Sud chiama Nord: "ATM, Il Tar ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture"

SUD CHIAMA NORD: “Il TAR ci dà ragione. La legge non si piega alle lobby del trasporto pubblico locale”. Il TAR di Catania ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Messina, sospendendo il provvedimento con cui la Regione Siciliana – sulla base di una circolare priva di fondamento normativo – aveva vietato all’ATM di proseguire il servizio di trasporto pubblico urbano esteso al Comune di Villafranca Tirrena. Messsina, 15 ott 2025 - La decisione dei giudici amministrativi conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: una circolare non può scavalcare la legge e non può essere utilizzata per mortificare la volontà del Parlamento siciliano.  “Il TAR – afferma Cateno De Luca, capogruppo di Sud chiama Nord – ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture che, accogliendo il ricorso dei privati, voleva cancellare un servizio efficiente e apprezzato come quello dell’ATM verso Villafranca Tirrena. Avevamo ragione sulla bontà della norma e sulla correttezza dell’azion...

CONSULENTI ED ESPERTI ALLA REGIONE, INDAGINE DELLA CORTE DEI CONTI SULLE NOMINE DI LOMBARDO

Palermo, 03/09/2012 - 9 milioni di euro per pagare un esercito di circa 800 esperti. La corte dei Conti in Sicilia ha aperto un'indagine per verificare la legittimita' e l'opportunita' delle consulenze affidate dalle Regione. I magistrati contabili stanno passando al setaccio tutti gli incarichi assegnati dal governo guidato da Raffaele Lombardo dal 2008 ad oggi. Va verificato cosa hanno fatto gli esterni: in molti casi non sono state presentate relazioni, sui consulenti regionali: indaga la Corte dei Conti. La magistratura vuole accertare eventuali abusi e sprechi nelle nomine. In 4 anni oltre 800 esperti, costati più di 9 milioni alla Regione, i consulenti sott'accusa. La Corte dei conti è al lavoro per verificare la legittimità e l'opportunità delle nomine assegnate. L'obiettivo sarebbe quello dl verificare se davvero c'è bisogno di queste figure, se il lavoro svolto è coerente col mandato ricevuto e fissato nei contratti.

Giacinto Pipitone PALERMO

E ora si muove la Procura della Corte dei Conti. Il caso dei consulenti della Regione non è più solo oggetto di scontro politico. I magistrati contabili hanno iniziato a raccogliere documenti e contratti per verificare la legittimità e anche la reale opportunità delle nomine. Un'inchiesta ai primi passi che scuote già gli assessorati e Palazzo d'Orleans. L'esercito dei circa 800 (sedicenti) esperti arruolati dal 2008 a oggi da Lombardo e dagli assessori che si sono susseguiti nelle cinque giunte, per una spesa che ha già oltrepassato i 9 milioni, è finito nel mirino dei magistrati contabili. Da qualche giorno gli assessori e i dirigenti dei dipartimenti sono stati invitati dalla Procura della Corte dei Conti a fornire i documenti sull'attività dei consulenti. L'inchiesta avrebbe preso le mosse alcuni mesi fa.

Le consulenze sono previste - spiegano i tecnici della Regione - sia da leggi statali che da norme siciliane. E il budget destinato a questi incarichi è stanziato annualmente nel bilancio. Ci sono anche leggi speciali regionali - è il caso di quella che riguarda la famiglia - che prevedono figure di esterni a cui affidare alcune competenze. Inoltre, è sempre più frequente il ricorso da parte degli assessorati a figure esterne all'amministrazione per svolgere compiti che la (presunta) carenza di personale non permette di portare a termine con le proprie forze: è questo soprattutto il caso dell'esame delle domande che arrivano ogni volta che viene pubblicato un bando che stanzia fondi europei.

Ora su tutto questo vuole far luce la Corte dei Conti. L'obiettivo sarebbe quello di verificare se davvero c'è bisogno di queste figure, se il lavoro svolto è coerente col mandato ricevuto e fissato nei contratti. Va ricordato che non sono pochi i casi in cui i consulenti non hanno depositato le relazioni finali sui risultati conseguiti e sono diffusissimi i casi in cui queste relazioni mostrano risultati che nulla hanno aggiunto all'attività dell'amministrazione.

Una parte dell'inchiesta che la magistratura contabile sta portando avanti potrebbe anche riguardare i metodi di selezione: spiegano i tecnici della Regione che in alcuni casi andrebbe fatta una comparazione fra vari curricula se non addirittura un bando pubblico.

La maggior parte degli incarichi è stata invece assegnata per chiamata diretta da parte degli assessori. Che tutto ciò abbia provocato un danno erariale, sarà l'attività dei magistrati a verificarlo.
Il boom di incarichi era già finito al centro del dibattito politico. All'attacco era andato sia il Pdl, negli anni dell'opposizione a Lombardo, sia il Pd già nel periodo in cui ha sostenuto la giunta. Anche per questo motivo negli ultimi due bilanci il budget destinato alle consulenze è stato ridimensionato malgrado in occasione dell'ultimo voto sulla manovra all'Ars Lombardo avesse proposto un emendamento che gli assegnava nuove risorse a questo scopo: norma bocciata con un voto trasversale.
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