Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

“IL GIORNO DELLA CIVETTA”: LA PASSIONE CIVILE CONTAGIA ED ENTUSIASMA GLI STUDENTI MESSINESI

All’incontro con i ragazzi hanno partecipato, tra gli altri, il regista Fabrizio Catalano, l’attore Sebastiano Somma, l’autore dell’adattamento teatrale Gaetano Aronica. Lo spettacolo al Vittorio Emanuele fino a domenica
Messina, 14/01/2012 - Non solo mafia. Anche difficoltà economiche sul territorio, inadeguatezza della politica, i sogni dei giovani infranti ancor prima di essere sognati.
E ancora la volontà di andare avanti, di superare gli ostacoli, di credere in una realizzazione sempre e comunque possibile.

L’incontro tra la compagnia che fino a domenica prossima mette in scena nel Teatro Vittorio Emanuele “Il giorno della civetta”, spettacolo tratto dall’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, e un nutrito gruppo di quinte classi dell’Istituto Jaci, capeggiate dal preside Stazzone, svoltosi nella Sala Sinopoli del teatro, è stato quanto mai vivo, partecipato e interessante. A parlare e a dialogare con i giovani il regista Fabrizio Catalano (nipote di Sciascia), l’attore e autore dell’adattamento teatrale Gaetano Aronica, il protagonista nel ruolo del capitano Bellodi, Sebastiano Somma (l’altro, Orso Maria Guerrini, non ha partecipato), il produttore Gino Caudai, gli attori Roberto Negri, Alessio Caruso e Giovanni Vettorazzo. A rappresentare l’Ente Teatro c’era il consigliere di amministrazione Gustavo Ricevuto.

Si era cominciato male, quando nessuno degli studenti si è dichiarato lettore dei romanzi di Sciascia, ma la passione, civile ancor prima che teatrale, della compagnia ha presto coinvolto i giovani, che hanno iniziato a dialogare in un crescendo di scambio di opinioni serrate e concrete. Il teatro, lo si è toccato con mano, è capace di smuovere le coscienze e gli appassionati inviti di Catalano, Somma e Aronica di partire dalle grandi capacità narrative di Sciascia per riappropriarsi della propria identità, del proprio territorio e, soprattutto, del proprio avvenire sono stati raccolti dagli studenti come una provocazione autenticamente costruttiva. Si è scoperto così che dietro l’iniziale silenzio dei ragazzi, c’è tutto un mondo creativo con una sua concretezza d’intenti e una chiarezza di idee che poteva sembrare insospettabile. Una realtà che dà speranza e anche gioia, tanto da far ritenere che a questo incontro, man mano che la stagione di prosa andrà avanti, altri ne seguiranno.

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