Orchestra sinfonica siciliana: “Vergognoso quanto sta succedendo, presenterò un'interrogazione”

Cracolici: “Vergognoso quanto sta succedendo all'Orchestra sinfonica siciliana, presenterò interrogazione” Palermo, 29 Aprile - “Quello che sta succedendo all'Orchestra sinfonica siciliana è vergognoso: è assurdo che dopo mesi abbiamo un presidente che si è dimesso, un’incompatibilità del Sovrintendente e un governo regionale che non prende alcuna iniziativa per ridare delle garanzie e stabilità ai vertici della Foss. Tutto questo accade in un momento nel quale la cultura viene considerata solo un poltronificio e non uno strumento per attrarre e veicolare l'immagine di una Sicilia attiva e intraprendente”.  Lo dice Antonello Cracolici, deputato Pd all'Ars e primo firmatario di un'interrogazione presentata per “Far assumere iniziative immediate e per ridare certezza a un ente – aggiunge Cracolici – mentre il governo, ripiegato su logiche di occupazione del potere, non riesce neanche a svolgere l'attività di ordinaria amministrazione. Oltretutto, vorrei ricordare

MUSEO DELL'IMMAGINE-TERZOCCHIO MERIDIANI DI LUCE: SI CONCLUDE IL WORKSHOP INTERNAZIONALE DI FOTOGRAFIA

Si conclude il workshop internazionale di fotografia di Reza a 100 bambini di Librino - Catania (2009-2011). Fondazione Fiumara d'Arte-Antonio Presti e Fondazione Telecom Italia con la collaborazione di Fondazione Aina World, National Geographic Italia, Les Pheripheriquesvousparlent, Fondazione Candido Cannavo' Tifo positivo

Librino (Ct), 07/10/2011 - Il riscatto passa attraverso l’arte e il linguaggio visuale. La fotografia diventa, per i ragazzi di Librino, mezzo e strumento di crescita. Per centinaia di giovani si conclude un prezioso percorso che li ha visti protagonisti. La Fondazione Antonio Presti-Fiumara d’Arte accompagna i giovani alla fine di un bel viaggio e annuncia l’inizio di un altro, quello piu' prettamente tecnico e organizzativo che costituisce un importante tassello per la realizzazione del Museo Internazionale dell’Immagine-Terzocchio Meridiani di Luce che sara' realizzato a Librino.

Sara' il piu' grande museo fotografico a cielo aperto, un archivio civile, antropologico e artistico che mostrera' i visi, gli sguardi, l’anima di oltre 30.000 persone di Librino, di Catania e dell’intera provincia etnea. Dopo il workshop previsto dal 17 al 22 ottobre 2011 alla scuola Campanella Sturzo di viale Bummacaro 8, tenuto dal fotoreporter iraniano Reza Deghati e da 6 fotografi tutor, la Fondazione Fiumara d’Arte continua il suo lavoro di selezione, editing, preparazione tecnica del Museo dell’Immagine che sara' creato nel cuore del quartiere di Librino.

“Ai giovani studenti coinvolti in questa iniziativa - spiega Antonio Presti, presidente della Fondazione Fiumara d’Arte - abbiamo voluto donare la bellezza di un sogno che trae linfa dal linguaggio poetico e forte dell’arte. E' stato bello vedere l’emozione dei giovani che per la prima volta utilizzano una macchina fotografica. Per loro non e' solo un oggetto asettico, ma uno strumento per esternare la propria visione della vita nel loro quartiere. Attraverso l’obiettivo delle loro macchine i ragazzi esprimono l’amore per Librino, per il gioco, per la famiglia, per l’ambiente che li circonda, diventano interpreti di un nuovo modo di rappresentare il luogo dove vivono. Insieme agli artisti si getta in questo modo un seme che germogliera' nei loro cuori e sara' il frutto del loro futuro”.

