Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

"IKIKOMORI", DOPO ANORESSIA E BULIMIA ECCO LA SINDROME CHE FA TREMARE GENITORI E SPECIALISTI

01/06/2012 - Quanti di noi hanno sentito parlare di "ikikomori"? E' un termine giapponese che significa "recluso"; dopo anoressia e bulimia, ecco la sindrome che fa tremare genitori e specialisti: niente scuola, né amici, centinaia di teenager italiani decidono di vivere chiusi nella propria camera, trascorrendo il tempo tra social network e videogiochi. Terre ne parla con gli operatori dei Centri per la disintossicazione da sesso e gioco online, a Roma e a Milano, che rilevano oggi fra i propri utenti un crescente numero di minori, affetti appunto da una forma di dipendenza diversa, di natura relazionale.
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"Vai in camera tua" è una frase che a casa mia non ha mai funzionato. Sarà perché la strada che portava dalla cucina alla mia stanza la conoscevo già abbastanza bene: in meno di cinque secondi la porta era chiusa. Possibilmente con una mandata di chiave, e che lo scatto della serratura si sentisse bene, per buona pace dei miei. Dentro era un inno all'autarchia: solo il telefono richiedeva una fuga all'esterno. Il mondo era chiuso con me in quella stanza.
Ci ripensavo leggendo l'articolo dedicato agli ikikomori che pubblichiamo in questo numero del giornale: adolescenti che decidono di autosegregarsi tra quattro mura, limitando a una parete il proprio orizzonte di vita. Ho provato un leggero senso di claustrofobia. Siamo bravissimi a 16 anni, come a 50, a costruirci una stanza di mondo dentro cui rinchiuderci. Bella e rassicurante, ci stipiamo (e cristallizziamo) amicizie, ambizioni e l'immagine che abbiamo di noi. Intanto il mondo fuori scorre e rischiamo di non farne mai parte.

Elena Parasiliti
Direttore responsabile TERRE DI MEZZO Street Magazine
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