Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

LUMIA (PD): LA LEGALITA’ RISORSA PREZIOSA PER LA NOSTRA DEMOCRAZIA

Roma, 03 Agosto 2010 – “La legalità è una risorsa preziosa per la nostra democrazia. Finalmente nel nostro Paese ci si interroga su una dimensione trascurata, osteggiata e relegata con disprezzo al campo del giustizialismo. La legalità è fondamentale per recuperare il senso dell’etica pubblica e del bene comune. Invece, continuano a persistere fatti gravi, quali la violazione del codice etico ad opera dei partiti. La Commissione antimafia ha incontrato molte difficoltà per avere dalle prefetture i dati necessari per verificare la composizione delle liste”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione antimafia, in una nota pubblicata sul suo sito, www.giuseppelumia.it.

“Sulle stragi - aggiunge Lumia - non si vuole fare piena luce al punto tale che appena si affronta il rapporto mafia-politica e si fa riferimento a Dell’Utri immediatamente scatta una reazione micidiale, con il governo che non concede la protezione speciale a Spatuzza. Una scelta chiaramente intimidatoria, in netto contrasto con le posizioni delle procure di Palermo, Caltanissetta, Firenze e della procura nazionale antimafia, che considerano Spatuzza un collaboratore attendibile.

Anche nella lotta al riciclaggio il governo si rifiuta di inserire nel codice antimafia norme più stringenti”.

“E’ necessario - conclude l’esponente democratico - mettere la legalità al centro e richiamare la politica ad una forte assunzione di responsabilità, ad un impegno serio e credibile”.

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