Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

FICARRA: ARRESTATO PREGIUDICATO CON UN FUCILE A CANNE MOZZE IN CASA

Ficarra (ME), 21/02/2012 - Salvatore Pinsone, 48 anni, con precedenti penali alle spalle, è stato arrestato ieri mattina dai Carabinieri della Stazione di Ficarra per detenzione illegale di arma da sparo alterata e ricettazione. L’attività info-investigativa avviata da qualche tempo dai Carabinieri aveva portato i militari dell’Arma a sospettare che il citato PINSONE Salvatore avesse la disponibilità di armi da sparo detenute illegalmente.
I sospetti sono stati confermati nel corso del blitz scattato alle prime luci dell’alba da parte dei Carabinieri, che hanno sorpreso il PINSONE Salvatore mentre usciva dalla propria abitazione. Nella circostanza, i Carabinieri hanno effettuato un’approfondita perquisizione durante la quale è stato trovato un fucile a canne mozze, il quale era stato ben nascosto dietro una cassa panca posta a ridosso di un muretto a secco.
Oltre ad avere le canne mozze, il fucile, una doppietta di fabbricazione inglese, presentava anche il calcio accorciato.

La criminalità si serve spesso dei fucili a canne mozze (che in Sicilia hanno storicamente assunto il nome di “lupare”) perché più maneggevoli e facili da nascondere sotto gli indumenti e perché a distanza ravvicinata hanno una potenza di fuoco maggiore, dovuta alla immediata espansione della rosata di tiro.
I Carabinieri stanno ora cercando di scoprire perché PINSONE Salvatore detenesse un’arma così pericolosa.

Nessuna ipotesi al momento è esclusa, e probabilmente alcune risposte arriveranno già dagli esami balistici cui l’arma sarà sottoposta nei prossimi giorni a cura dei Carabinieri RIS di Messina, che dovrà innanzitutto individuarne la provenienza e stabilire se è stata utilizzata in fatti criminosi commessi negli ultimi anni.

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