Dopo 2 anni di incontri, confronti, lezioni a cielo aperto, e pratica fotografica, Reza Deghati conclude il suo ciclo di workshop con gli oltre 100 ragazzi delle scuole Campanella Sturzo, Mangano, Dusmet, Cannizzaro, San Giorgio, che si sono lasciati coordinare e dirigere da un grande maestro della fotografia, studiando tecniche dell’arte fotografica, diventando piccoli fotografi con la speranza di un grande futuro. “Incontrare questi ragazzi - sostiene Reza - e' stato veramente emozionante. Ho visto i loro progressi, ho guardato la luce dei loro occhi, ho ascoltato i loro sogni, li ho accompagnati in un viaggio bellissimo fatto di arte, di immagini, di realta' quotidiane impresse per sempre sulla memoria delle loro macchine fotografiche e nei loro cuori. Ho lavorato con i bambini di molti Paesi del mondo, ma devo ammettere che l’impegno e l’entusiasmo dei ragazzi di Librino e' stato veramente straordinario”.

Esprime soddisfazione il dirigente scolastico della scuola Campanella Sturzo, Lino Secchi, e afferma: “Sono contento per l’esperienza che hanno vissuto i ragazzi e per l’onore che ci ha dato Reza. Dall’altro lato pero' mi dispiace che i workshop si siano conclusi. Abbiamo visto negli anni l’entusiasmo e l’impegno che gli studenti hanno messo in questa nuova attivita' apprendendo tecniche e linguaggi nuovi e innovativi rispetto ai tradizionali. Sono certo che questa avventura sara' per loro produttiva anche in futuro e offrira' alla societa' in cui viviamo nuovi stimoli positivi”.

Fabio Di Spirito di Fondazione Telecom Italia commenta cosi' l’iniziativa: “La sosteniamo perche' non e' solo un progetto di formazione ed educazione alla fotografia destinato ai ragazzi del quartiere Librino di Catania: coinvolgere centinaia di giovani a fotografare il quartiere, le loro famiglie, la vita del quartiere stesso e fare di queste foto una occasione di condivisione sociale con tutta la gente del quartiere e' anche un esercizio di cittadinanza attiva, un momento di ridefinizione della propria identita' attraverso la bellezza e la sua fruizione collettiva”.

E i ragazzi esprimono grande entusiasmo per l’esperienza vissuta. Alessandro Caruso vive a Librino e frequenta la III media alla Campanella Sturzo. “Quando mi hanno parlato del progetto e mi hanno detto se volevo inscrivermi io ho subito accettato - racconta - Il corso si e' subito rivelato interessante: ci hanno insegnato come usare la macchina fotografica, ma allo stesso tempo ci hanno messo in relazione con altri Paesi e ci hanno fatto capire le usanze e la cultura. La cosa che ricordero' di piu' e' il rapporto molto intenso che si e' stabilito con i compagni, con i formatori e con Reza. Sono fiero di cio' che si e' fatto per aiutare Librino”.

Noemi Di Benedetto frequenta la III B della Campanella Sturzo: “Ho cominciato il corso di fotografia per fare nuove conoscenze, nuove esperienze e per arricchirmi dal punto di vista culturale, anche se non mi aspettavo che fosse cosi' prestigioso”.
Ilenia Mennone, classe II A della scuola Dusmet, ha 11 anni. “Io penso che Reza sia un fotografo molto bravo e simpatico. Mi sono divertita a fotografare volti e paesaggi”.
Milena Landriscina, compagna di classe di Ilenia confessa il suo sogno: “Mi piacerebbe diventare una brava fotografa”.
Per Nancy Ferlito, studentessa sedicenne del Boggio Lera, e' stata un’esperienza importante. “Un anno fa ho cominciato un bellissimo progetto fotografico che oggi dico di amare, grazie alle emozioni provate condividendo momenti all'insegna dell'arte, dell'unione e dell'amicizia. Momenti che sempre piu' fanno crescere umanamente”.

