1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

ARMAO: LA SICILIA SPRECA A 'TINCHITÈ, MA PAGANO I SICILIANI E NON LO STATO

"Gli sprechi - spiega Armao - vanno eliminati ed il Governo regionale e' impegnato in questo senso. Tra soprintendenze, musei, parchi archeologici, geni civili, uffici del lavoro, corpo forestale, uffici della motorizzazione i siciliani pagano con le loro tasse, oltre al personale che la Regione fornisce per uffici territoriali dello Stato, oltre 10.000 dipendenti, che in Lombardia come nelle altre regioni sono a carico dell'erario".
Insomma, tra gli esiti dell'autonomia questo è certamente poco vantaggioso per i siciliani

Palermo, 19 ott. 2011 - "Si prepara l'ennesimo attacco al Sud frutto dell'impostazione del Governo nazionale, sempre piu' a trazione leghista. Nell'ancora misterioso decreto sullo sviluppo avanza una perequazione capovolta, finalizzata a sostenere il Nord a danno del Mezzogiorno. Infatti una norma dello schema di decreto riserva piu' incentivi al Nord rispetto che al resto del Paese, in forza del fatto che questo gode di un minor rendimento degli impianti a causa del minor numero di ore di esposizione al sole".

Cosi' commenta l'assessore Gaetano Armao le indiscrezioni che cominciano a trapelare sulle misure che saranno predisposte dal Governo.

"Ancora una volta - commenta l'assessore per l'Economia - il concetto di sviluppo che si prospetta sembra quello inteso a incentivare quanto gia' esiste nelle zone piu' ricche, piuttosto che sostenere quello delle aree a sviluppo ritardato, ove gli investimenti si riducono ormai ai minimi storici. Mentre si azzera la perequazione fiscale e quella infrastrutturale di un federalismo ormai ai minimi termini - aggiunge Armao - si vuole introdurre la 'perequazione del sole'. A questo delirio che condiziona le politiche di Governo, con buona pace degli esponenti politici e dei componenti dell'esecutivo siciliani, occorre opporsi. Non solo evidenziando che si tratterebbe di evidenti aiuti di Stato alle imprese, preclusi dall'Unione europea, ma chiedendo immediatamente l'applicazione di criteri analoghi per le centrali idroelettriche (perequazione dell'acqua che manca al sud) o chiedendo la liquidazione delle accise sulla raffinazione (il 41% del prodotto nazionale raffinato solo in Sici lia, piu' il 20% in Sardegna)".

"Si tratta - incalza Armao - dello stesso approccio che porta a rinvenire tutte le disfunzioni al Sud. Come nel caso della Copaff (Commissione ministeriale paritetica per il federalismo fiscale) che nei giorni scorsi ha diffuso dati sui bilanci delle regioni che, non incrociati con quelle delle funzioni che le regioni svolgono, adottano criteri di calcolo per la Sicilia che non tengono conto delle conseguenze sul piano del personale".

"Gli sprechi - spiega ancora Armao - vanno eliminati, ed il Governo regionale e' impegnato in questo senso, ma, come ha detto il Presidente della Repubblica qualche settimana fa a Palermo, non si costruisce il nuovo assetto del Paese partendo dall'assunto che ci sono aree della virtu' ed aree della mala amministrazione" "Ho cosi' ritenuto opportuno scrivere al Presidente della Copaff - illustra Armao - per spiegare che tra soprintendenze, musei, parchi archeologici, geni civili, uffici del lavoro, corpo forestale, uffici della motorizzazione (funzioni svolte dalla Regione, che i siciliani pagano con le loro tasse), oltre al personale che la Regione fornisce per uffici territoriali dello Stato, oltre 10.000 dipendenti sono impegnati in compiti che in Lombardia come nelle altre regioni vengono svolti dal personale statale, con uffici, beni strumentali, risorse finanziarie a carico dell'erario".

Nella lettera Armao evidenzia lo sforzo che il Governo regionale ha portato avanti per riportare "la spesa corrente a quella di dieci anni prima (2001), incrementando pero' gli investimenti, puntando al risanamento e ad una politica dei conti in regola".

"Vigileremo certamente - ha concluso Armao - sui contenuti del futuro decreto, sperando che non si traducano nell'ennesimo attacco alla economia e alle casse della Sicilia, come gli ultimi provvedimenti del Governo hanno purtroppo gia' fatto".

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