Case rifugio e vittime di violenza: nel Nord-ovest il 36,4%, nelle Isole il 13,8%

LE CASE RIFUGIO E LE STRUTTURE RESIDENZIALI NON SPECIALIZZATE PER LE VITTIME DI VIOLENZA, Anno 2023. La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e contro la violenza domestica (Istanbul, 2011) prevede che gli Stati aderenti predispongano “servizi specializzati di supporto immediato, nel breve e lungo periodo, per ogni vittima di un qualsiasi atto di violenza che rientra nel campo di applicazione” della Convenzione. A partire dalla ratifica in Italia della suddetta Convenzione i Piani nazionali contro la violenza hanno segnato un importante cambio di passo nella conoscenza del sistema della protezione delle donne vittime di violenza. L’Istat ha iniziato dal 2017 a rilevare dati sul Sistema della Protezione delle donne vittime di violenza. Nel 2018 sono state avviate le Indagini sulle prestazioni ed erogazioni dei servizi offerti dai Centri antiviolenza e analoga rilevazione sulle Case rifugio, nel 2020 è stata realizzata la rilevazio...

AMMINISTRATIVE A CEFALU' & CASO SGARBI: LA LEGGE NON PREVEDE L'IPOTESI DI RINVIO DELLE ELEZIONI

Palermo, 4 mag. 2012 - "La normativa in materia elettorale prevede il rinvio delle elezioni solamente per cause di forza maggiore, ossia per impedimenti oggettivi che non consentono il regolare svolgimento delle operazioni di voto, quali, per esempio, le calamita' naturali.
Nulla, invece, e' previsto nell'ipotesi di incandidabilita' dei singoli soggetti.

Mercoledi' scorso, dopo la proposta di slittamento delle consultazioni amministrative a Cefalu', avanzata dal prefetto di Palermo, la giunta regionale ha approfondito con attenzione il caso, arrivando alla conclusione, all'unanimita', che, stando alla normativa vigente, in questa fase della competizione elettorale, il legislatore non ha previsto rimedi giuridici applicabili in tale ipotesi. Pertanto, qualsiasi intervento della Regione rappresenterebbe l'esercizio di un potere non attribuito dalla legge e quindi in contrasto con i principi costituzionalmente garantiti connessi all'esercizio del diritto di voto".

Lo dice l'assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici, a seguito della sentenza della Corte d'appello di Palermo, che confermando la sentenza di primo grado del tribunale civile di Marsala, ha dichiarato l'incandidabilita' del critico d'arte Vittorio Sgarbi, a sindaco della cittadina normanna.

Vittorio Sgarbi - infatti - non puo' essere candidato sindaco a Cefalu' (Pa). Lo ha stabilito la Corte d'appello di Palermo che ha confermato la decisione

del tribunale di Marsala. A provocare l'estromissione del critico dal voto di Cefalu' e' una norma del testo unico degli enti locali (l'art. 143) in base al quale non possono concorrere al primo turno elettorale utile gli amministratori di enti sciolti per infiltrazioni mafiose. E' il caso di Sgarbi il quale era sindaco di Salemi (Trapani) quando, a febbraio, il comune e' stato sciolto dopo una relazione degli ispettori ministeriali.

"Le polemiche innescate dall'esclusione di un candidato dalla competizione elettorale di Cefalu' mi sembrano esagerate e fuori da ogni logica. Non vi e' alcuna necessita' di rinviare il voto. Si prosegua la campagna elettorale annullando il voto per gli esclusi". E' quanto affermato da Gianpiero D'Alia, presidente dei senatori dell'Udc e segretario regionale del partito in Sicilia.

"Cerchiamo, invece, - ha aggiunto D'Alia - di offrire agli elettori di Cefalù uno spettacolo piu' edificante di quelli che alcuni hanno voluto riservare loro in questa campagna elettorale."

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