Il presidente del consiglio di quartiere Loredana Gioia dichiara: “Da sempre sosteniamo i progetti di Antonio Presti perche' crediamo che azioni di questo tipo possano restituire dignita' e rispetto per il quartiere”.

L'archivio fotografico fara' parte del Museo Internazionale dell’Immagine-Terzocchio Meridiani di Luce, La Fondazione, in questo modo, ha voluto istituire, all’interno del mondo della scuola, un processo educativo e formativo per i ragazzi. E vuole continuare a farlo. Una scuola di fotografia che trova anno dopo anno nelle nuove generazioni del quartiere il suo valore di essere.

“Uno dei principi guida dell'azione e' il fare: solo la praxis puo' renderci capaci di vivere una trasformazione, di accedere a una vera presa di coscienza.- spiega Cristina Bertelli, curatore artistico del progetto - Questo e' quello che avviene grazie alla condivisione di migliaia di persone”.

I fotografi tutor: Francesco Butera, Claudio Floresta, Fabrizio Frixa, Luca Guarneri, Monica Laurentini e Lidia Tropea.
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Intervista ad Antonio Presti, Presidente della Fondazione Fiumara d’Arte

Con l’ultimo workshop di Reza a Librino si conclude un percorso. Cosa hanno appreso i giovani studenti da questo rapporto diretto con l’arte?
“Hanno vissuto in prima persona l’emozione di un viaggio unico ed originale e hanno capito la grande fortuna che hanno avuto. Sono stati seri e volenterosi, hanno compreso quanto sia importante l’arte nella vita di tutti i giorni, quanto sia di aiuto la Bellezza nel linguaggio comune, quotidiano. E hanno espresso la volonta' del cambiamento”.

Dopo questo ultimo laboratorio qual e' l’iter del progetto per la realizzazione del Museo Internazionale dell’Immagine di Librino?
“Il nostro lavoro continua senza sosta. Si chiude un capitolo ma se ne apre un altro. Adesso inizia la parte strettamente tecnica durante la quale sara' fatto l’editing alle decine di migliaia di foto create dai nostri fotografi. Bisogna archiviare e selezionare le immagini che saranno proiettate nel piu' grande museo a cielo aperto del mondo”.

Come pensa di realizzare il Museo Internazionale dell'Immagine? Ancora una volta lei dona in nome della Bellezza?
“Il mio impegno in nome dell'Arte e della Bellezza rimane immutato. Con grande sacrificio e con grande entusiasmo abbiamo affrontato e stiamo affrontando questa avventura. Ma devo rivolgere il mio grazie particolare alla Fondazione Telecom che ha condiviso e sostenuto il progetto che si avvale anche della collaborazione di Fondazione Aina World, del National Geographic Italia, LesPheripheriquesvousparlent, del Museo di Arles, della Fondazione Candido Cannavo' Tifo positivo. Spero pero' che da oggi in poi altre Fondazioni o altri sponsor possano sposare l'iniziativa e sostenerci anche dal punto di vista della fornitura di servizi tecnologici. Sarebbe bello creare insieme una rete civile, una squadra che non deve essere assoggettata al bene materiale ma che valorizzi invece il bene comune e che si mobiliti per valorizzare lo spirito della vita che e' la Bellezza”.

Forse per voi e' tempo di bilanci. Qual e' stato il percorso affrontato lo scorso anno?
“Nel corso dell’ultimo anno piu' di 30 fotografi hanno creato uno straordinario rapporto con le 50 scuole in rete che hanno seguito e sposato l’iniziativa sulla Bellezza della Costituzione Italiana. Mi emoziono al pensiero che migliaia di ragazzi abbiano studiato e dato vita agli articoli della Carta Costituzionale. Hanno ideato e deciso come affrontare lo scatto fotografico e l’hanno reso concreto grazie al supporto dei nostri fotografi. Non solo, ma gli artisti hanno lavorato con le associazioni dando una testimonianza diretta e fattiva di quello che e' il loro lavoro e il loro impegno giornaliero verso chi soffre e ha bisogno di aiuto. Abbiamo ripreso il mondo giornalistico rappresentando con le immagini il lavoro fatto a Catania. E stiamo lavorando anche con le chiese di Librino, con i negozianti che diventeranno protagonisti della prossima fase del progetto”.

