Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

LA "MANOVRACCIA" ANTIPOPOLARE DIVENTA BIPARTISAN, IN PIAZZA IL 17 NOVEMBRE LAVORATORI E STUDENTI

A ROMA, CORTEO DA P. DELLA REPUBBLICA (ore 10) a PALERMO corteo da piazza CROCI alle ore 9,30
Palermo, 10/11/2011 - Le pre-dimissioni del governo Berlusconi, le
risposte della sedicente opposizione parlamentare e gli ulteriori
interventi delle autorità della UE rendono ancora più urgente la
mobilitazione generale contro la "manovraccia" anti-popolare in arrivo.

Alla decisione furbesca di Berlusconi di condizionare il suo ritiro
all'approvazione della "manovraccia" entro il mese, il centrosinistra
ha replicato con le parole di Franceschini a nome di tutta
l'"opposizione": "Offriamo la nostra disponibilità a fare in modo che
la legge di stabilità ottenga il via libera in questa settimana e siamo
disposti a lavorare anche sabato e domenica per consentire
l'approvazione entro tali tempi, perché non si può perdere neanche
un'ora".

Nel contempo il Commissario europeo agli Affari economici ha
inviato ben 39 punti per richiedere ulteriori massacri sociali allo
schieramento antipopolare bipartisan che si sta creando. Si conferma
che il centrosinistra non voleva cacciare Berlusconi per impedirne le
politiche antisociali, ma casomai per accelerarle e intensificarle.
Insieme voteranno la libertà di licenziamento, il trasferimento coatto
di dipendenti pubblici, l'annullamento dei contratti nazionali, il
peggioramento ulteriore delle pensioni, la cancellazione dei
referendum di giugno, la svendita del patrimonio naturale e artistico,
confermando in più per l'intero Pubblico Impiego il blocco dei
contratti fino al 2014 e per la scuola anche degli scatti di anzianità,
oltre alla retribuzione dei docenti e al finanziamento alle scuole in
base ai grotteschi quiz Invalsi e ad un ulteriore massacro degli
organici.

LA CRISI VA PAGATA DA CHI L'HA PROVOCATA E DA CHI CI SI
ARRICCHISCE.

Neppure una traccia, da parte della casta bipartisan, di
un qualsiasi provvedimento che faccia pagare la crisi a coloro che si
sono arricchiti anche in questi anni! Eppure, visto che il 10% degli
italiani/e possiede circa il 55% della ricchezza nazionale e un
patrimonio intorno ai 5000 miliardi, basterebbe una tassa di un 1% per
avere 50 miliardi l'anno; e con una evasione fiscale tra i 300 e i 400
miliardi annui, un taglio, fosse pure del 20%, darebbe altri 70
miliardi. La corruzione nelle strutture pubbliche divora circa 200
miliardi annui: già eliminandola al 20%, otterremmo 40 miliardi; e
riducendo le "pensioni d'oro", cancellando le missioni di guerra e
tagliando le spese militari altre decine di miliardi l'anno. Tali
provvedimenti fornirebbero oltre 200 miliardi annui non solo per
aggiustare il bilancio ma per salari e pensioni adeguati, investimenti
nell'istruzione e nella sanità, nei servizi sociali, nella tutela del
patrimonio naturale (il disastro di Genova ne conferma l'urgenza) ed
artistico; per porre fine alla precarietà e garantire un reddito minimo
per tutti/e.

Perciò i COBAS, insieme alla CUB, riconfermano con forza
lo sciopero dell'intera giornata di tutti i lavoratori/trici dipendenti
pubblici e privati il 17 novembre, giornata mondiale di lotta degli
studenti e ottima occasione per essere in piazza insieme a loro contro
lo scempio sociale che centrodestra e centrosinistra vogliono imporre
con la "manovraccia" bipartisan. Nelle principali città si svolgeranno
manifestazioni di lavoratori/trici e studenti.

A Palermo effettueremo
un corteo partendo da piazza Croci alle ore 9,30 percorrendo le vie
della città fino alla sede della Prefettura in via Cavour dove abbiamo
chiesto un incontro con il Prefetto.

Piero Bernocchi portavoce
nazionale COBAS

Commenti