Ponte sullo Stretto: “LiberiAmo Messina dal Ponte di Matteo Verdini"

“LiberiAmo Messina dal Ponte di Matteo Verdini”. Con questo slogan il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca dà appuntamento giovedì 25 aprile a Messina dalle 17,30 in poi a Torre Faro nei pressi del Pilone, al locale La Pinnazza.   Messina,  23/04/2024 - Presente il sindaco di Messina Federico Basile il cui intervento insieme a quello del leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, è previsto alle 19:00. “Siamo contrari al ponte di Matteo Verdini che dovrebbe essere realizzato con una rapina del Fondo Sviluppo e Coesione che appartiene alla Sicilia -afferma De Luca-. È impensabile che due miliardi di euro che servono per gli invasi, che servono per le strade, per le scuole, per i depuratori vengano scippati alla Sicilia per il ponte sullo Stretto di Messina. Noi siamo per il corridoio Berlino-Palermo che prevede l'alta velocità da Salerno fino a Villa San Giovanni, la sostituzione della monorotaia dei Borboni in Sicilia, il potenziamento del Porto di Gioia Tauro e di Augusta e c

GINO PAOLI COME FRED BUSCAGLIONE A MESSINA

Messina, 31/08/2010 - A chiusura del «Messina Jazz Festival», un ricco cartellone musicale patrocinato dalla provincia regionale peloritana con l’organizzazione e direzione artistica di Roberta Marchese, che ha interessato il capoluogo durante tutta la stagione estiva, non poteva mancare la chicca rappresentata dalla superba prestazione di Gino Paoli con l’interpretare nell’ambito della serata dal titolo «Un incontro di Jazz» i suoi successi in chiave cadenzata.
Dopo il saluto del Presidente della provincia Gustavo Ricevuto, il quale ha definito l’evento come l’ultimo dei grandi successi caratterizzanti l’iniziativa ed ha ringraziato quanti hanno contribuito alla sua realizzazione, il cantautore genovese ha mandato in visibilio il pubblico, che ha gremito la piazza Antonello in ogni ordine e grado, offrendo un rifacimento jazzistico dei famosissimi brani come “La gatta”, “Senza fine”, “Che cosa c’è”, “Il cielo in una stanza”, “Time after time” e “I fall in love too easily” grazie all’apporto di un quartetto di straordinario valore formato da Roberto Gatto alla batteria, Flavio Boltro alla tromba, Rosario Bonaccorso al contrabbasso e Danilo Rea al pianoforte.

Grazie ai virtuosismi di costoro Gino Paoli ha fornito un’impronta così inedita alle sue canzoni da incontrare l’intenso gradimento degli astanti. A conclusione del concerto ha concesso il bis cantando “Una lunga storia d’amore”. Non essendo stato possibile intervistarlo, perché è andato subito via, si è avuta tuttavia la possibilità di parlare con la band: Danilo Rea, pianista dall’età di sedici anni, sostiene che la musica jazz è l’unico ritmo contemporaneo resistente a tutte le tendenze, che si manifestano nelle varie epoche: non a caso l’idillio con Gino Paoli è espressione di una scuola nata molti anni fa. Rosario Bonaccorso al contrabbasso vede nei ritmi dell’improvvisazione una delle poche musiche in evoluzione senza fini commerciali. Ciascun componente di un’orchestra destina il proprio contributo alla riuscita del brano rendendolo universalmente famoso.

La Sicilia è una terra rigogliosa di jazz, essendo stata una delle tre fonti d’ispirazione insieme alle cadenze africane ed alle melodie ebreo-russe del genere musicale. Il batterista Roberto Gatto sottolinea l’importanza del suo strumento nella sezione ritmica, perché segna il tempo: talvolta il batterista non è visto di buon occhio data l’enorme produzione di massa musicale, ma se gestisce sapientemente i tempi, può risultare determinante ai fini del successo. Scrittore di testi musicali, Roberto Gatto, oltre a ricoprire l’incarico di insegnante al Conservatorio di S. Cecilia a Roma, partirà nel prossimo inverno per un tour musicale a Shangai ed a New York, alla fine del quale inciderà un album di brani inediti.

Per il maestro Giovanni Mazzarino il motivo jazz è espressione di libertà, pur osservando le regole della musica. La gente applaude a quelle vibrazioni capaci di fornirle un messaggio. Chi suona, non fa altro che godere di ciò che realizza e dell’instaurato feedback con il pubblico.
Il futuro jazzistico siciliano dipende dall’opportunità che la politica può dare: per realizzare ciò, occorre una classe politica illuminata in grado di vedere negli eventi musicali un veicolo di progresso, turismo e cultura per il proprio territorio. Flavio Boltro definisce la tromba uno strumento dalle emozioni forti, dotato di una sonorità che colpisce subito: infatti cerca di trasmettere al pubblico tutte le buone sensazioni possibili originate dal proprio animo.

Essendo il jazz un modo per comunicare, il suo approccio è avvenuto per gratificare il padre, che suonava con i grandi esponenti italiani, come Fred Buscaglione ed altri. Fedele sostenitore alle sue scansioni, egli è fermamente convinto che il jazz avrà un’esistenza eterna conquistando oggigiorno sempre più largo consenso specialmente fra i giovani.

Rodrigo Foti

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