Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

MESSINA: MOZIONE CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO VOTATA FAVOREVOLMENTE… ANZI NO!

Messina, 16/03/2012 - Narriamo qui la vicenda di un pasticciaccio accaduto durante la seduta del Consiglio Provinciale di Messina del 14 marzo. Seduta che ha visto l’aula votare prima favorevolmente e, dopo un annullamento quanto meno improprio della votazione,
respingere la mozione presentata, nientemeno, l’1 aprile 2010 dal consigliere del gruppo Rifondazione Comunista Francesco Andaloro.
Ma andiamo ai fatti.
Proprio nel 2010 il consigliere Andaloro, in considerazione del grave stato di dissesto del nostro territorio provinciale (numerose sono ancora le strade intransitabili a causa di frane e le situazioni di pericolo in ogni dove), aveva presentato la mozione “Per un programma di prevenzione del dissesto idrogeologico, riqualificazione del territorio, messa in sicurezza delle infrastrutture civili primarie (…) da finanziarsi attraverso i fondi previsti per il ponte sullo Stretto di Messina” (opera che peraltro è stata cassata dall’elenco delle opere prioritarie dell’Unione Europea).

Ebbene, Mercoledì 15 marzo alle 12:00 la mozione viene finalmente votata ottenendo, su 24 votanti, 16 voti a favore e 8 astenuti (nessun contrario). Accade però che a votazione già conclusa un consigliere del gruppo GdL (Gioventà della Libertà), che risultava avesse votato a favore, dichiara il proprio errore e l’intenzionalità di astenersi.
Niente di male. Con 15 voti a favore e 9 astenuti la mozione risulta ugualmente approvata.

Ma ecco che accade l’assurdo: il Presidente decide di annullare la votazione facendola ripetere nonostante le proteste del consigliere Andaloro.
E alle 12:05 il risultato della seconda votazione diventa, su 25 votanti, 11 favorevoli (!) e 14 astenuti.

Insomma il “giochetto” (presumibilmente inscenato ad arte in quanto i consiglieri di centrodestra certo non avevano previsto un risultato così favorevole) è costato, oltre all’astensione del consigliere della GdL, il repentino cambiamento d’opinione, a cinque minuti dalla votazione annullata, di ben altri 4 consiglieri!

Fatti del genere non dovrebbero mai accadere. Diverse volte invece, nell’arco di questa legislatura, abbiamo assistito a comportamenti arroganti da parte delle forze politiche di centrodestra che in questa provincia hanno un enorme strapotere, con la forza dei numeri, nei confronti della minoranza.

La riprova della maliziosità di tale condotta è data dal comportamento tenuto nella votazione successiva per il prelievo di un argomento da discutere: Il consigliere Andaloro, alla proclamazione dell’esito (aveva votato contrario) dichiara di avere avuto l’intenzione di votare favorevolmente e chiede quindi di annullare la votazione. Il presidente in questo caso invece dà per buona la votazione dimostrando una condotta da “due pesi e due misure”.

Preannunciamo che a questo comunicato seguirà una conferenza-stampa indetta per domani, venerdì 16 marzo alle 10:00 presso la Provincia Regionale di Messina, al fine di denunciare all’opinione pubblica questi atti anti-democratici, che con altri sistemi politici abbiamo avuto la sfortuna di vedere.

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