Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

CRISI S&P, ARMAO: TUTTA COLPA DEL GOVERNO NAZIONALE

PALERMO, 26 set 2011 - "Il declassamento del rating di molte istituzioni pubbliche italiane - e tra queste della Sicilia - e' la prevedibile e diretta conseguenza della caduta di credibilita', finanziaria e non, del nostro Paese. Le responsabilita' politiche ed amministrative di tutto cio' vanno trovate nel Governo nazionale che ha sottovalutato il problema fin dal suo insediamento".

Questo il commento dell'assessore per l'Economia, Gaetano Armao, alla notizia dell'abbassamento del rating della Sicilia comunicato da Standard & Poor's.

"Sentire domenica scorsa - ha continuato Armao - il segretario del partito di maggioranza che dichiarava di avere 'scoperto' il debito pubblico quale questione prioritaria da affrontare con urgenza, la dice lunga su chi ha omesso di intervenire per tempo, addirittura ipotizzando di realizzare un federalismo fiscale che avrebbe dovuto comportare ingenti perequazioni fiscali ed infrastrutturali".

"Oggi la situazione e' resa ancor piu' complessa dall'intreccio - come afferma Mario Draghi - tra la crisi del debito sovrano e quella finanziaria. Ma per il debito pubblico italiano occorreva intervenire per tempo ed invece lo si e' lasciato crescere, nascondendolo sotto il tappetino del federalismo fiscale, con un disegno miseramente fallito".

"La Sicilia da parte sua - conclude Armao - deve prosegue, fin dalla prossima finanziaria che sara' pronta a giorni, nel cammino intrapreso, coniugando risanamento e crescita".

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