Messina, 12/01/2012 - Gianpiero D'Alia superstar. Il presidente dei senatori dell'Udc e coordinatore siciliano del partito di Casini domina a tutto campo la scena della politica tra Messina, Palermo e Roma, dove ieri ha incontrato il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo.
L’incontro, svoltosi a a Palazzo Madama, ha avuto come tema all’odg l’attualissima crisi dell'alleanza al Governo della Regione dopo lo 'strappo' del 27 dicembre scorso e la formalizzazione dell’uscita dell’UDC dalla giunta e dell'assessore al Lavoro, Andrea Piraino.
Altro ‘settore’ di intervento del sen. D’Alia è la decisione della Commissione verifica poteri dell'Ars, che consente al sindaco di Messina di mantenere il doppio incarico dopo il 'no' della Consulta. “E’ davvero singolare e appanna la credibilità dell'Ars. Spero – ha detto D’Alia - che Buzzanca abbia la sensibilità di togliere il disagio, esercitando l'opzione che ritiene. Si tratta di un atto moralmente e politicamente dovuto”. Così il presidente dei senatori dell'Udc e coordinatore siciliano del partito è intervenuto su una questione che se ieri poteva essere delicata e importante, oggi lo è ancora di più.
La risposta del sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, lanciata come Fiorello, tramite Twitter, non sembra accogliere il favore del sindaco: “Non accetto lezioni di morale e politica dal senatore D’alia, sono rispettoso delle decisioni assunte da organismi di controllo cariche elettive. D’Alia che è anche avvocato dovrebbe sapere che decisione Ars è giusta ed ineccepibile”.
La rottura con il Governo Lombardo – infatti – e la prospettiva dell’apertura di un nuovo dialogo con il PDL in Sicilia potrebbe anche passare attraverso valutazioni che ad una nuova etica nella politica assegnano un ruolo imprescindibile. E se l’etica e la presentabilità, oltrechè la credibilità delle scelte, può essere fondamentale nel futuro delle scelte e delle alleanze. E il 'cambio di passo' chiesto dal senatore messinese dell’Udc a Lombardo potrebbe pure valere pure per il Pdl, a cominciare proprio da una nuova maniera di avvalersi dei poteri e della realtà, che spinge nella direzione della riduzione dei costi della politica.
"L'Udc vuole essere coccolato? Se serve lo coccoleremo" aveva detto ieri il presidente Lombardo, augurandosi di riuscire a ricucire un "rapporto di collaborazione che serve alla Sicilia". Ma l'incontro di ieri non sarebbe servito a far tornare a casa D’Alia e l’Udc.
Sul versante Pd, intanto, il referendum sull’appoggio a Lombardo al Governo della Regione appare in bilico. La riunione del gruppo parlamentare dei democratici all'Ars, si e' chiusa con la richiesta alla segreteria regionale di convocare una direzione del partito, per valutare l’opportunità di dare luogo al referendum, vista la situazione complicata del momento. Il referendum è programma per il 12 febbraio.
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