Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

FAVA. FONDI RISERVATI: "STUPISCE CROCETTA, SPONSOR DI LOMBARDO CON IL TENACE PD"

25/09/2012 - «Se fosse possibile, Raffaele Lombardo si dovrebbe dimettere per la seconda volta. L'inchiesta avviata dalla procura sull'opacità dei fondi riservati e sui criteri privatissimi di spesa (come per esempio, i contributi agli amici Salesiani di Catania...) conferma il tratto principale di questo governo: la politica e la spesa regionale come fabbrica e mantenimento del consenso. Stupisce (ma fino a un certo punto) il silenzio di Crocetta, che di Lombardo e dell'appoggio del Pd al suo governo è stato tenace sponsor politico. Da presidente, più che garantire trasparenza all'uso dei fondi riservati, li abolirò: immaginare una voce di spesa personale del presidente non è un modo per risolvere i drammi sociali dei siciliani ma per trasformarli in obbedienza elettorale.
Quanto all'inchiesta parallela, aperta dalla Procura sui bilanci allegri dei gruppi parlamentari all'Ars, Musumeci, Miccichè e Crocetta hanno perso l'occasione per mettere ai disposizione su quei bilanci la chiarezza che adesso giustamente pretendono i magistrati».

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