Stop ai cellulari nelle scuole: la circolare del ministro Valditara sull’uso degli smartphone

Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione – A.S.2024 -2025 18/06/2025 - Circolare Ministro Valditara – Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione.  Si comunica che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, sarà vietato l’utilizzo dei cellulari nelle classi delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, anche per le attività educative e didattiche.  Si prega pertanto di prendere visione della   nota prot. 5274 dell’11/07/2024   a firma del Ministro Prof. Giuseppe Valditara. Stop ai cellulari  nelle scuole, Gilistro (M5S Ars): “La circolare Valditara conferma che ci avevamo visto  giusto ”. Legge siciliana approdata in questi giorni alle Camere. Ora pressing a Roma”. PALERMO, 18/06/2025.   “La circolare del ministro  dell'Istruzione Valditara , che stoppa dal prossimo settembre i cellulari anche nelle scuole supe...

BEPPE GRILLO E LA CRESCITA DEL MOVIMENTO 5 STELLE SUL TIME

La stampa internazionale sta seguendo con grande attenzione la crescita del MoVimento 5 Stelle. Di seguito parte dell'articolo apparso sul TIME:
12/05/2012 - "La dice lunga per la politica italiana che la figura politica più potente dopo l'ex Primo Ministro Silvio Berlusconi, travolto dagli scandali, sia un comico brizzolato ed esplosivo di nome Beppe Grillo, noto per aver organizzato i V-Day, giornate di protesta nazionale contro la corruzione del governo. Un desiderio di cambiamento attraversa l'elettorato europeo, gli Italiani vogliono avere una possibilità di scelta e, con l'eccezione di Beppe Grillo, l'Italia non ha un solo leader nazionale che non fosse già in politica nel 1994, l'anno in cui Berlusconi prese il potere.

Le elezioni municipali di maggio sono l'ultimo concreto test politico prima delle consultazioni nazionali del prossimo anno. Se i sondaggi sono corretti, i politici italiani prenderanno la stessa lezione dei tiranni della Primavera Araba: la repressione del cambiamento si traduce in un sollevamento popolare. La fiducia nella classe politica è a una sola cifra. Gli scandali e la corruzione si contendono lo spazio nei giornali con una frequenza che sconvolge anche il pur assuefatto elettorato italiano. È opinione condivisa che il governo di tecnici non eletti di Mario Monti - la sua stessa esistenza è la prova dell'incapacità della democrazia italiana di produrre un'alternativa migliore - sia stato incaricato di ripulire il disastro che i politici sono stati incapaci di risolvere.

La politica italiana è diventata burocrazia. I protagonisti storici cercano di respingere gli sfidanti non con piattaforme di idee, l'oratoria o la politica, ma con la macchina radicata dei loro partiti. Se aprite un paio di giornali degli ultimi 18 anni, troverete gli stessi nomi. Prendete Pier Ferdinando Casini. Ha iniziato la sua carriera politica nella Democrazia Cristiana, ha poi rotto e da allora ha guidato altri due raggruppamenti nati da scissioni e fusioni. "Nel resto del mondo, i partiti rimangono gli stessi, ma cambiano i leader", dice Matteo Renzi, il sindaco di Firenze e uomo politico che ha lottato per sfondare nel panorama nazionale. "Per noi, è il contrario."


L'articolo completo sul blog di Beppe Grillo

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