In che modo?
“Con Marco Pinna, figura di punta del National Geographic, lavoreremo fianco a fianco per realizzare Magma, il museo diffuso. A Librino arriveranno alcuni dei piu' importanti fotografi a livello mondiale e con cadenza biennale saranno esposte le loro le opere. Lo scopo e' chiaro: vogliamo portare bellezza e cultura in un quartiere che ne ha fortemente bisogno. Tutte le attivita' commerciali del quartiere ospiteranno un certo numero di opere di artisti selezionati, dal panettiere al parrucchiere, dalla palestra al bar, ogni attivita' avra' affisse alle pareti opere di alcuni tra i maggiori maestri della fotografia contemporanea internazionale. Sara' un percorso museale innovativo che non prevede un biglietto d’ingresso. Vogliamo piuttosto che il pubblico si responsabilizzi facendo suo l’obbligo morale di spendere una somma di denaro a sua discrezione all’interno delle stesse attivita' in cui si trovera' ad ammirare le opere, incrementando cosi' l'indotto di Librino e stimolandone l'economia”.

Ancora una volta quindi l’arte offre la possibilita' di crescita e riscatto. Il Museo Internazionale dell’Immagine non e' solo un evento artistico, ma anche sociale?
“Assolutamente si'. E' bello pensare che attraverso il linguaggio dell’arte si riesca a raccontare il volto di un popolo, la sua storia attraverso la storia dei suoi cittadini. Questo e' il potere della Bellezza. Oltre 30.000 persone, i loro visi, i loro sguardi, i loro racconti, saranno testimonianza viva e tangibile della Bellezza di un’intera comunita', quella etnea. Sara' si' un museo artistico ma anche un archivio sociale, civile, antropologico e storico che portera' a Librino visitatori e turisti, amanti dell’arte e semplici curiosi che verranno a toccare con mano quanto forte sia il linguaggio artistico visuale”.

Per lei, invece, cosa rappresenta questo progetto?
“Lo considero un progetto della mia maturita' e anche della mia consapevolezza di un percorso, perche' l'opera che noi stiamo facendo a Librino, a prescindere dal suo valore estetico-artistico, ha il suo valore universale nel percorso con cui si e' arrivati a realizzarlo. Quando l’arte riesce a mettere insieme oltre 30.000 persone e renderle protagoniste di un itinerario che ha come obiettivo la crescita sociale e civile ha vinto la sua scommessa”.

Piu' di cento ragazzi hanno seguito il workshop di Reza a Librino. Cosa vorrebbe dire loro a conclusione del progetto che li ha visti partecipi in prima persona?
“Vorrei dire loro che il progetto non si chiude ma si evolve. Ognuno di loro avra' la possibilita' di sedimentare e maturare quanto appreso nel corso dell’anno. Sono sicuro che in ognuno dei loro cuori e' stato seminato un piccolo seme che crescera', germogliera' e li accompagnera' lungo la loro vita. Li ho visti emozionarsi, interessarsi a nuovi linguaggi, li ho visto pieni di passione e di curiosita'. Questo e' importante ed emozionante anche per noi adulti che abbiamo offerto loro la possibilita' di avere la speranza di un futuro migliore. Un futuro reso solido dalla conoscenza, dalla cultura, dalla formazione professionale e umana. Sarebbe bello creare un giorno una scuola che regali anche alle nuove generazioni lo stesso sogno che hanno vissuto oggi i ragazzi di Librino”.

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