Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

CULTURA SICILIANA A SCUOLA. D’AGOSTINO: “UNA LEGGE A COSTO ZERO DAGLI OBIETTIVI NON FOLKLORISTICI"

Catania, 12/02/2012 – Per essere certi che qualcosa cui teniamo davvero venga svolta è bene affidarla a chi di incombenze ne ha già tante. Così convince il fatto che la “promozione, valorizzazione ed insegnamento della storia, della letteratura e del patrimonio linguistico siciliano nelle scuole (legge regionale del 31 maggio 2011)
vengano affidate ai docenti delle scuole siciliane di ogni ordine e grado, come ha tenuto a sottolineare l’on. Nicola D’Agostino, proponente della legge regionale e relatore a Catania, lo scorso 10 febbraio, alla conferenza regionale per l’attuazione della normativa. 


 Nicola D’Agostino, deputato regionale, come detto, è il proponente la legge n.9/201, colui che è riuscito a condurre in porto questa legge storica, considerata un fiore all’occhiello del Governo regionale siciliano, dallo stesso presidente Raffaele Lombardo, anche lui presente nell'aula Magna della facoltà di Scienze politiche, polo didattico di Catania, lo scorso 10 febbraio. 


 Presentandone il contenuto normativo l’on. Nicola D’Agostino ha tenuto a sottolineare come la legge non ha inteso assommarsi a quella mole di strumenti normativi artificiosi e ridondanti, difficili da applicare. 
 “Non abbiamo voluto dare luogo all'ennesima legge che non sarà mai applicata. Per questo – ha detto l’on. D’Agostino – abbiamo fatto in modo che questa fosse di 2 soli articoli ed a costo zero. Con quest’ultima prerogativa si sono voluti superare altri pregiudizi: i giudizi talvolta sprezzanti che hanno accompagnato l’idea che una legge sulla diffusione e valorizzazione della cultura siciliana debba essere necessariamente 'folkloristica', un'ulteriore occasione per scadere nel provincialismo, sperperando o spendendo malamente il denaro pubblico.” 
 “Ma è tutto il contrario - ha proseguito l’on. D’Agostino -. Il fatto che si sia voluto approvare una legge a ‘costo zero’ è un modo inequivocabile per far capire che l’obiettivo è elevatissimo e non è nella spesa o nelle gratificazioni economiche a determinate categorie. Ed oggi abbiamo ogni motivo di compiacerci e qua, assieme, dichiarare tutto il nostro orgoglio, perché questa legge l’abbiamo scritta e voluta così com’è: agile e libera. Come libera è la cultura della Sicilia. “
 “Altro che obiettivi folkloristici – ha precisato l’on. Nicola D’Agostino –, con questa legge non si è voluto imporre uno strumento normativo ma offrire alla scuola un’occasione di stimolo per incoraggiare e approfondire, all’interno dei programmi scolastici, la storia e la cultura siciliana. E’ stato un articolo contenuto nella legge Moratti, di riforma della scuola, che ci ha fornito l’appiglio normativo, laddove prevede che il 20 per cento del tempo venga riservato alla valorizzazione delle culture locali. Perché, ci siamo detti, non fare in modo di approfondire la nostra cultura, la conoscenza dei nostri scrittori, del patrimonio linguistico? C’è forse qualcosa che contrasta con l’ortodossia scolastica?” 
 “Non un cortocircuito ma un circuito virtuoso, dunque; ciò che molti avrebbero voluto e dovuto fare ma non hanno fatto."

Si tratterà ora di dare applicazione alla legge, di rendere trasversale l’insegnamento della cultura siciliana, integrandola con le altre discipline scolastiche.

 “Ci siamo detti – ha concluso D’Agostino – che questo è un modo per poterci sentire orgogliosi della nostra cultura e non una pretesa della politica, nella logica del costo zero”.

 I lavori del seminario sono stati introdotti dal preside della Facolta' di Scienze Politiche dell'Universita' di Catania, Prof. Giuseppe Barone. 
Hanno preso parte alla conferenza il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo,il dirigente dott. Giuseppe, in rappresentanza del dirigente dell'Ufficio scolastico regionale, Maria Luisa Altomonte, il dirigente generale del Dipartimento regionale dell'Istruzione e della Formazione professionale, Ludovico Albert; il deputato regionale, Nicola D'Agostino, proponente la legge n.9/201, che ne presentera' il contenuto normativo. Ha coordinato l'assessore regionale per l'Istruzione e la Formazione professionale, Mario Centorrino, con gli interventi del presidente del Centro di studi filologici e linguistici siciliani, Giovanni Ruffino,del presidente della Fondazione Verga, Gabriella Alfieri, dei docenti dell'Università di Catania, Domenico Ligresti e Salvatore C. Trovato.

mimmo mòllica

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