
Roccalumera, 27/06/2012 - Non cambia la musica nel Consiglio Comunale di Roccalumera. Nell’ultima seduta del civico consesso è stato bocciato il “Rendiconto dell’esercizio 2011”. Al Comune di Roccalumera non tornano più i conti e i consiglieri del gruppo “Roccalumera nel Cuore”, Guseppe Campagna, Natia Basile, Elio Cisca, Ettore Fleres, Marco Maccarrone, Carmelo Spadaro e Andrea Vadalà, non è restato altro da fare se non bocciare il Rendiconto che, in pratica, è la sintesi dell’operato dell’Amministrazione Comunale nel corso dello scorso anno.
Dello stesso avviso è stato anche il Presidente del Consiglio Comunale, Antonio Garufi, che ha, insieme all’ormai ex minoranza, votato contro. Degne di nota sono state le lunghe, puntuali ed argomentate dichiarazioni di voto di Campagna e Garufi che, con numerosa documentazione a supporto, hanno dimostrato, in modo inequivocabile, che i dati contenuti nel documento contabile non sono veritieri tanto che, pur di far quadrare il bilancio, sono stati aumentati a dismisura i “residui attivi” e, al contrario, non sono state inserite importanti passività dell’Ente. Due esempi per tutti: Tributi Italia e ATO.
L’ex maggioranza ha potuto contare solo su quattro voti, quelli dei consiglieri Corrini, Totaro, Allegra e Barbera.
“La maggioranza si è liquefatta – spiega il capo gruppo Campagna - e, ancora una volta, è stato grazie al nostro senso di responsabilità se il Consiglio si è potuto svolgere. E’ toccato a noi, infatti, garantire, ancora una volta, il numero legale. La situazione economico finanziaria del Comune è precipitata, siamo ormai al collasso, - continua Campagna – e tutto ciò ci preoccupa parecchio perche, ancora una volta, a pagarne pesantemente le conseguenze saranno i nostri concittadini. Gli altri due punti all’ordine del giorno – conclude Campagna – facevano riferimento a questioni urbanistiche. Le delibere proposte dall’Assessore Massimo Puglisi erano particolarmente carenti e lacunose e quindi, per non aggravare la situazione, anzicchè bocciarle, abbiamo preferito rinviarle con la speranza che, per il futuro, gli amministratori comunali pongano maggiore attenzione sugli atti dalla cui applicazione, poi, scaturiranno conseguenze, anche gravi, sulla cittadinanza”.
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