«Malafede nel diffondere false notizie con il riferimento a reati che sono da tempo depenalizzati, soltanto per alzare un polverone. Strumentalizzazione rozza. Querelerò per diffamazione e calunnia i diffusori di notizie e denunce false e soprattutto la titolare dell’agriturismo»
ROMA, 11/09/2012 – Vittorio Sgarbi torna sulla vile aggressione subita a Mazzarrone, in provincia di Catania, alla luce della circostanza secondo cui alcuni ospiti dell’agriturismo dove è avvenuto l’episodio, avrebbero sporto denuncia per presunti «atti osceni in luogo pubblico»: «Ho dato mandato ai miei legali di procedere contro il tentativo grottesco di trasformare l’aggressione da me subita in una occasione di pubblicità basata sull’ignoranza e la speculazione, dopo essere stato vigliaccamente aggredito e insultato, e avendo chiamato i carabinieri (c’è la registrazione della telefonata al 112 fatta da un mio collaboratore) per individuare l’autore del gesto e delle offese, scappato via.

Si è cercato e si cerca di interpretare una vicenda legata al comune senso del pudore in una interpretazione arcaica e sessuofobica, in “atti osceni” che non ci potevano essere e non ci sono stati. Io ho semplicemente fatto il bagno e mi sono asciugato al sole. I numerosi ospiti e gli amici che mi accompagnavano possono testimoniare che sono stato aggredito e che non ho compiuto alcun atto, di nessun tipo. Ero accompagnato dall’imprenditore Sauro Moretti, dal mio addetto stampa Nino Ippolito, da Chiara Giunta e Tatiana Marchetto, che possono riferire tutto quello che ho fatto, cioè niente.
La malafede è anche nel diffondere false notizie con il riferimento a reati che sono da tempo depenalizzati, soltanto per alzare un polverone.
Quanto alla presunta “offesa al comune senso del pudore”, anch’essa inesistente, ma corrispondente alla situazione evocata, si tratta di un reato amministrativo. Sarò ben lieto di compensare chi si sia sentito turbato, querelando per diffamazione e calunnia i diffusori di notizie e denunce false e soprattutto la titolare dell’agriturismo che lamenta un danno d’immagine che non esiste altro che nella sua alterazione della verità. La stessa infatti si è intrattenuta con me e i miei amici cercando di minimizzare l’aggressione da me subita.
Di quanto è accaduto vi sono innumerevoli testimoni. La strumentalizzazione è rozza ed evidente».
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