Stop ai cellulari nelle scuole: la circolare del ministro Valditara sull’uso degli smartphone

Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione – A.S.2024 -2025 18/06/2025 - Circolare Ministro Valditara – Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione.  Si comunica che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, sarà vietato l’utilizzo dei cellulari nelle classi delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, anche per le attività educative e didattiche.  Si prega pertanto di prendere visione della   nota prot. 5274 dell’11/07/2024   a firma del Ministro Prof. Giuseppe Valditara. Stop ai cellulari  nelle scuole, Gilistro (M5S Ars): “La circolare Valditara conferma che ci avevamo visto  giusto ”. Legge siciliana approdata in questi giorni alle Camere. Ora pressing a Roma”. PALERMO, 18/06/2025.   “La circolare del ministro  dell'Istruzione Valditara , che stoppa dal prossimo settembre i cellulari anche nelle scuole supe...

EMERGENZA NEVE: I SINDACI, DAI NEBRODI A ROMA COMUNICANO SOLO SU FACEBOOK?

Messina, 09/02/2012 - 08/02/2012 - La nevicata del 1956 fu l’esito memorabile e romantico di un’ondata di freddo, vissuta come un evento di particolare rilevanza ed eccezionalità storica.
"Ti ricordi una volta / Si sentiva soltanto il rumore del fiume la sera, / automobili poche allora / e c'era pure la luna molto meglio di adesso. / Com'è com'è com'è / che c'era posto pure per le favole / e zitta e zitta poi / La nevicata del '56, / Roma era tutta candida / tutta pulita e lucida. / Tu mi dici di sì, l'hai più vista così? / Che tempi..."

La nevicata del ‘56 non fu l’unica a Roma. Quella della neve sulla capitale è storia antica e sempre memorabile. Tanto da suscitare bellissime pagine di letteratura e dolcissime canzoni: "Nevicava a Roma", interpretata da Renato Rascel al Festival di Sanremo 1970, e "La nevicata del '56" di Franco Califano, Luigi Lopez e Carla Vistarini, grandemente interpretata da Mia Martini al Festival di Sanremo 1990, Premio della Critica. Che tempi…

E ciò che in questi giorni avrebbe potuto essere un nuovo evento per la neve si è trasformato in dramma, polemica e disagio, tanto disagio. Forse perché non si ha il coraggio di fare quello che, per altri versi, suggeriva Giovanni Papini: chiudere le scuole (per sempre).

Ma stavolta, più semplicemente, si sarebbe trattato di chiuderle per uno o due giorni al massimo. E ogni bambino, ogni ragazzo romano avrebbe potuto godersi l’evento della neve in famiglia, coi propri cari, fotografandola, raccontandola, meravigliandosene, studiandola. Studiando, che c'è di male...
Ma lasciamo perdere, sappiamo com’è andata. E ancora la disputa tra il sindaco Gianni Alemanno e Franco Gabrielli, capo del dipartimento della Protezione civile, è cosa viva, non del tutto placata né chiarita: disputa di Stato.

Oggi, nell’epoca in cui pure i matrimoni e i funerali si celebrano su Facebook, la comunicazione d’emergenza dovrebbe correre nel web (avrebbe dovuto correre) e svolgere un ruolo che ieri appartenne all’SOS ed oggi potrebbe appartenere all’SMS, a Facebook, a Twitter, etc., se fossimo più seri e responsabili. Se vivessimo nella legalità.

In Emilia Romagna come sui monti Nebrodi, in Sicilia, malgrado le leggi che prescrivono e impongono la trasparenza agli enti locali, ai Comuni, non tutti (i Comuni, ad esempio) hanno provveduto a mettere online un sito web istituzionale in grado di "assicurare la tempestiva e immediata conoscibilità degli atti amministrativi regionali nonché la trasparenza delle procedure", come enunciava nel marzo 2011 l’assessore per le Autonomie Locali e la Funzione Pubblica, Caterina Chinnici, fiera dell’approvazione da parte del Parlamento regionale del disegno di legge sulla trasparenza e semplificazione amministrativa. Ma in ambito nazionale ci sarebbe la legge 5/2011 sulla semplificazione.

Oggi, senza volere generalizzare, alcuni Comuni e altrettanti Sindaci hanno su Facebook un profilo personale ed uno del Comune da loro amministrato. Pubblicano sovente i loro proclami e i finanziamenti ottenuti, ma badano a farne strumento di emergenza, di sicurezza sociale, di informazione, di servizio, specie nell'emergenza, come sarebbe logico e doveroso aspettarsi in questi giorni, comunicando in tempo reale la situazione climatica, delle strade, della pioggia, della neve, etc.

Naturalmente ciò dovrebbe avvenire in tempo più o meno reale sul sito istituzionale del Comune. Se oltre a quello i sindaci della “socialnetworkcrazia” - tuttavia - volessero esagerare, pubblicando pure in Facebook o Twitter quanto detto, zucchero non guasterebbe bevanda. Ma sui siti istituzionali, qualche volta, ci trovi solo la storia dell’ameno luogo e i dolci declivi, il santo patrono e gli eventi estivi, senza volere affatto generalizzare.

E pensare che, se un sms può essere in grado di salvare una vita, un’informazione tempestiva sul sito istituzionale di un ente pubblico può giovare ad evitare disagi o a salvare il salvabile, anche vite.

Ma nella peggiore delle ipotesi servirebbe a farci sentire cittadini di un paese civile.

d.m.c.
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