
San Marco d’Alunzio (ME), 30/01/2012 - Nei giorni scorsi, a conclusione di una complessa attività di indagine, i Carabinieri della Stazione di San Marco d’Alunzio hanno denunciato in stato di libertà un uomo di 48 anni ed il figlio di 28, entrambi pregiudicati, residenti a Messina ma originari del Montenegro, per tentata truffa, uso di atto falso ed uso di pubblici sigilli contraffatti.
L’indagine era scattata quando, nei giorni scorsi, erano giunte presso la Stazione Carabinieri San Marco d’Alunzio alcune segnalazioni e denunce di cittadini in relazione a dei tentativi di truffa posti in essere da parte di due uomini, i quali, girando di casa in casa, traendo in inganno i cittadini, tentavano di farsi dare del denaro mostrando loro alcuni documenti, apparentemente simili a quelli rilasciati dall’ufficio Servizi Sociali del Comune di Messina, da cui si evincevano malattie sofferte dai familiari dei due uomini.
I Carabinieri si sono, pertanto, prontamente attivati e, dopo alcune ricerche, hanno rintracciato i due truffatori e li hanno sottoposti a controllo.
A seguito di perquisizione, i militari dell’Arma hanno rinvenuto nella disponibilità dei due prevenuti diverse centinaia di euro in contanti, nonché varie attestazioni di malattie di cui risultava affetta una loro congiunta.
Nella circostanza, tutta la documentazione rinvenuta, apparentemente attendibile, a seguito di accurati accertamenti, è risultata invece essere stata contraffatta dai due prevenuti.
Effettivamente, i Carabinieri hanno accertato il particolare stratagemma con cui, i due truffatori, spostandosi di casa in casa, andavano prospettando alle vittime il loro presunto stato di estremo bisogno ed il precario stato di salute in cui versava la loro congiunta, nel tentativo di convincerle ad elargire loro un sussidio economico.
Inoltre, i Carabinieri non escludono che gli stessi non siano riusciti nell’intento di trarre in inganno altri cittadini, vista anche la quantità di denaro rinvenuta nella disponibilità degli stessi.
Per questo motivo i militari dell’Arma stanno svolgendo ulteriori accertamenti per identificare se vi siano ulteriori vittime dell’arguto raggiro.
Intanto i due truffatori sono stati denunciati a piede libero alla competente A.G., mentre tutta la documentazione rinvenuta è stata sottoposta a sequestro dai Carabinieri.
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Nella mattinata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Messina Tremestieri hanno dato esecuzione ad una ordinanza per la carcerazione. emessa dalla Procura della Repubblica presso il la Corte d’Appello di Messina – Ufficio Esecuzioni Penali nei confronti di SPICUZZA Giuseppe, nato ad Adrano (CT) e residente a Barcellona Pozzo di Gotto (ME), cl. 1950, già noto alle Forze di Polizia, in quanto ritenuto responsabile di lesioni personali aggravate.
In particolare, secondo quanto riportato nel provvedimento restrittivo, il prevenuto dovrà scontrare una pena di anni 1 e mesi 4 di reclusione, per il reato di lesioni personali aggravate commesso in Barcellona Pozzo di Gotto (ME) nel mese di marzo 2003.
Dopo le formalità di rito, il citato SPICUZZA Giuseppe è stato trasferito alla Casa Circondariale di Messina Gazzi.
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