Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

«L’ALLUVIONE NORMATIVA SUI LAVORI PUBBLICI È CONTROPRODUCENTE»

CATANIA, 19/05/2012 – «Alluvione normativa», «frenesia legislativa», «obsolescenza rapida delle leggi»: così è stato definito più volte, ieri nel corso del seminario svoltosi all’Ordine degli Ingegneri della provincia di Catania, il motivo che secondo i professionisti genera criticità e confusione nel settore dei Lavori Pubblici in Sicilia. A ciò si aggiunge il delicato problema dell’abolizione delle tariffe professionali voluta dall'ultima legge sulle liberalizzazioni, che mette in seria difficoltà i professionisti e le stazioni appaltanti, costringendoli a calcolare i compensi senza alcun punto di riferimento.

L’Ordine di Catania, con lo scopo di discutere e cercare insieme, all’interno della categoria, una soluzione oggettiva al problema, ha organizzato - grazie alla Commissione Lavori Pubblici diretta da Gregorio Scuto – un incontro sul tema, coinvolgendo autorevoli esperti del settore, alla luce della riforma introdotta dalla legge regionale 12/2011 che recepisce in maniera dinamica il Codice dei Contratti Pubblici e il regolamento di esecuzione e attuazione. Sono state infatti introdotte innovazioni che incidono nelle varie fasi della gestione dei lavori pubblici, dalla progettazione all’appalto, fino alla loro messa in opera.

«Stiamo assistendo – ha affermato il presidente degli Ingegneri etnei Carmelo Maria Grasso, in apertura dei lavori – a una fase in cui, paradossalmente, con l’intento di semplificare le procedure in realtà quest’ultime si complicano. Il torto dei legislatori è quello di apportare continui correttivi alle leggi, senza consentire ai professionisti e alle pubbliche amministrazioni ragionevoli tempi di aggiornamento, e soprattutto di cancellare regole senza introdurne nuove. Il caso delle tariffe professionali è emblematico, perché ha lasciato gli ingegneri, e non solo, nella totale assenza di parametri per definire il valore del proprio lavoro, e ha tolto regole di trasparenza che consentivano di affidare gli incarichi professionali in base a soglie oggettive».

A seguito dell’abolizione delle tariffe, a detta di Guido Moutier, ex vicepresidente dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici, «sono in fase di studio nuovi metodi di calcolo dei corrispettivi per superare questa fase transitoria, tra questi il computo metrico dei costi dell’opera. In altre parole, analizzare i singoli elementi che compongono la prestazione, per estrapolarne il valore medio calibrato». Moutier ha inoltre illustrato, per la prima volta a Catania, i contenuti della delibera 49/2012 dell’Autorità di Vigilanza, pubblicata da pochi giorni, che in diversi aspetti colma il vuoto normativo e determina i criteri per garantire un trasparente affidamento dei servizi di ingegneria.
Paolo Oreto, già docente presso la Facoltà di Architettura di Palermo, ha illustrato invece la legge regionale 12/2011 e le implicazioni che determina sui professionisti e sulle pubbliche amministrazioni.

Il terzo relatore Giuseppe Caruso, consigliere del Tribunale amministrativo regionale per la Calabria (Sezione Reggio Calabria), ha puntato invece l’attenzione su un’interessante novità dell’ultima normativa: il contratto per opere private di interesse pubblico, «in cui il compenso per il proprietario sarebbe la gestione dei servizi nel corso degli anni».
All’incontro - che si è concluso con la richiesta del presidente Grasso di affrettare i tempi per l'emanazione di un bando unico per l'affidamento dei servizi di ingegneria - sono intervenuti inoltre il consigliere nazionale degli Ingegneri Gaetano Fede, il presidente della Fondazione dell’Ordine Santi Maria Cascone e il segretario Alfio Grassi, che ha coordinato gli interventi.

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