Banche: 1 milione di siciliani a forte rischio di esclusione sociale per la chiusura di sportelli

Banche in continuo abbandono.  In Sicilia 374mila persone non hanno accesso ai servizi bancari e altre 548mila hanno a disposizione un solo sportello. 1 milione di siciliani sono a forte rischio di esclusione sociale. Il risiko bancario potrebbe far aumentare la chiusura di sportelli. “La desertificazione bancaria è un’emergenza che impoverisce le comunità. Come Cisl e First Cisl Sicilia continueremo a battere sull’istituzione di un Osservatorio regionale sull’attività bancaria” 5 nov 2025 -   Le banche continuano a chiudere. Da gennaio a fine settembre 2025 altri 268 sportelli hanno cessato la loro attività. Sono adesso 3.419 i comuni italiani a secco di servizi finanziari e con il risiko bancario in corso il dato è destinato a peggiorare.   La Sicilia non si sottrae alla revisione commerciale del sistema bancario. Pure da noi spira forte il vento della desertificazione. 1 milione di cittadini è a forte rischio esclusione sociale. Il 20 per cento della popolazione reside...

BEPPE GRILLO E LA CRESCITA DEL MOVIMENTO 5 STELLE SUL TIME

La stampa internazionale sta seguendo con grande attenzione la crescita del MoVimento 5 Stelle. Di seguito parte dell'articolo apparso sul TIME:
12/05/2012 - "La dice lunga per la politica italiana che la figura politica più potente dopo l'ex Primo Ministro Silvio Berlusconi, travolto dagli scandali, sia un comico brizzolato ed esplosivo di nome Beppe Grillo, noto per aver organizzato i V-Day, giornate di protesta nazionale contro la corruzione del governo. Un desiderio di cambiamento attraversa l'elettorato europeo, gli Italiani vogliono avere una possibilità di scelta e, con l'eccezione di Beppe Grillo, l'Italia non ha un solo leader nazionale che non fosse già in politica nel 1994, l'anno in cui Berlusconi prese il potere.

Le elezioni municipali di maggio sono l'ultimo concreto test politico prima delle consultazioni nazionali del prossimo anno. Se i sondaggi sono corretti, i politici italiani prenderanno la stessa lezione dei tiranni della Primavera Araba: la repressione del cambiamento si traduce in un sollevamento popolare. La fiducia nella classe politica è a una sola cifra. Gli scandali e la corruzione si contendono lo spazio nei giornali con una frequenza che sconvolge anche il pur assuefatto elettorato italiano. È opinione condivisa che il governo di tecnici non eletti di Mario Monti - la sua stessa esistenza è la prova dell'incapacità della democrazia italiana di produrre un'alternativa migliore - sia stato incaricato di ripulire il disastro che i politici sono stati incapaci di risolvere.

La politica italiana è diventata burocrazia. I protagonisti storici cercano di respingere gli sfidanti non con piattaforme di idee, l'oratoria o la politica, ma con la macchina radicata dei loro partiti. Se aprite un paio di giornali degli ultimi 18 anni, troverete gli stessi nomi. Prendete Pier Ferdinando Casini. Ha iniziato la sua carriera politica nella Democrazia Cristiana, ha poi rotto e da allora ha guidato altri due raggruppamenti nati da scissioni e fusioni. "Nel resto del mondo, i partiti rimangono gli stessi, ma cambiano i leader", dice Matteo Renzi, il sindaco di Firenze e uomo politico che ha lottato per sfondare nel panorama nazionale. "Per noi, è il contrario."


L'articolo completo sul blog di Beppe Grillo

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