Sud chiama Nord: "ATM, Il Tar ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture"

SUD CHIAMA NORD: “Il TAR ci dà ragione. La legge non si piega alle lobby del trasporto pubblico locale”. Il TAR di Catania ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Messina, sospendendo il provvedimento con cui la Regione Siciliana – sulla base di una circolare priva di fondamento normativo – aveva vietato all’ATM di proseguire il servizio di trasporto pubblico urbano esteso al Comune di Villafranca Tirrena. Messsina, 15 ott 2025 - La decisione dei giudici amministrativi conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: una circolare non può scavalcare la legge e non può essere utilizzata per mortificare la volontà del Parlamento siciliano.  “Il TAR – afferma Cateno De Luca, capogruppo di Sud chiama Nord – ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture che, accogliendo il ricorso dei privati, voleva cancellare un servizio efficiente e apprezzato come quello dell’ATM verso Villafranca Tirrena. Avevamo ragione sulla bontà della norma e sulla correttezza dell’azion...

ABITANTI DI MESSINA, PERCHÉ IO SO' IO E VOI NON SIETE UN… NIENTE

La famosa frase del Marchese del Grillo è quella che meglio di altre interpreta e chiarisce l’ultimo messaggio che con il suo comportamento il Sindaco dimissionario ha voluto lasciare come monito alla città di Messina

Messina, 30/08/2012 - Dopo essere stato riconfermato per diversi mandati come Presidente della Provincia e Sindaco di Messina, questo ingeneroso e ingiustificato agire “schizofrenico” del primo cittadino conferma la delusione.

Mi dimetto o non mi dimetto, mi candido alla Regione o non mi candido,  la chiamano strategia politica mentre è solo teatro e neanche tanto bello.
Ieri in Consiglio Comunale la sua maggioranza, abbandonata a se stessa e frastornata, sul solco di questa presunta linea politica, tentava ancora una volta di sfogliare i petali di una margherita ormai appassita da tempo. “Si dimette, non si dimette, potrebbe anche cambiare idea…”.

La colpa è solo di chi gli ha dato consenso se siamo tutti trattati a pesci in faccia, come bambini piccoli che non hanno diritto di sentire i discorsi dei grandi e che ne devono subire solo le decisioni. Sono costoro che hanno consentito a questo Sindaco e alla sua classe politica di non assumersi responsabilità, che hanno spogliato del diritto di critica sai i cittadini che le Istituzioni, e assieme a questi, anche coloro che avevano il compito di  vigilare e pretendere una serietà politico-istituzionale da colui a cui è stato affidato il mandato di amministrare la città.

Eppure è strano: ad un amministratore di condominio siamo tutti capaci di contestare anche il centesimo mentre a questo Primo Cittadino, tanto decisionista da rasentare con i suoi atti amministrativi anche l’illegalità, gli dovremmo fare l’applauso per aver messo in ginocchio la città o essere riuscito a sforare il patto di stabilità delle casse comunali. Gli dovremmo riconoscere meriti per aver completato gli svincoli di Giostra e rattoppato le strade cittadine senza  renderci conto che è come se dovessimo fare l’applauso al nostro amministratore di condominio che ci cambia la lampadina del pianerottolo o ci aggiusta l’ascensore che si guasta.  Non è niente di eccezionale si tratta solo di normale, ordinaria amministrazione che non comporta nessun applauso o premio.

Va recuperato il senso e il significato del mandato politico che si esprime con il voto. Non basta votare e poi spogliarsene le mani.
E come diremmo ad un amministratore di condominio non abbiamo più bisogno Lei, allo stesso modo dobbiamo dire a questo Primo cittadino, non è Lei che si dimette ma è la Città di Messina che le dice: Lei è licenziato. 

Pietro Giunta, responsabile "Cellula Pdci Comune di Messina"  

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