Giovedì Santo: a Caltanissetta uno dei momenti più intensi e identitari della Settimana Santa

Giovedì Santo a Caltanissetta: il cuore pulsante della Settimana Santa.    Attesa per oltre un anno, la processione del Giovedì Santo a Caltanissetta rappresenta uno dei momenti più intensi e identitari dell’intera Settimana Santa. È l’evento simbolo che unisce fede, tradizione e appartenenza in un rito collettivo che coinvolge l’intera comunità nissena e attrae ogni anno centinaia di visitatori da tutta Italia. 16/04/2025 - Per un giorno, la città si trasforma in un grande palcoscenico a cielo aperto: carico di emozioni, luci e suggestioni, dove ogni angolo racconta una storia, ogni volto rivela un senso profondo di attaccamento alla propria terra. È la giornata in cui ogni nisseno, anche chi vive lontano, sente un richiamo viscerale verso casa. Un legame indissolubile che trova la sua massima espressione nella storica processione delle Vare, i grandiosi gruppi scultorei che raffigurano le scene della Passione di Cristo e che percorrono le vie del centro cittadino in un cam...

D'ALIA, CROCETTA E FINI: IL SANTO È SULLA VARA IN TUTTI I SENSI

Messina, 22/08/2012 – Da queste parti per dire che il momento è solenne, delicato e non consente distrazioni si dice che “il santo è sulla vara”, in piena processione. E nel caso che segue è letteralmente sulla vara, per più motivi. L'on. Gianpiero D'Alia, presidente dei senatori e segretario regionale siciliano dell'UDC di Casini è impegnato a fare 'luce' su di una vicenda che vede coinvolta la Procura della Repubblica di Messina perchè, come si augura D'Alia, “possa fare piena chiarezza sulle minacce che i ragazzi di 'Addiopizzo' hanno ricevuto a ridosso della festa piu' rappresentativa per la citta' di Messina: la processione della Vara” (appunto!, ndr).

D'Alia, avendo appreso che alcuni componenti di 'Addiopizzo' Messina sono stati insultati e minacciati per avere distribuito, durante la processione della "Vara", un volantino con la scritta "Maria libera Messina dal pizzo e dalla mafia" esprime solidarietà e confida nella Procura di Messina.

L'altro momento solenne e delicato riguarda l'intesa tra l'Udc e il PD nell'appoggio al candidato alla presidenza della Regione Siciliana Rosario Crocetta, i cui ultimi dettagli sembra che siano in dirittura d'arrivo. Proprio ieri a Castel di Tusa (Me), nell'Atelier d'Arte sul Mare di Antonio Presti, dove l'on. Rosario Crocetta ha eletto il suo quartiere generale, l'ex sindaco di Gela e il presidente dei senatori UDC sono rimasti a colazione (di lavoro) per un paio d'ore ad affinare i dettagli de piano elettorale (molto probabilmente), presente pure il segretario regionale del Pd, Salvatore Lupo. Sull'accordo vero e proprio al momento sono stati apposti i lucchetti.

Ma il 'santo è sulla vara' pure per il partito di Gianfranco Fini, che nei giorni scorsi si era espresso per voce del vicepresidente di FLI, Italo Bocchino, parlando di "esperimento interessante". Lo stesso candidato alla presidenza della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, lunedì 20 agosto aveva detto, a Gioiosa Marea, di essersi sentito quella stessa mattina col presidente Fini e di essersi trovati d'accordo su molti punti e in definitiva sul da farsi (assieme?).

Sembra però che dello stesso avviso non sia il coordinatore siciliano Carmelo Briguglio. Anzi, da quanto dichiarato ieri dallo stesso Briguglio si direbbe che l'intesa tra FLI e Crocetta debba considerarsi del tutto improbabile, cestinata. Ma in politica non si sa mai...

“Il Pd con i suoi dilettanteschi anatemi - ha dichiarato Briguglio - ha allestito una gioiosa quanto perdente macchina da guerra, la cui prima vittima sarà proprio Crocetta. Ci ripensino...”.

In realtà sembrerebbe che Futuro e libertà abbia sempre in programma di appoggiare la candidatura di Fabio Granata per non dovere essere costretti in seguito ad appoggiare Nello Musumeci, ex sottosegretario de La Destra di Storace, l'uomo che ha abbandonato sbattendo la porta il partito di Gianfranco Fini ma che proprio per questo potrebbe attrarre l'interesse di chi si riconosce ancora nei fasti del MSI, prima di Berlusconi e dopo Almirante.

d.m.c.

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