
Palermo, 09/08/2012 – All'on. Cateno De Luca, rappresentante di Rivoluzione Siciliana e a Franco Calderone, del Movimento “Forconi e Territorio”, interessati a definire una comune piattaforma programmatica "capace di offrire ai Siciliani un programma serio e responsabile e un candidato a Presidente della Regione che risvegli l'orgoglio dei Siciliani”, vorrei dire con riferimento alla “tematica della riscossione dei crediti dei comuni siciliani, e in particolare la richiesta già presentata al Sindaco di Palermo, sull’applicazione della legge 166/2011 per consentire al comune di Palermo di riscuotere i propri crediti direttamente, senza l’agente di riscossione Serit Sicilia”, vorrei dire che in una '
rivoluzione' ci stanno bene azioni di impatto storico, prese di posizione e conquiste destinate a cambiarla in meglio la condizione della Sicilia e dei Siciliani.
E dunque non può bastare che si possano “riscuotere i crediti direttamente, senza l’agente di riscossione Serit Sicilia”. E'
la Serit Sicilia che va chiusa per sempre per rifondare un sistema di riscossione dei crediti realmente moderno, rispondente alla realtà economica e sociale in atto. Un organismo trasparente e accessibile, al servizio della comunità e non solo del creditore privilegiato, una figura istituzionale o privata che tenga conto della modernità e contempli il
bene comune, la misericordia, la pietà, l'aiuto, la fratellanza, il rispetto, la compassione, la cortesia, la solidarietà, la comprensione.
Di
burocrazia, intimazioni e omissis ne abbiamo già abbastanza, con la politica e con i partiti tradizionali, che non impongono che il
carico moratorio non sia esorbitante e smisurato rispetto al valore del denaro e agli interessi bancari.
Sono fiducioso che De Luca e Calderone
non rideranno al cospetto di termini come bene comune misericordia, pietà, fratellanza, compassione, cortesia, solidarietà, comprensione.
Di termini burocratici ne abbiamo con le
coffe. Forse la politica, oltre che di abolire la Serit ha bisogno di
abolire o limitare quanto più possibile
egoismo, indifferenza, avarizia e grettezza, unitamente alla
politica corrotta e ai burocrati. Per tutto questo c'è il
cassonetto indifferenziato.
Si definisce anche così
“un progetto politico autenticamente rivoluzionario, partendo dai territori con uomini e donne responsabili e che hanno realmente a cuore le sorti della Sicilia, cercando, senza se e senza ma, di recuperare il tempo perduto per dare risposte concrete ai problemi dei siciliani.”
d.m.c.
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