una guerra di mafia, prevenendo ulteriori episodi di sangue tra sodalizi criminosi armati, contrapposti tra loro per stabilire nuovi equilibri ed acquisire un ruolo egemone sulla fascia tirrenica messinese.

Ricordiamo che, all’epoca, Caliri Angelo e Coppolino Stefano lino erano stati altresì ritenuti responsabili di un tentativo di estorsione in pregiudizio di una ditta che stava operando nel comprensorio milazzese. In relazione a tale reato, il giudice, nella sentenza di ieri, ha assolto Coppolino Stefano Lino per non avere commesso il fatto.

Infine, con la sentenza di ieri, il giudice ha assolto Coppolino Michele cl. 1984 dal reato di associazione di tipo mafioso per non avere commesso il fatto, mentre ha assolto Coppolino Stefano Lino e Caliri Angelo dal reato di associazione di tipo mafioso nel periodo dal 28 marzo 2009 sino alla fine di aprile 2009 perchè il fatto non sussiste.

Commenti

  1. sono il sottoscritto stefano lino coppolino,in riferimento al vostro articolo di cui sopra si riferisce alla condanna poer associazione mafiosa, vi porto a conoscenza che la corte d appello di messina mi ha assolto con formula piena , quindi con la vostra cortese attenzione vi sarei grato di pubblicare anche l assoluzione e nn solo la condanna certo di un vostro riscontro vi porgo cordiali saluti.

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