Ponte sullo Stretto: "Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani"

Di Paola (M5S): Risorse per il ponte siano restituite ai siciliani. Il definanziamento da 3 miliardi proposto a Roma dalla destra di Meloni, Salvini e Schifani che coinvolge il progetto del ponte sullo Stretto rilancia quanto diciamo da sempre: Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani per un ponte di propaganda. Tali fondi devono essere destinati ad opere necessarie alla nostra regione, quali strade, scuole e ospedali.  Palermo 16 dicembre 2025  - “Altro che ponte di propaganda, ridateci gli 1,3 miliardi di fondi FSC. Il definanziamento da 3 miliardi proposto a Roma dalla destra di Meloni, Salvini e Schifani che coinvolge il progetto del ponte sullo Stretto rilancia quanto diciamo da sempre, anche con una mozione del novembre scorso: Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani per un ponte di propaganda. Tali fondi devono essere destinati ad opere necessarie alla nostra regione, quali strade, scu...

AMMINISTRATIVE A CEFALU' & CASO SGARBI: LA LEGGE NON PREVEDE L'IPOTESI DI RINVIO DELLE ELEZIONI

Palermo, 4 mag. 2012 - "La normativa in materia elettorale prevede il rinvio delle elezioni solamente per cause di forza maggiore, ossia per impedimenti oggettivi che non consentono il regolare svolgimento delle operazioni di voto, quali, per esempio, le calamita' naturali.
Nulla, invece, e' previsto nell'ipotesi di incandidabilita' dei singoli soggetti.

Mercoledi' scorso, dopo la proposta di slittamento delle consultazioni amministrative a Cefalu', avanzata dal prefetto di Palermo, la giunta regionale ha approfondito con attenzione il caso, arrivando alla conclusione, all'unanimita', che, stando alla normativa vigente, in questa fase della competizione elettorale, il legislatore non ha previsto rimedi giuridici applicabili in tale ipotesi. Pertanto, qualsiasi intervento della Regione rappresenterebbe l'esercizio di un potere non attribuito dalla legge e quindi in contrasto con i principi costituzionalmente garantiti connessi all'esercizio del diritto di voto".

Lo dice l'assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici, a seguito della sentenza della Corte d'appello di Palermo, che confermando la sentenza di primo grado del tribunale civile di Marsala, ha dichiarato l'incandidabilita' del critico d'arte Vittorio Sgarbi, a sindaco della cittadina normanna.

Vittorio Sgarbi - infatti - non puo' essere candidato sindaco a Cefalu' (Pa). Lo ha stabilito la Corte d'appello di Palermo che ha confermato la decisione

del tribunale di Marsala. A provocare l'estromissione del critico dal voto di Cefalu' e' una norma del testo unico degli enti locali (l'art. 143) in base al quale non possono concorrere al primo turno elettorale utile gli amministratori di enti sciolti per infiltrazioni mafiose. E' il caso di Sgarbi il quale era sindaco di Salemi (Trapani) quando, a febbraio, il comune e' stato sciolto dopo una relazione degli ispettori ministeriali.

"Le polemiche innescate dall'esclusione di un candidato dalla competizione elettorale di Cefalu' mi sembrano esagerate e fuori da ogni logica. Non vi e' alcuna necessita' di rinviare il voto. Si prosegua la campagna elettorale annullando il voto per gli esclusi". E' quanto affermato da Gianpiero D'Alia, presidente dei senatori dell'Udc e segretario regionale del partito in Sicilia.

"Cerchiamo, invece, - ha aggiunto D'Alia - di offrire agli elettori di Cefalù uno spettacolo piu' edificante di quelli che alcuni hanno voluto riservare loro in questa campagna elettorale."

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