Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

VALERY GERGIEV E L'ORCHESTRA DI SAN PIETROBURGO NELLA STAGIONE DEL TEATRO MASSIMO

Domenica 13 novembre ore 20.30. Il concerto sostituisce il previsto appuntamento in calendario di domenica 2 ottobre (City of Birmingham Symphony Orchestra). Rimangono validi i tagliandi di abbonamento (Serie completa e Serie “Allegro”)
Palermo, 28/09/2011 - Una data da cerchiare in rosso quella del 13 novembre 2011, giorno del debutto al Teatro Massimo di uno dei più celebri e significativi direttori dei nostri tempi, il russo Valery Gergiev con l'Orchestra del suo teatro, il leggendario Mariinsky di San Pietroburgo.

Nato a Mosca nel 1953, Gergiev si è formato al Conservatorio di Leningrado, nella classe di direzione più leggendaria e longeva del mondo, quella di Ilya Musin che per 60 anni, fino al 1999, ha sfornato i migliori direttori del paese. Assistente di Yuri Temirkanov, nel 1988 è stato nominato direttore artistico del Kirov (oggi Mariinsky). Nel 1996 il governo gli ha poi affidato la gestione completa di quello che è ancora oggi il simbolo assoluto della tradizione musicale e tersicorea russa. Negli anni del disgelo la figura di Gergiev si è imposta prepotentemente all'attenzione internazionale non solo per il magistero musicale ma anche per la capacità “manageriale” di imporre in occidente la qualità dei complessi artistici del suo teatro: il Mariinsky sfoggia oggi un cartellone di concerti, opere, balletti e tournée impressionante. Gergiev lo ha rinnovato, nell'edificio e nell'anima.

Lo “Zar” come viene definito nell'ambiente musicale, detiene il record dell'agenda in assoluto più fitta: drammatico, magnetico, imprevedibile, ha negli occhi scintille diaboliche che distribuisce con lo sguardo, sempre un po' di sbieco, a orchestrali e pubblico. Dal 1997 è inoltre principale direttore ospite del Metropolitan di New York.

Le sue incisioni (Decca) di opere del grande repertorio del suo paese (Prokof'ev, Glinka, Borodin, Rimskij-Korsakov, Cajkovskij) sono un riferimento imprescindibile della discografia odierna.
Per la prima volta al Teatro Massimo, Gergiev, alla testa della sua orchestra, presenta titoli del suo repertorio prediletto: l'ouverture da “Russlan e Ludmilla” di Glinka, alcuni passi celebri dal Principe Igor di Borodin, i caleidoscopici “Quadri di un'esposizione” di Musorgskij.

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