Denunce medico del Civico di Palermo: di enorme gravità, approfondire le indagini

Denunce medico del Civico di Palermo, M5S chiede invio ispettori e audizioni in commissione Ars  7 mag 2025 - "Quanto denunciato dal dottore Francesco Caronia, in servizio presso il reparto di Chirurgia toracica dell'ospedale Civico di Palermo, e portato a conoscenza dell'opinione pubblica grazie all'operato del collega Ismaele La Vardera, è di enorme gravità e meritevole di essere immediatamente attenzionato dall'assessore alla Sanità, cui chiediamo celeri ed approfondite indagini”. Lo afferma il capogruppo del M5S all'Ars Antonio De Luca “Intanto - continua De Luca - chiederò al presidente della commissione Salute Laccoto di audire in separata sede il dottor Caronia e il primario di Chirurgia toracica Damiano Librizzi”.

BENI CONFISCATI: CONSEGNATI ALLA REGIONE NEGOZI IN VIA PATERNOSTRO A PALERMO

Palermo, 11 mag. 2012 - Nuovi beni confiscati alla mafia vengono destinati alla pubblica fruizione divenendo patrimonio dei siciliani. Si tratta di alcuni negozi che si trovano a Palermo in via Paternostro, angolo via Amendola, che furono di Antonino Cina' e che l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalita' organizzata, ha consegnato oggi all'assessorato dell'Economia.

"Prosegue - ha detto l'assessore Gaetano Armao - l'impegno della Regione per l'acquisizione e l'utilizzo produttivo dei beni confiscati ai mafiosi. Quelli di oggi sono assegnati all'assessorato al Turismo perche' la tipologia dei locali e la loro ubicazione si prestano alla realizzazione di servizi ai turisti nel centro di Palermo al fine di far conoscere l'offerta della citta' e dell'intera regione, ma anche per l'uso dei beni confiscati che fa la Regione".

E' stata altresi' data comunicazione dell'intesa tra Agenzia e Regione siciliana sulle procedure di assegnazione e di cessione dei beni per la quale quest'ultima aveva proposto ricorso al giudice amministrativo, ritenendo lese le prerogative regionali sulla prelazione nell'assegnazione (la Regione, a propria tutela, ha peraltro impugnato anche il cosiddetto Codice Alfano, che la pregiudica nell'assegnazione di tali beni, che sono allocati prevalentemente in Sicilia).

"L'intesa raggiunta, - ha proseguito Armao - riconoscendo il ruolo della Regione, consente di chiudere il contenzioso, rafforzando la cooperazione con l'Agenzia gia' sperimentata per la valorizzazione del Feudo di Verbumcaudo. Sui beni e le aziende confiscate,tuttavia,come proposto da Confindustria ed Ance, va ripensata la strategia a livello nazionale, soprattutto per garantirne la massima produttivita' ed eliminare alcune disfunzioni che hanno creato, in alcuni casi, rendite parassitarie".

L'Agenzia era rappresentata dal Direttore, Prefetto Giuseppe Caruso, la Regione dall'Assessore Gaetano Armao, dal dirigente generale del Turismo, Marco Salermo, dal dirigente del servizio Patrimonio, Caterina Cannariato, e da Emanuela Giuliano dirigente del Servizio 'Per la legalita' ed i beni confiscati alla mafia".

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