Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

ALFANO: "BORIS GIULIANO, BRILLANTE INVESTIGATORE E ACERRIMO NEMICO DELLA MAFIA”

PALERMO, 20 LUG - “All’indomani del ventennale della strage di via D’Amelio, c’è un altro grande uomo da ricordare: Boris Giuliano. Brillante e determinato investigatore, acerrimo nemico della mafia, poliziotto integerrimo che contribuì all’arresto di numerosi criminali, il capo della squadra mobile di Palermo venne ucciso 33 anni fa da Leoluca Bagarella, che gli sparò alle spalle. A condannarlo a morte fu la sua tenacia nel condurre indagini delicate e innovative, sul riciclaggio di denaro sporco e sulla ragnatela di complicità finanziarie e imprenditoriali creata dalla mafia intorno a enormi flussi di denaro. Mandanti ed esecutori di questo delitto sono stati arrestati e condannati all’ergastolo, sebbene molti anni dopo. Ma l’impegno e il profilo morale di Boris Giuliano non saranno mai ricordati abbastanza”.
Sonia Alfano, Presidente della Commissione Antimafia Europea, ricorda il sacrificio del capo della squadra mobile di Palermo, , ucciso dalla mafia 33 anni fa.

“Ma oggi - aggiunge l’on. Alfano - ci sono altre due vittime innocenti della criminalità organizza a cui va il mio pensiero: Fabio De Pandi e Saverio Cataldo. Fabio era un ragazzino di 11 anni, venne ucciso il 21 luglio del 1991 a Soccavo (Napoli) da un proiettile vagante, durante un conflitto a fuoco tra due clan camorristici rivali. Saverio, commerciante di 47 anni, venne eliminato il 21 luglio del 2000 a Bovalino, in Calabria, perché si era rifiutato di vendere la sua attività commerciale. Tre vite stroncate dalla barbarie criminale che ha attraversato gli ultimi decenni del nostro Paese”.

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